domenica 5 gennaio 2025

I dieci bellissimi (o molto belli) del 2024

 

    Eccoci all’appuntamento dei dieci bellissimi del 2024. E, come lo scorso anno, devo premettere che mi è sempre più difficile scegliere, che sempre più spesso mi capita di non terminare la lettura di un libro perché, se mi fermo un attimo a pensare, mi rendo conto che non mi ‘dà niente’, che sto sprecando tempo. E, come lo scorso anno, preferisco dire che ho scelto i titoli di libri molto belli (alcuni sono libri di genere, ma di un genere di qualità) tra cui ce ne sono un paio che giudico bellissimi- a voi decidere quali, perché poi molto dipende anche dal gusto del lettore e la mia è una classifica soggettiva, naturalmente.

-        Tan Twan Eng, “Il dono della pioggia”   ed. Neri Pozza

-        Enrica Ferrara, “Mia madre aveva una cinquecento gialla”, ed. Fazi

-        Rhadika Jha, “La foresta nascosta”, ed. Sellerio

-        Mirinae Lee, “Le otto vite di una centenaria”, ed. Nord

-        Eleonora Lombardo, “Sea Paradise”, ed. Sellerio

-        Federica Manzon, “Alma”, ed. Feltrinelli

-        Gaëlle Nohant, “L’archivio dei destini”, ed. Neri Pozza

-        Aslak Nore, “Il cimitero del mare”, ed. Marsilio

-        Abraham Verghese, “La porta delle lacrime”, ed. Neri Pozza

Shankari Chandran, “Tea time at Cinammon Gardens”

Il decimo libro è fuori concorso, per così dire, perché l’ho letto in inglese e non c’è ancora un’edizione italiana. Il romanzo della scrittrice Tamil australiana Shankari Chandran ha vinto il Miles Franklin Literary Award.

 

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