Voci da mondi diversi. Area germanica
saga
Carmen Korn, “Aria di novità”
Ed. Fazi, pagg, 467, Euro 20,00
Tutto ha una fine. Anche le saghe- dobbiamo arrivare all’ultima pagina e
dire addio ai loro protagonisti. Quelli della trilogia di Carmen Korn- “Figlie
di una nuova era”, “E’ tempo di ricominciare” ed ora, ultimo uscito, “Aria di
novità”- ci hanno portato lungo un intero secolo.
Le quattro amiche, Ida, Käthe, Henny e Lina, tanno per compiere o
hanno appena compiuto 70 anni all’inizio del nuovo romanzo- è il 1970. Gli anni
della ricostruzione sono alle loro spalle, le figlie e i figli hanno preso la
loro strada, presto arriveranno dei nipotini e anche dei bisnipoti. I compagni
della loro vita sono sempre accanto a loro, anche Lina è sempre con Louise-
gestiscono insieme la libreria ma Louise, purtroppo, è alcolizzata e rifiuta di
andare in terapia. Anche Klaus, figlio di Henny, fa sempre coppia con il
musicista Alex- sono queste le due coppie che sfidano i benpensanti, che
provano che l’amore vero non è necessariamente soltanto quello tra uomo e
donna.
Aumenta il numero dei protagonisti, in
questo ultimo romanzo, ed è giusto che sia così perché la famiglia di amici si
allarga con il passare degli anni. A volte si fa un poco di fatica a ricordarsi
chi è figlio di chi o chi è nipote di chi, ma la varietà dei personaggi è uno
splendido pretesto per attribuire ad ognuno un ruolo nei grandi avvenimenti
dell’ultimo trentennio del secolo scorso. La guerra del Vietnam, le drammatiche
Olimpiadi di Monaco del 1972, il muro di Berlino (lo strazio dell’amore
separato dal muro e poi il macchinoso tentativo- riuscito- di passare dal
settore Est all’Ovest) e poi, anni dopo, l’entusiasmo travolgente della caduta
del muro, gli attentati terroristici della banda Baader Meinhof (comprensibile
il dolore dei genitori adottivi nello scoprire il coinvolgimento di Ruth), la
scoperta dell’analisi del DNA (a chi importa veramente sapere chi sia il padre
del figlio della bellissima Florentine, figlia di Ida e del marito cinese?), e
poi l’epidemia di Aids, la pandemia degli anni ‘80 che potrebbe mettere in
crisi l’unione di Alex e Klaus.
Non sono soltanto le cronache dei grandi
avvenimenti che scorrono sullo sfondo e che si intessono con le vite dei
personaggi del romanzo, c’è anche un accompagnamento musicale con le canzoni di
quegli anni, ci sono i film o i libri pubblicati, c’è uno stile di vita che è
andato in gran parte perso e di cui sentiamo la nostalgia.
E c’è un
filo di malinconia come è giusto che ci sia quando qualcosa finisce. Ad uno ad
uno i personaggi (quelli che abbiamo conosciuto per primi, naturalmente)
abbandonano la scena. Dopo tutto hanno vissuto a lungo- la fine di Ida, che era
così bella e brillante, ci rattrista, così come quella (tragica) di Louise, mentre
gli altri terminano i loro giorni serenamente (piacerebbe a tutti morire così,
c’è perfin troppo ottimismo nella buona sorte con cui abbandonano la vita).
Se
non tutti i personaggi sono ugualmente ben delineati, se troppo spesso li
mettiamo a fuoco per quello che hanno fatto piuttosto che per il loro
carattere, è però in questa sorta di ‘cinegiornale’ di fondo il gran merito del
romanzo di Carmen Korn, nell’aver riportato alla memoria grandi e piccoli
avvenimenti storici insieme ad altre pietre miliari degli anni ‘70, ‘80, ’90
(c’è anche un cenno alla guerra dei Balcani) prima di terminare con i brindisi
al nuovo millennio.
Leggere a Lume di Candela è anche una pagina Facebook
Nessun commento:
Posta un commento