Voci da mondi diversi. Giappone
Hase Seishū, “Il bambino e il cane”
Ed.
Marsilio, trad. Antonietta Pastore, pagg.242, Euro 16,15
La geografia, prima di tutto.
Kamaishi,
nel Nord-est del Giappone.
Kumamoto,
nell’isola di Kyushu, nel Sud-ovest del Giappone.
Il
terremoto e il maremoto del 2011 causarono più di 1000 morti a Kamaishi.
Cinque
anni dopo, 50 morti e 1100 feriti furono la conseguenza del forte terremoto del
2016 a Kumamoto.
Ci
sono 1719 kilometri da Kamaishi a Kumamoto e uno stretto di mare da attraversare.
Un cane, Tamon, il protagonista del
romanzo di Hase Seishū, un incrocio tra un pastore tedesco e una razza
giapponese. Tamon impiegò più o meno cinque anni per percorrere la distanza tra
le due città poste ai due estremi opposti di quell’isola allungata che è il
Giappone.Kamaishi dopo lo tsunami
‘L’uomo
e il cane’, ‘Il ladro e il cane’, ‘La coppia e il cane’, ‘La prostituta e il
cane’, ‘Il vecchio e il cane’, ‘Il bambino e il cane’- sono sei capitoli per
quei cinque anni, perché la prima storia inizia sei mesi dopo lo tsunami,
quando “l’uomo” trova il cane in un parcheggio. C’è soltanto l’automobile
dell’uomo nel parcheggio, è impossibile che il cane stia aspettando qualcuno.
Ha un collare che riporta il suo nome, Tamon (più tardi qualcuno dirà che forse
è il diminutivo di Tamonten, il dio guardiano nel Pantheon delle divinità
giapponesi) ma non un guinzaglio. Ha gli occhi intelligenti ed è molto magro.
L’uomo gli dà da mangiare e lo porta via con sé.
Questo primo racconto stabilisce un certo modello che poi si ripeterà negli altri, quando il cane incontrerà altre persone- un piccolo microcosmo di diversità.
È in questa storia che leggiamo per la prima volta del valore della pet-therapy, della benefica influenza che un animale (chi meglio del cane, che ogni bambino impara a conoscere come ‘il fedele amico dell’uomo’ nelle prime frasi che sillaba leggendo?) ha su una persona ammalata, o che ha qualche disturbo della personalità? In ogni racconto Tamon ricomincia da capo- un nuovo incontro accidentale, lui che è di nuovo magrissimo, una visita da un veterinario che gli presta le cure dovute, il rapporto speciale di amicizia e fedeltà che si instaura con chi lo ha salvato, ma- attenzione- chi salva chi? In apparenza è sempre l’uomo che salva l’animale che deve avere camminato parecchio (e quanto, in chilometri, lo sapremo alla fine), in realtà, alla fin fine, è vero il contrario- è sempre Tamon che salva il nuovo amico.
C’è un dettaglio che tutti quelli che lo hanno raccolto hanno osservato- quando si spostano, Tamon rivolge sempre il capo verso sud, e da un certo punto in poi verso sud-ovest. Un cane non sa parlare, non può rispondere alla domanda che tutti gli fanno: vive a Sud il suo padrone, la persona che lui ama? Come è possibile? Tutti i veterinari che lo hanno curato hanno riscontrato che Tamon ha un microchip con il nome del proprietario, ma la ricerca non ha dato risultati.
Sei racconti con sei spicchi di vita, con
incontri con sei persone e un certo grado di drammaticità. Nell’ultimo appare
un bambino e, si sa, quando c’è un bambino la storia tocca il cuore di tutti. E
in questo caso più che mai, con un finale felice e triste.
Quando si legge un romanzo che ha un cane
per protagonista, un cane intelligente e sensibile come Tamon, capace di
affetti più profondi di molti uomini o donne, non si può non pensare al cane
Lassie del famoso film del 1948 arrivato negli anni ‘50 in Italia oppure
all’altro cane fedele dei nostri tempi, Hachiko che ormai attende in bronzo per
l’eternità il suo padrone fuori della stazione metropolitana di Shibuya.
Lasciarsi commuovere è facile, sia dai film sia dai libri, ma “Il bambino e il
cane” di Hase Seishū ha una sua grazia e delicatezza particolari, attira per la
varietà dei personaggi e delle storie, per il messaggio positivo di resilienza
che contiene, perché mai dimentichiamo la catastrofe dello tsunami che dà
inizio alla storia di Tamon che poi si chiude in un cerchio con il terremoto
finale. E tuttavia nessuno ne esce sconfitto.
Leggere a Lume di Candela è anche una pagina Facebook.
Lo leggerò in vacanza al bike hotel val pusteria www.colalto.it
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