domenica 12 maggio 2024

Alexandra Lapierre, “Belle Greene” ed. 2021

                                                  Voci da mondi diversi. Francia

biografia romanzata
il libro dimenticato (2021)

Alexandra Lapierre, “Belle Greene”

Ed. e/o, trad. Alberto Bracci Testasecca, pagg. 507, Euro 19,00

 

    Inventarsi una nuova identità, prima di tutto. Era assolutamente necessario se si voleva fare Passing, cioè nascondere le origini di colore e passare per bianchi. Perché no? Gli afro-americani dalla pelle scura erano cittadini di serie B nonostante la guerra di secessione li avesse liberati, limitati nelle scelte lavorative, trattati con disprezzo dalla società bianca. E i meticci, quelli con la pelle che poteva avere sfumature diverse, dal candido al miele, al caffelatte, perché discendenti da qualche capriccio di un padrone bianco? A meno che non facessero Passing, non avevano una vita migliore degli altri. Pene terribili erano riservate, però, a chi veniva scoperto.

    I genitori di Belle Greene, la protagonista del romanzo di Alexandra Lapierre, non erano persone comuni. La madre Geneviève era insegnante di musica, il padre Richard Theodore Greener era stato il primo studente nero e il primo laureato nero a Harvard, avrebbe esercitato come avvocato, sarebbe stato un attivista per la giustizia razziale e infine console a Vladivostock. Per quell’epoca, però, aveva già lasciato moglie e figli- ecco perché questi si sarebbero inventati una nuova ascendenza e un nuovo nome. Sarebbero diventati i da Costa Greene, di origine portoghese (il che avrebbe giustificato l’aspetto ‘mediterraneo’ di Belle), provenienti dalla Virginia dove avevano perso le piantagioni. E dovevano giurare di non mettere mai al mondo dei figli- se il gene nero fosse rispuntato, sarebbero stati rovinati. Tutti. E dovevano far perdere le tracce al padre, perché non li smascherasse.


    Di tutti i Greene era Belle ad avere la personalità più forte, più volitiva, più ardita. Aveva solo 22 anni quando iniziò a lavorare nella biblioteca della Princeton University. Un po’ di fortuna (la conoscenza occasionale di Junius Morgan, nipote di J.P. Morgan), un po’ di fascino personale, molta bravura e competenza nel suo lavoro, ed eccola nel 1905 assunta come bibliotecaria dal ricchissimo banchiere e imprenditore John Pierpont Morgan.

    Alexandra Lapierre segue passo passo l’ascesa di Belle, come conquisti la totale fiducia del suo datore di lavoro che finirà per mettere nelle sue mani ogni acquisto che avrebbe valorizzato la sua biblioteca, gli incontri, le amicizie, gli amori, i rapporti non sempre facili con la sua famiglia. Era Belle a tenere in mano le redini di tutto, era lei a mantenere la madre, le sorelle e il fratello, sarà lei ad affrontare il padre quando questi li rintraccia e potrebbe smascherarli. In realtà l’incontro tardivo con il padre, quando lei è ormai molto conosciuta e foto che la ritraggono sono apparse sui giornali, insinua in lei un tarlo. C’è molto di vero nel rimprovero paterno- sono molto simili, lui e lei, ma hanno combattuto su due fronti opposti per rivendicare l’uguaglianza tra neri e bianchi, per mostrare che l’intelligenza dei neri è pari a quella dei bianchi. Richard Greener si è distinto elevandosi tra i neri, Belle Greene lo ha fatto prendendosi gioco dei bianchi.

Richard T. Greener

   Una vita come quella di Belle trabocca di esperienze in ogni campo e, avendo vissuto fino al 1950, è passata anche attraverso tragici momenti storici- l’affondamento del Titanic (la White Star Line era di proprietà di J.P.Morgan che fu accusato di aver provocato il disastro per suo tornaconto personale), il crollo della borsa del ‘29, la prima guerra mondiale in cui perse la vita il giovane marito della sorella minore, la seconda guerra mondiale a causa della quale morì l’adorato nipote, figlio adottivo di Belle. Questi non era morto in battaglia- il che sarebbe stato già duro da sopportare-, ma la proposta di matrimonio che aveva fatto ad una ragazza bianca prima di essere inviato oltreoceano aveva scatenato conseguenze che lo avevano portato al suicidio. E Belle ne era stata distrutta. Mai avrebbe immaginato una cosa del genere quando, baldanzosamente, avevano saltato la linea di confine tra neri e bianchi.

    La precisione della ricostruzione storica e ambientale di Alexandra Lapierre è quella che già conosciamo, alla ricca documentazione la scrittrice aggiunge la capacità di far vivere i suoi personaggi sulla carta, di farli brillare, di farceli conoscere con i loro pregi e difetti, con le loro reazioni, con i loro sentimenti, i momenti di gioia, di dolore, di estasi. E, nel caso di Belle Greene, con il suo amore per la cultura, la venerazione per i libri antichi che impariamo a valutare insieme a lei. 



    

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