martedì 20 dicembre 2016

Jaume Cabré, “Le voci del fiume” ed. 2007

                                              Voci da mondi diversi. Penisola iberica
     la Storia nel romanzo
    il libro ritrovato

Jaume Cabré, “Le voci del fiume”
Ed. La Nuova Frontiera, trad. Stefania Ciminelli, pagg. 568, Euro 21,50


    Non sono le voci del piccolo fiume Panamo, difficile a trovare sull’atlante geografico, che risuonano nei nostri orecchi una volta che abbiamo finito di leggere questo splendido libro dello scrittore catalano Jaume Cabré, ma quelle dei personaggi che prendono vita sulle sue pagine, che ci parlano da un passato lontano, e ci domandiamo se sia poi così lontano il passato che non finisce mai e che si riallaccia ad un tempo vicinissimo a noi da cui ci arrivano altre voci, seminando dubbi su quale sia la verità, e se anche la verità sia una merce che si può comperare. Sono le voci del maestro Oriol Fontelles, morto assassinato nel 1944, dell’anziana Elisenda Vilabrù y Vilabrù che è stata testimone della sua morte e di Tina Bros, la maestra dei nostri tempi che ha l’hobby della fotografia e che ha trovato dei quaderni scritti da Oriol Fontelles, nascosti dietro la lavagna di un’aula. Quaderni che smentiscono le virtù che farebbero del maestro Fontelles un santo martire.
     E’ singolare la coincidenza di date- lo scorso 28 ottobre 2007 la Chiesa ha beatificato 498 martiri franchisti e, nelle pagine del romanzo di Cabré, il protagonista Oriol Fontelles muore il 18 ottobre 1944: da allora Elisenda Vilabrù si batte per ottenerne la beatificazione. Con ogni mezzo, senza escludere lo spergiuro, l’eliminazione di testimoni contrari, le mazzette. Perché, secondo le parole di Elisenda Vilabrù, Oriol Fontelles avrebbe impedito a dei guerriglieri del maquis di profanare la chiesa ed è morto abbracciato spasmodicamente al tabernacolo. Questo è quello che lei dice e nessuno, mai, assolutamente mai, si è azzardato a mettere in dubbio quello che dice Elisenda Vilabrù. Ma per quale motivo questa donna, ormai cieca e che cammina con un bastone pur non avendo perso nulla della sua autorevolezza, si è intestardita nel volere che Oriol Fontelles sia dichiarato santo? E chi era in realtà Oriol Fontelles?


     Ascoltiamo le voci- dicevamo. Perché Jaume Cabré ricostruisce la storia di Oriol Fontelles attraverso le voci dei vari personaggi, in un continuo alternarsi temporale, di passato e presente, talvolta senza uno stacco- una frase inizia nel presente e prosegue nel passato, il soggetto che parla (con un uso intrigante del flusso di coscienza o monologo interiore che può scivolare nel dialogo, vero o immaginato) cambia identità, agganciandosi con quanto è stato appena detto, ma in un altro tempo. E allora le storie sono tante, con quella di Oriol Fontelles al centro: nel 1944 la guerra civile è finita da sei anni, ma il passato non è mai sepolto e neppure lo sono i suoi fantasmi. Franco è al potere, i suoi oppositori sono alla macchia e operano come possono, aiutando esuli in fuga dal nazismo a passare i Pirenei, per attraversare la Spagna e giungere in Portogallo e di lì salpare. Verso la vita, chissà.
Oriol Fontelles è il nuovo maestro, arriva  a Torena, nei Pirenei, con la moglie incinta. E’ anche pittore e Elisenda Vilabrù gli chiede un ritratto. Che questa donna affascinante (e la sua- di come le ammazzino il padre e il fratello e lei diventi un’imprenditrice audace e di successo- è un’altra delle storie del romanzo) si innamori di lui è quasi ovvio. Che anche noi lettori la ammiriamo, nonostante sia un personaggio così riprovevole, così dura e spietata, così amorale, è uno dei misteri della grande letteratura. Elisenda è il tratto d’unione che aggancia il passato (la morte del maestro) con il presente (il processo di beatificazione), e al suo confronto appare scialba la donna che cerca di opporsi a lei nel presente con la voce di Tina Bros. Tanto che possiamo indovinare come andrà a finire e chi vincerà- in maniera atroce, confermando la sua inflessibile spietatezza. Comprendiamo allora che tutto si può falsificare, anche la Storia o soprattutto la Storia. E che è importante fare uno sforzo di chiarificazione, qualunque siano poi i risultati, rinarrando la storia- come fa Jaume Cabré, scrittore catalano che scrive in catalano, dettaglio significativo pure questo nel contesto della storia spagnola.

la recensione è stata pubblicata su www.stradanove.net


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