mercoledì 27 gennaio 2016

Intervista a Georgij Vajner, autore de "Il bacio di Giuda" ed. 2002

                                                    Voci da mondi diversi. Russia
                                                        il libro ritrovato
                                                        noir

               Georgij Vajner è nato nel 1938 a Mosca e dice che morirà a Mosca, anche se adesso vive tra Russia e Stati Uniti. E' a Milano per presentare "Il bacio di Mida" nella prima traduzione mondiale. Lo accompagna la moglie, una signora dolce che gli fa da interprete quando lui, preso dalla foga del discorso, passa a parlare velocemente in russo. Quando Vajner si allontana per farsi fotografare, lei mi dice che non è più tornata in Russia da dodici anni, mentre suo marito va regolarmente a Mosca, per immergersi nell' ambiente. E lei ogni volta non è tranquilla fino al suo ritorno, ha paura che possa succedere qualcosa  e che lui venga trattenuto.


Signor Vajner, vorrei che lei mi parlasse delle fasi importanti della sua vita, sia da un punto di vista personale sia da un punto di vista politico.
     Il libro di George Orwell "1984" descrive perfettamente lo stile di vita della società intellettuale in Russia : il doppio modo di pensare della gente perché il Grande Fratello ti guarda sempre e tu devi nascondere i tuoi veri pensieri. Il libro di Orwell è il miglior libro che sia stato scritto sulla vita in qualunque paese a regime totalitario, sia questo l' Unione Sovietica o la Germania di Hitler. Ho iniziato a scrivere nel 1966 e, da allora, per dieci anni, mi sono prefisso un solo compito: non aiutare il regime, non mentire, non fare propaganda al Male. Ho scelto di scrivere romanzi polizieschi perché questo è un genere che non aiuta il governo e si possono raccontare storie di criminali. Mio padre era un uomo molto semplice, avrà seguito due anni di scuola, ma era molto intelligente. Ero un bambino, ma da lui ho imparato che il regime di Stalin era disumano e quelli che sono venuti dopo di lui non erano meglio.
Sì, Kruscev era meglio, ha rimesso in libertà 100.000 prigionieri politici. Dopo la morte di mio padre volevo scrivere qualcosa di diverso. Volevo scrivere un libro in sua memoria. Mio fratello ed io abbiamo scritto insieme due libri e non pensavamo sarebbero mai stati pubblicati. Se il KGB li avesse trovati, saremmo finiti in prigione. Erano due libri sull' Olocausto degli Ebrei russi, il famoso "caso dei dottori", quando i medici ebrei furono accusati di aver complottato per uccidere Stalin e tutti gli ebrei, insieme all' intellighenzia russa, furono mandati in Siberia. E' stato uno dei crimini più gravi del governo comunista. Dopo la morte di Stalin si disse che il caso era stato montato dal KGB e parecchi membri del KGB furono uccisi. Adesso non c' è più l' Unione Sovietica, ma il KGB c' è ancora, è un pilastro. Adesso non ammazzano le persone, sono più poveri, hanno meno potere, ma il sistema è lo stesso.

Furono mai pubblicati quei due libri?
     I libri non potevano essere pubblicati, sarebbe stato troppo pericoloso anche farli circolare tramite la samiszdat, la stampa underground, perché lo stile di scrittura avrebbe potuto essere riconosciuto. Abbiamo scavato una buca non lontano da Mosca e vi abbiamo nascosto i libri. Sono rimasti sotto terra per 11 anni. Non avevo paura per me ma per i miei figli. Non credevo che il sistema avrebbe potuto crollare mentre ero ancora in vita. Pensavo che il comunismo sarebbe durato per sempre.
Dopo Gorbachov e la perestrojka ho inviato un libro negli Stati Uniti ed è stato pubblicato da una casa editrice russa. Era il 1990 e avevo già mandato i miei figli a studiare in America. Nel 1992 il libro fu pubblicato anche in Russia e ne sono state vendute 3 milioni di copie: è l' orgoglio della mia vita. Per via di quel libro sento che la mia vita non è stata sprecata.

Come si intitola questo libro?
     In italiano sarebbe "Il Vangelo del boia". Finora è stato tradotto solo in francese, da Gallimard. Ci sono tanti libri sui crimini di Stalin. Sono tutti libri su quelli che sono morti o sopravvissuti. Io scrivo dall'altro punto di vista: che cosa volevano? perché hanno ucciso tante persone? Vivrò per sempre con questo libro.

