Voci da mondi diversi. Malesia
Ed.
Neri Pozza, trad. Daria Restani, pagg. 332, Euro 18,00
Una
storia, come un uccello della montagna, può portare un nome al di là delle
nuvole, persino al di là del tempo. Fu William Maugham a dirmelo, molti anni
fa.
È questo l’inizio del romanzo “La casa
delle mille porte” di Tan Twan Eng. E prepariamoci ad ascoltare una storia che
farà rivivere delle persone, insieme al loro nome. Dopotutto William Maugham
faceva proprio così, ascoltava le storie che gli raccontavano e ne faceva dei
romanzi. “Voglio raccontarti una storia,
Willie”.- dirà Leslie, una dei protagonisti- “Sì, mi dissi. Raccontagli la tua storia. Lascia che la scriva. E che
tutto il mondo sappia.”
Nel 1947 Lesley Hamlyn vive in Africa da
più di vent’anni. Hanno dovuto strapparsi a forza da Penang, lei e il marito,
perché a lui non si confaceva il clima umido. Ormai Leslie è vedova, una
mattina riceve per posta l’ultimo libro di Maugham (era sempre stato “Willie”
per loro, perché era un amico del marito), “The casuarina tree”, una raccolta
di racconti. Uno di questi contiene la ‘sua’ storia.Somerset Maugham
La narrativa scorre su due piani temporali-
uno nel 1921, quando Willie e il suo segretario Gerald sono ospiti degli Hamlyn
a Penang, e uno nel 1910, quando avvengono i fatti raccontati da Leslie. Quella
del 1921, però, ci offre un duplice punto di vista, perché c’è un racconto in
prima persona (di Leslie) e uno in terza persona, con le osservazioni di
Maugham. Sia nel 1921 sia nel 1910 c’è una vita in superficie, che tutti
possono vedere, di persone irreprensibili, e ce n’è una nascosta, piena di
segreti. Il matrimonio di Leslie è solo in apparenza felice, quello di Maugham
è mantenuto in piedi perché lo scrittore ha bisogno di una facciata di
rispettabilità (la condanna di Oscar Wilde per sodomia è un fatto ancora
recente), eppure Leslie capisce subito che il giovane segretario è l’amante di
Willie, così come capiamo anche noi, e come Maugham sa senza voler sapere, che
sono i soldi a tener legato il bel Gerald allo scrittore. Quanto ai segreti del
matrimonio di Leslie, li lascio scoprire al lettore nella storia del 1910 che
contiene almeno altre due storie.Sun Yat Sen
Sun Yat Sen, il fondatore del Kuomintang che lottava per rovesciare l’impero cinese, è il personaggio principale di una delle due- Leslie ne è attratta, partecipa alle sue riunioni politiche, Sun Yat Sen è spesso ospite in casa degli Hamlyn. Al centro dell’attenzione è, tuttavia, Ethel Proudlock, amica di Leslie, processata e condannata per aver ucciso l’amante- un caso che suscitò grande scandalo nell’ambiente britannico di Kuala Lumpur (il racconto di Maugham, “The letter”, fu adattato più di una volta per lo schermo. Bette Davis è l’attrice che impersona Ethel nella versione del 1940).
C’è ancora un’altra storia, in questo
romanzo costruito come una scatola cinese. È quella dell’uomo della casa delle
mille porte, un collezionista di porte di legno intagliate, prese da templi o
case distrutte e che ora ricoprono le pareti della sua abitazione, pendono dal
soffitto, ogni porta una storia, ogni porta che sbarra un segreto o si spalanca
su nuovi mondi- un simbolo potentissimo. Una di queste porte è arrivata in
Africa da Lesley, proprio quella con il falco che vola al di là delle nuvole.
Il cerchio si è chiuso, tutto è stato detto, i nomi e le storie hanno valicato
il tempo.
Volutamente c’è qualcosa dello stile
narrativo di William Somerset Maugham in questo romanzo, una certa
ponderatezza, il senso della misura. Terminiamo la lettura e andiamo a cercare
sui nostri scaffali i libri dello scrittore inglese, per rileggerli alla luce
del ritratto che ne fa Tan Twan Eng.Penang
E
tuttavia, anche se la potenza narrativa dello scrittore malese è sempre la
stessa, non ritroviamo ne “La casa delle mille porte” la magia de “Il giardino
delle nebbie notturne”. Lo so, non si dovrebbe mai leggere un libro pensando di
rivivere l’esaltazione di una precedente lettura. Questo è un libro diverso,
con personaggi diversi, con un’atmosfera diversa.
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