Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
cento sfumature di giallo
il libro dimenticato
Elizabeth Speller, “Il passato non
dimentica”
Ed. Ponte alle Grazie, trad. Silvia
Piraccini, Euro 5,00
Inghilterra. Novembre 1920. La Grande Guerra è finita da due anni. Il
Grande Tradimento- quei falsi miti di patriottismo e di eroismo,
quell’illusione che il nemico sarebbe stato sconfitto in breve tempo- ha portato
ad un massacro: circa un milione di morti e due milioni di feriti gravi,
200.000 i dispersi. E, tra quei due milioni di feriti gravi, sono conteggiati
quei soldati che hanno riportato ferite dell’anima, che continuano a vivere una
guerra senza fine, le vittime di quello che sarà riconosciuto come Stress
Post-Traumatico?
Laurence Bertram è uno che ce l’ha fatta, che è tornato tutto d’un
pezzo. Tornato però in una casa vuota, perché la moglie è morta dando alla luce
il loro bambino. E il piccolo è morto con lei. In un tempo stagnante in cui non
riesce a riappropriarsi della sua vita, mentre si sente oscuramente in colpa
nel ricevere condoglianze per la morte di una donna che- se ne rende conto ora-
lui non ha veramente amato, Laurence riceve una lettera dalla sorella di un
vecchio compagno di scuola, John Emmett. Mary Emmett vorrebbe incontrarlo: suo
fratello si era suicidato e lei chiedeva il suo aiuto per scoprire il perché.
John era ricoverato in una clinica per disturbi nervosi ma sembrava si stesse
riprendendo, stava piuttosto bene. C’era già stato un enorme spreco di vite
umane- perché gettare via la propria, quando si era tornati dall’inferno?
i luoghi del romanzo |
Il punto di inizio di tutta la vicenda che trasforma Laurence Bertram in
investigatore dilettante, è il testamento di John. Chi sono i beneficiari dei
lasciti del testamento di John? È da lì che parte la ricerca di Laurence. Se è
relativamente facile capire la generosità del capitano Emmett nei confronti di
un commilitone che aveva aiutato a salvarlo dopo il crollo di una trincea e che
ha perso entrambe le gambe, suscita più perplessità quella verso una signora il
cui figlio è morto in guerra- che rapporto c’era, in ogni caso, tra questi
uomini? Saltano fuori un pezzo di carta su cui Emmett ha scribacchiato dei nomi
e una fotografia che ritrae degli uomini al fronte. Chi sono? Chi ha scattato
la foto? La visita, fatta con un pretesto, alla casa di cura da cui era fuggito
John Emmett aumenta gli interrogativi: sono dei profittatori, il medico e suo
figlio? Che metodi vengono usati per ‘curare’ i pazienti? E intanto, in una
catena i cui anelli si agganciano l’uno all’altro, muoiono cinque uomini.
Su uno sfondo storico documentato e di grande interesse, Elizabeth
Speller ha scritto un mystery singolare e appassionante. La domanda più
superficiale è chi sia il vendicatore che elimina gli uomini ritratti nella
fotografia scattata poco prima di un avvenimento tragico. Ma il ‘peso’ del
romanzo è un altro. Riferendosi ai libri di Agatha Christie- la maestra del
giallo che acquistò in quegli anni la sua celebrità-, un amico di Laurence
dice, “nei suoi libri non sono i singoli individui a condurre alla catastrofe,
ma un concorso di circostanze”. Quel ‘concorso di circostanze’ è la guerra, in
primo luogo, e poi una serie di rapporti amorosi illegittimi che costituiscono
il filone più ‘rosa’ in questo romanzo buio.
È la guerra ad essere sotto accusa, la guerra e chi emana ordini
restando seduto negli uffici degli alti comandi sono i peggiori killer. Chi
manda a combattere dei ragazzini a mala pena diciottenni ed emette sentenze
affrettate di esecuzioni capitali senza esaminare adeguatamente le circostanze.
Questo è stato il grosso crimine della prima guerra mondiale, il delitto al
centro di questo bel romanzo di Elizabeth Speller.
Il libro è tutt’altro che recente. L’ho ‘ripescato’ in questi giorni di
reclusione e mi spiace non averne parlato a suo tempo.
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