E dopo?
    Dopo sono stato invitato negli Stati Uniti e nominato Editore Capo del maggiore quotidiano russo in America. E poi ho scritto "Il bacio di Mida": questo libro è venuto al momento giusto per la Russia. E' un romanzo sulla situazione attuale, quando il terrore del KGB è stato sostituito dal terrore del mondo del crimine. Adesso in Russia ci sono degli oligarchi, dei magnati, dei bilionari insieme al potere del governo. Si sono impossessati di tutte le ricchezze del paese. La gente semplice era povera e adesso è ancora più povera, mentre il potere di questo governo è maggiore perché hanno i soldi.

Quali cambiamenti ci sono stati nella società russa, oltre a quelli che sono evidenti nel linguaggio del suo libro?
    La lingua è lo specchio della vita di una società. Il modo di vivere americano è il sogno di tutti i giovani russi, abbiamo importato tutti i modelli americani, dalle parole inglesi, ai McDonald's, alla musica rock, alla droga, a Internet.

La Russia è un paese così vasto: questi cambiamenti si sono verificati ovunque?
    Assolutamente no. La Russia è povera e buia. Il popolo è fatto di contadini. Manca l' informazione. Non hanno né televisori né telefoni. I cambiamenti riguardano le grandi città, Mosca, San Pietroburgo, Kiev.
Kiev
 I personaggi del suo romanzo hanno un ruolo simbolico?
     Due mesi dopo la pubblicazione del libro un campione olimpionico, Tichonov, fu messo in prigione per un crimine simile a quello di Kot nel romanzo e ho ricevuto un sacco di telefonate di domande su questa coincidenza. Sergej è modellato su un mio carissimo amico, assistente del segretario generale dell' Interpol, una persona molto intelligente. Anche Aleksander è come un mio amico, un re del petrolio, il tipico magnate. I tre personaggi rappresentano tre forme di potere: Sergej è la persona onesta che sente un dovere verso la gente; Aleksander è il potere dei soldi; Kot incarna la speranza, la volontà di sopravvivere sotto qualunque pressione. E Marina, l'infelice Marina, è la tipica donna russa che non ha bisogno di ricchezze, ma vuole comprendere l' anima. Le piace Kot ma lui è la libertà e lei sa che il futuro è Aleksander. Aleksander è il vero potere, la vera vita. Kot è il suo ieri e l' amore di Aleksander può essere il suo domani, ma lei non ha una vita oggi.

Conosciamo molto bene la grande letteratura russa e poi Bulgacov, Solzenitsyn, Pasternak. Dopo c' è un silenzio e adesso ricominciamo a leggere le traduzioni di autori russi.
        Il silenzio non è finito, noi viviamo nel silenzio. Non so quali scrittori russi mi piacciano. La letteratura ha bisogno di pressione. Gli scrittori russi soffrono di un male da profondità. Dopo gli anni del comunismo, in cui non si poteva fare né dire nulla, adesso che sono liberi di parlare, è come se riemergessero in superficie dopo un' immersione e gli scoppiasse il cervello. Scrivono libri sporchi, mi vergogno di leggerli. Non sanno quello che vogliono. Da 200 anni gli scrittori russi non sono stati solo scrittori ma hanno insegnato alla gente, hanno dato grandi ideali. Lo scrittore russo che ammiro di più è un vecchio scrittore, Iskander, che è stato candidato per il premio Nobel.
Fazil Iskander
 Nel libro si accenna al problema degli alloggi, com'è la situazione riguardo alle case nella Russia di oggi?
    Nelle grandi città ci sono dei palazzi bellissimi, appartamenti da 2 milioni di dollari. Chi ha soldi può comperare case fantastiche, con piscina. Ma la gente normale vive ancora in appartamenti che condivide con altre famiglie, con uso comune di cucina e bagno. La gente comune è infelice e pensa che fosse meglio sotto il comunismo. Avevano salari bassi, pensioni basse, ma erano cifre su cui potevano contare. In Bielorussia dove hanno ancora il sistema sovietico, sono felici e il 90% della gente vota comunisti.



La criminalità: è davvero così pericolosa la vita in Russia o lo è solo per quelli che appartengono al mondo della malavita?

    Non si possono fare distinzioni. La droga è aumentata di 200 volte, è un problema nazionale. E' la conseguenza della libertà. Nell' Unione Sovietica non c' erano armi in giro, adesso ce ne sono migliaia nelle mani di criminali, ci sono spesso sparatorie nelle grandi città, è veramente pericoloso. Un altro problema è la vodka che costa molto poco, l' alcolismo è diffusissimo. La lunghezza media della vita in Russia è di 57 anni. L' età della pensione è 60 anni e si parla di aumentarla ai 65 anni: nessuno ci arriverà.


Georgij Vajner, "Il bacio di Mida"
Ed. Neri Pozza, pagg. 576, Euro 18,00

























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