Voci da mondi diversi. Penisola iberica
cento sfumature di giallo
il libro ritrovato
Francisco José Viegas, “Un cielo troppo blu”
Ed. La Nuovafrontiera ,
trad. Serena Magi, pagg. 288, Euro 17,00
Titolo originale: Um céu demasiado azul
Jaime Ramos non era autoritario,
ma gli piaceva dare ordini e aspettare tranquillamente che le cose si
sistemassero da sole. Se c’era una critica da fare a Jaime Ramos era che non si
interessava alle cose con applicazione, impegno, coerenza e ovvietà. Spesso gli
sembrava che lo infastidisse qualcosa, la pioggia, un omicidio, il sole, l’estate,
l’ora di pranzo. Non era mai entrato nei particolari.
C’è
già tutto il carattere di Jaime Ramos, ispettore della polizia giudiziaria di
Porto, in Portogallo, nelle prime due pagine del romanzo “Un cielo troppo blu”-
e anche tutto, o quasi, dello stile di Francisco José Viegas. Uno stile
realista con una punta di surreale, che procede zigzagando nella narrazione. Un
ispettore umano, un po’ triste, pignolo, riflessivo, interessato alla vita, e
alla morte. Jaime Ramos è seduto su una panca vicino al tavolo dell’obitorio
dove è sdraiato un corpo. Ha appena tirato su il lenzuolo per coprirlo, “per
restituire il cadavere a una certa intimità”, prima di iniziare un monologo
silenzioso. In cui il morto avrebbe ascoltato tutto. E, anche nel caso avesse
risposto, lui, Jaime Ramos, non sarebbe stato in grado di decifrare il
linguaggio dei morti.
Sembra esserci una congiuntura di
fatti sfavorevoli all’inizio dell’inchiesta di Jaime Ramos. Perché è estate,
lui sta programmando le ferie, la sua compagna si è messa a dieta (mettendo
indirettamente a dieta anche lui, quindi), e il suo capo gli telefona perché si
occupi di questo morto il più discretamente possibile, perché è figlio di un
dirigente ministeriale. La vittima è stata trovata nel bagagliaio della sua
automobile- in passato è stato un militante comunista, ora era un pubblicitario
di successo. Era appena rientrato in Portogallo da un viaggio nel Messico e a
Cuba, dove era stato visto con una donna molto bella. Prima di morire era stato
in un locale di strip tease con due donne- una di queste è scomparsa. Va da sé
che verrà ritrovata, non temete…
Per chi ha già letto il bellissimo
“Lontano da Manaus” dello stesso autore e con lo stesso personaggio, non sarà
una sorpresa doversi adattare al ritmo narrativo di Francisco José Viegas. Che
interrompe il racconto dell’indagine appena iniziata per spostarsi su un’altra
scena, nelle Azzorre, dove opera Filipe Castanheira, amico e collega di Ramos,
fuggito dal Portogallo e dal suo passato cinque anni prima. E a tutta prima
sembra che le vicende di Castanheira nulla abbiano a che fare con il morto Joao
Alves Lopes- ma invece non è così. E in apparenza anche i viaggi di Ramos in
Messico e a Cuba paiono essere semplici deviazioni e divagazioni- ma tutte le
fila si riuniscono alla fine. E ad ogni modo sono deviazioni e divagazioni che
indugiano sui pensieri di Ramos, che fanno riflettere anche noi. Come, Qualche anno fa, tutti siamo andati a Cuba,
anche senza esserci andati…Per farci risvegliare bruscamente, perché il
finale del romanzo è- per così dire- doppio. Credete che sia tutto risolto,
sotto questo cielo blu come il blu più blu degli azulejos che azzurreggiano in ogni angolo del Portogallo, per poi
scoprire che Ramos si esibisce in un doppio salto mortale e arriva alla verità
che ha il gusto della pazienza della vendetta.
E’
uscita soltanto adesso la traduzione di “Un cielo troppo blu” di Francisco José
Viegas, ma il libro è del 1995 e precede di ben dieci anni “Lontano da Manaus” che
la casa editrice La Nuova Frontiera
pubblicò lo scorso anno. E anche se ci rallegriamo sempre per ogni nuovo
romanzo pubblicato di un autore che abbiamo giudicato eccellente, non possiamo
fare a meno di notare che questo “Un cielo troppo blu” ha ancora qualcosa di
esplorativo nello stile, che anticipa molte delle caratteristiche che ci
avevano colpito in “Lontano da Manaus”, senza però raggiungerne la pienezza.
Solleticando la nostra curiosità, tuttavia, e il nostro desiderio di conoscere
meglio l’ispettore Ramos.
la recensione è stata pubblicata su www.wuz.it
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