Voci da mondi diversi. Penisola iberica
cento sfumature di giallo
Alicia Giménez Bartlett, “La donna che fugge”
Ed.
Sellerio, trad. Maria Nicola, pagg. 430, Euro 17,00
E’ sempre un gradito ritorno, quello di
Petra Delicado, ispettrice della polizia di Barcellona. Il suo e quello del
viceispettore Garzón Fermín. Sono un’accoppiata vincente, con il loro
scoppiettante scambio di battute, la loro perfetta intesa, il piacere condiviso
per una birretta o anche un bicchiere di qualcosa di più forte o per l’assaggio
di qualche prelibatezza. Gli assaggi non mancheranno in questa nuova inchiesta
nel’ambiente dei food trucks, i
furgoni che vendono cibo di strada o specialità cucinate sul momento. A me questa del fud trac sembra una
grandissima cazzata, dice Fermín (finirà poi per apprezzare, e molto).
Christophe Dufour, 38 anni, cittadino francese residente in Spagna, cuoco specializzato in cibo francese in un food truck, è stato ucciso con un paio di coltellate al cuore durante la notte.
Nessuna delle persone che dormivano nei due furgoni gastronomici a lato di quello di Christophe avevano visto o sentito nulla. Christophe e il suo socio si alternavano a dormire sul furgone e in un albergo- quella notte toccava a Christophe. Il socio non sapeva niente, sapeva poco anche della vita privata di Christophe che, a quanto pare, era un tipo riservato. Dagli scontrini e dalle chiacchiere dei gestori dei food trucks riuniti per una settimana gastronomica in quella piazza di Barcellona, salta fuori la figura di una donna molto bella, bruna, che aveva fatto grandi acquisti da Christophe. Guarda caso anche la donna era francese. Si conoscevano, quei due? Quando si scoprirà che sia Christophe che la donna avevano dei passaporti falsi, si incomincia a capire che ci dovevano essere grossi traffici fra di loro. Droga? Probabile. Un regolamento dei conti? Chissà. Possibile che il socio non sapesse proprio niente? E comunque la sua disperazione, quando il suo camion viene distrutto, è vera.
Si susseguono i colloqui con gli altri venditori dei food truck, va bene che a fine giornata erano tutti molto stanchi, ma è possibile che non avessero mai notato un certo andirivieni dal camion del prestante francese? Seguiranno poi altri morti…
Il
brancolare nel buio, il non avere il minimo indizio, rende molto nervosi Petra
e Fermín, la vita coniugale di entrambi ne risente. E, a fianco della traccia
del romanzo di indagine poliziesca, ne scorre un’altra, improntata ad una
sensibilità e a riflessioni più femminili, che indaga sul significato della
vita coniugale. È vero che Petra aveva messo in chiaro con il marito quanto
fosse importante per lei il suo lavoro e come questo avrebbe sempre avuto la
precedenza su tutto, ma riesce a resistere un matrimonio quando gli orari sono
impazziti e non ci si incontra quasi mai, quando Petra fa piano per andare a
dormire per non svegliare Marcos e Marcos fa piano quando si alza per non
svegliare Petra? Che cosa è poi questa storia che Marcos sogna di comprare una
casa in campagna e vivere in un idillio agreste? Anzi, l’ha già comprata…Anche
la moglie di Fermín si lamenta, perché lui non le presta attenzione, perché a
lui una tenda vale l’altra, che scelga quello che le pare…Petra nei film
Sembrano
dissidi di poca importanza, la tendenza è a sottovalutarli pensando che ci sia
sempre tempo per rimediare, e invece sono come la famosa goccia che erode la
roccia, ora dopo ora, giorno dopo giorno. E finisce che la tensione è sempre
alta, sia nell’ambito dell’indagine sia in quello privato.
C’è un finale per entrambe le tracce-
sospettavamo un poco di quello del filone poliziesco, mentre giunge come una
sorpresa quello del filone privato (e Alicia Giménez Bartlett ci deve
assolutamente un seguito, non può lasciarci così). Se c’è un filo di
stanchezza in quello che è il quattordicesimo romanzo della serie, è vinto però
dal brio, dalla vivacità, dallo humour mordace e del tutto caratteristico dei
personaggi che non ci stancano mai.
Nessun commento:
Posta un commento