Voci da mondi diversi. Romania
romanzo di formazione
Irina Turcanu, “Manca il sole ma si sta bene lo stesso”
Ed.
Marsilio, pagg.240, Euro 16,15
Tre personaggi, tre voci diverse, tre
punti vista diversi. Sono i Romanencu, il padre, la madre e la figlia. Nella
prima parte del romanzo i tre punti vista si alternano, poi resta solo quello
di Ina e nel nome, un diminutivo di Irina, riconosciamo la scrittrice stessa.
La storia della famiglia inizia dopo la
caduta di Ceaučescu, quando, nell’ebbrezza della fine della dittatura, tutto
sembra possibile- arricchirsi, avere gli agognati beni di consumo che si
invidiavano ai paesi occidentali. I Romanencu si improvvisano imprenditori.
Falliscono. Lui è professore universitario, la moglie è ignorante ma è bella e
lui ne è innamoratissimo. Devono adattarsi a vivere insieme alla madre di lei,
poi decidono di emigrare in Italia. È soprattutto lei che ambisce a cambiare
paese. L’Italia è quella che appare negli spettacoli televisivi, tutto sembra
facile laggiù.
La realtà è ben diversa. La vita per lui è di certo peggiore che in patria. Anche se ci mette la buona volontà, i lavori manuali (gli unici che può trovare) non fanno per lui e viene regolarmente licenziato. Le donne hanno maggiori possibilità di lavoro, come domestiche, come badanti. Infatti lei viene assunta da una famiglia ricca e, in seguito, quando il padrone di casa si separa dalla moglie, le chiede di andare con lui a vivere nella casa di sua madre, in un paese sugli Appennini. Il seguito ci pare ovvio.
Ina è stata lasciata in Romania, dalla
nonna. Come vive una bambina la lontananza dai genitori? È il padre che le
manca, più della madre. È brava a scuola, fin troppo brava se una volta viene
punita dall’insegnante per aver scritto una poesia così bella che la
professoressa pensa l’abbia copiata. Attraverso le reazioni di Ina, quando
riceve i pacchi regalo di sua madre, quando si rifiuta di rispondere al
telefono quando lei la chiama, noi capiamo la sua sofferenza, il suo sentirsi
abbandonata, non voluta. Capisce tutto, anche quello che sarebbe meglio non
capisse- il tradimento della madre, l’alcolismo del padre, la loro ‘caduta’.
Poi cambia tutto. La madre invita Ina in Italia per una vacanza. È un inganno. Ina si fermerà e abiterà con lei, la madre l’ha già iscritta al liceo a Piacenza.
“Manca il sole ma si sta bene lo stesso” (il
titolo è preso da un verso di una poesia di George Cos,buc) è un romanzo di
formazione bello e diverso, direi che è più ricco di altri che abbiamo letto.
Gli anni di ‘formazione’ della protagonista sono visti accanto all’evoluzione
dei due personaggi adulti, a come il padre e la madre reagiscono e crescono o
cadono come conseguenza dei cambiamenti politici e dell’espatrio. E Ina vive
prima l’abbandono e, nonostante la giovane età, scopre che l’affetto non si può
comprare, che i jeans che la madre le spedisce non sostituiscono la sua
assenza, e poi il trapianto forzato in un paese di cui non sa la lingua e in
cui non conosce nessuno, lasciando dietro di sé il suo primo amore e la nonna
che l’aveva colmata d’affetto. Di Ina ammiriamo la resilienza e l’ambizione. Ha
la fortuna di incontrare professori che l’aiutano e la incoraggiano, ma la
forza interiore e la caparbia volontà di riuscire là dove padre e madre hanno
fallito è tutta sua.
Un romanzo da leggere perché è una lezione
di vita.
Irina
Turcanu è nata in Romania, vive in Italia dal 2001 e, dopo aver frequentato il
liceo a Piacenza, ha conseguito la laurea in Filosofia a Milano con una tesi
sul filosofo rumeno Emil Cioran. Attualmente collabora come giornalista a
diversi giornali e riviste nazionali e locali.
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