venerdì 27 ottobre 2023

Malin Stehn, “La notte più buia dell’anno” ed. 2023

                                                                  vento del Nord

                                               cento sfumature di giallo

Malin Stehn, “La notte più buia dell’anno”

Ed. Rizzoli, trad. Laura Cangemi, pagg. 416, Euro 20,00

 

   La notte dell’ultimo dell’anno è già di per sé molto buia a Malmö, rischiarata solo dai fuochi d’artificio. Ma quanto più buia può ancora essere se termina con una morte? E non svelo nulla, perché è chiaro fin dall’inizio che una ragazza che scompare la notte di Capodanno non può aver fatto altro che una brutta fine.

    È la notte di Capodanno, dunque. Nina e il marito Fredrik (entrambi insegnanti), con i due figli maschi (uno ancora un bambino e l’altro sulla soglia dell’adolescenza) stanno andando ad una festa a casa degli amici di sempre, Lollo e Max. Lui lavora nel campo immobiliare, lei ha un negozio di oggetti d’arredamento, sono decisamente più ricchi di Nina e Fredrik, ma Lollo era compagna di scuola di Nina, come un’altra invitata alla festa, separata dal marito, con un fidanzato sempre nuovo e un figlio che ha un paio di anni più di quello di Nina. Per completare il quadro dei personaggi ci sono ancora la figlia di Nina e Fredrick e quella di Lollo e Max, entrambe diciassette anni, molto diverse di carattere. A Nina non è mai piaciuta Jennifer, la figlia di Lollo- troppo fuori dalle righe, insubordinata, sfrontata. E comunque i quattro genitori hanno dato il permesso alle due ragazze di organizzare una festa con i compagni di scuola, con mille raccomandazioni- massimo venti invitati, niente alcol, niente droghe. Nina era contraria, mentre gli altri sostenevano che bisognasse dare ai giovani libertà con responsabilità.


    Poi si sa come vanno le cose quando si festeggia la fine dell’anno vecchio e l’inizio di quello nuovo, si finisce per bere troppo (tranne Fredrik che deve guidare per riportare la famiglia a casa) e il giorno dopo non si ricorda niente. Però, quando si riacquista un poco di lucidità, ci si rende conto se qualcosa non va: Jennifer non è tornata a casa. No, non è rimasta a dormire dall’amica. Smilla dice che avevano litigato e che Jennifer se n’era andata verso le 11,30. Scomparsa.

   Tre voci narranti si alternano- quella di Nina, quella di Lollo e quella di Fredrik- e si alternano anche gli stati d’animo, di blanda preoccupazione all’inizio, di ansia sempre crescente, di speranza sempre più irragionevole, di sensi di colpa, di domande senza risposta, di paura, di incredulità e di disperazione. Qualche flashback ci riporta a piccoli ma significativi episodi precedenti della vita degli uni e degli altri, mentre passano i giorni, le ricerche di Jennifer non portano a nessun risultato, ognuno dei personaggi che narrano la storia si auto esamina, ricorda, si chiede che cosa avrebbe potuto fare di diverso. E naturalmente Jennifer assente è sempre presente.


   Che cosa sappiamo di chi ci sta accanto, sia esso un amico o un’amica, un marito o una moglie? O un figlio o una figlia? Ognuno di loro (ognuno di noi) nasconde dei segreti, ognuno rimpiange cose non dette, tempo non dedicato ai figli, l’aver sempre rimandato per sapere di più, l’aver dato la precedenza alla ‘nostra’ vita, all’accumulare soldi, aver lasciato che i figli si chiudessero nella loro stanza in compagnia dei computer, senza sapere che cosa stessero facendo. Eppure non si fa che parlare dei pericoli della rete.

   La scrittrice è abilissima, ci ricorda Agatha Christie con la sua capacità di seminare false tracce, di indurci a credere di aver capito tutto e poi a farci ricredere e poi a farci dubitare, per sorprenderci con il finale. Anzi per sorprenderci doppiamente con il finale.

   Un ‘giallo’ che si legge di un fiato per i problemi che affronta- quelli all’interno della coppia e tra genitori e figli- e che sentiamo potrebbero essere i nostri, augurandoci di non trovarci mai in una simile situazione (e tuttavia se lo auguravano anche Nina e Fredrik, Lollo e Max, e pure l’altra loro amica, quella dai tanti fidanzati).



 

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