venerdì 15 gennaio 2016

Anthony Beevor, "Berlino 1945. La caduta" ed. 2001

                                 Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
        seconda guerra mondiale
         il libro ritrovato


Anthony Beevor, "Berlino 1945. La caduta"
Ed. Rizzoli, pagg. 459, Euro 21,00


      Nel febbraio 1943, indicando le macerie di Stalingrado, un colonnello sovietico disse a dei prigionieri tedeschi, "Ecco come sarà Berlino!" . Parole profetiche. Quando venne firmata la resa della Germania, nella notte dell' 8 maggio 1945, restava ben poco in piedi della capitale del Reich. Era quello che aveva voluto Hitler: lui ERA la Germania. La sua fine era la fine della Germania. Hitler si era suicidato una settimana prima, nel suo famoso bunker, "un sottomarino di cemento". Insieme a lui si era uccisa Eva Braun, appena diventata Frau Hitler con un abito da sposa nero. Era dall' inizio dell' anno che le truppe dell'Armata Rossa si ammassavano sul confine orientale, in un numero che era il doppio di quello dei soldati tedeschi che avevano invaso la Russia nel 1941- 42. Un' avanzata inesorabile e travolgente. A Stalin non importava il numero di morti che si sarebbe lasciato dietro: voleva arrivare a Berlino prima degli Alleati, voleva le riserve di uranio dei tedeschi e i loro scienziati. La campagna di Berlino fu per i sovietici una campagna di vendetta. La loro violenza e furia distruttiva era una rivalsa per i crimini commessi dai nazisti sul suolo russo. La demonizzazione del nemico giustificava qualunque azione brutale. Si calcola che 2 milioni di donne vennero stuprate. Moltissime si suicidarono. I superiori sovietici si limitarono a condannare il fatto come "comportamento immorale".
Le peggiori atrocità della storia del genere umano vennero commesse nei quattro anni di guerra tra nazisti e sovietici, anche perché mai come allora la tecnologia aveva supportato il male. Se paragoniamo "Berlino 1945" al precedente libro di Anthony Beevor, "Stalingrado", la tremenda lezione che ne ricaviamo è proprio quella del male assoluto dei due totalitarismi a confronto. In "Stalingrado" si riusciva a distinguere tra bene e male. Da una parte si lottava per difendere la propria terra, per cacciare fuori l' invasore. Non ci sono eroi in "Berlino" a redimere una cronaca che gronda di sangue. Da entrambe le parti c'è il disprezzo per la vita umana pur di raggiungere gli obiettivi militari. Questa non è solo la storia del Crepuscolo degli Dei, è anche la storia della Caduta dell' Uomo  e del trionfo delle forze del male.
Anthony Beevor, che ha frequentato l' Accademia Militare e ha servito nel corpo degli Ussari, ha introdotto un nuovo modo di scrivere la storia con questi due libri sulla seconda guerra mondiale. Alla documentazione storica accurata - finalmente è stato possibile consultare gli archivi tedeschi e sovietici - unisce la potenza descrittiva, il gusto del particolare che ci rende viva la storia, lo stralcio di una lettera o di un diario, la battuta sentita nei rifugi o le dicerie di corridoio. Uno sguardo lucido su un passato buio, un' indignazione morale e una condanna davanti alle atrocità.

la recensione è stata pubblicata su www.stradanove.net





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