Voci da mondi diversi. Francia
biografia romanzata
il libro dimenticato (2021)
Alexandra Lapierre, “Belle Greene”
Ed.
e/o, trad. Alberto Bracci Testasecca, pagg. 507, Euro 19,00
Inventarsi una nuova identità, prima di
tutto. Era assolutamente necessario se si voleva fare Passing, cioè nascondere le origini di colore e passare per
bianchi. Perché no? Gli afro-americani dalla pelle scura erano cittadini di
serie B nonostante la guerra di secessione li avesse liberati, limitati nelle
scelte lavorative, trattati con disprezzo dalla società bianca. E i meticci,
quelli con la pelle che poteva avere sfumature diverse, dal candido al miele,
al caffelatte, perché discendenti da qualche capriccio di un padrone bianco? A
meno che non facessero Passing, non
avevano una vita migliore degli altri. Pene terribili erano riservate, però, a
chi veniva scoperto.
I genitori di Belle Greene, la protagonista del romanzo di Alexandra Lapierre, non erano persone comuni. La madre Geneviève era insegnante di musica, il padre Richard Theodore Greener era stato il primo studente nero e il primo laureato nero a Harvard, avrebbe esercitato come avvocato, sarebbe stato un attivista per la giustizia razziale e infine console a Vladivostock. Per quell’epoca, però, aveva già lasciato moglie e figli- ecco perché questi si sarebbero inventati una nuova ascendenza e un nuovo nome. Sarebbero diventati i da Costa Greene, di origine portoghese (il che avrebbe giustificato l’aspetto ‘mediterraneo’ di Belle), provenienti dalla Virginia dove avevano perso le piantagioni. E dovevano giurare di non mettere mai al mondo dei figli- se il gene nero fosse rispuntato, sarebbero stati rovinati. Tutti. E dovevano far perdere le tracce al padre, perché non li smascherasse.
Di tutti i Greene era Belle ad avere la
personalità più forte, più volitiva, più ardita. Aveva solo 22 anni quando
iniziò a lavorare nella biblioteca della Princeton University. Un po’ di
fortuna (la conoscenza occasionale di Junius Morgan, nipote di J.P. Morgan), un
po’ di fascino personale, molta bravura e competenza nel suo lavoro, ed eccola
nel 1905 assunta come bibliotecaria dal ricchissimo banchiere e imprenditore
John Pierpont Morgan.
Alexandra Lapierre segue passo passo
l’ascesa di Belle, come conquisti la totale fiducia del suo datore di lavoro
che finirà per mettere nelle sue mani ogni acquisto che avrebbe valorizzato la
sua biblioteca, gli incontri, le amicizie, gli amori, i rapporti non sempre
facili con la sua famiglia. Era Belle a tenere in mano le redini di tutto, era
lei a mantenere la madre, le sorelle e il fratello, sarà lei ad affrontare il
padre quando questi li rintraccia e potrebbe smascherarli. In realtà l’incontro
tardivo con il padre, quando lei è ormai molto conosciuta e foto che la
ritraggono sono apparse sui giornali, insinua in lei un tarlo. C’è molto di
vero nel rimprovero paterno- sono molto simili, lui e lei, ma hanno combattuto
su due fronti opposti per rivendicare l’uguaglianza tra neri e bianchi, per
mostrare che l’intelligenza dei neri è pari a quella dei bianchi. Richard Greener
si è distinto elevandosi tra i neri, Belle Greene lo ha fatto prendendosi gioco
dei bianchi.Richard T. Greener
Una vita come quella di Belle trabocca di
esperienze in ogni campo e, avendo vissuto fino al 1950, è passata anche
attraverso tragici momenti storici- l’affondamento del Titanic (la White Star
Line era di proprietà di J.P.Morgan che fu accusato di aver provocato il
disastro per suo tornaconto personale), il crollo della borsa del ‘29, la prima
guerra mondiale in cui perse la vita il giovane marito della sorella minore, la
seconda guerra mondiale a causa della quale morì l’adorato nipote, figlio
adottivo di Belle. Questi non era morto in battaglia- il che sarebbe stato già
duro da sopportare-, ma la proposta di matrimonio che aveva fatto ad una
ragazza bianca prima di essere inviato oltreoceano aveva scatenato conseguenze
che lo avevano portato al suicidio. E Belle ne era stata distrutta. Mai avrebbe
immaginato una cosa del genere quando, baldanzosamente, avevano saltato la
linea di confine tra neri e bianchi.
La precisione della ricostruzione storica e
ambientale di Alexandra Lapierre è quella che già conosciamo, alla ricca
documentazione la scrittrice aggiunge la capacità di far vivere i suoi
personaggi sulla carta, di farli brillare, di farceli conoscere con i loro
pregi e difetti, con le loro reazioni, con i loro sentimenti, i momenti di
gioia, di dolore, di estasi. E, nel caso di Belle Greene, con il suo amore per
la cultura, la venerazione per i libri antichi che impariamo a valutare insieme
a lei.
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