sabato 8 aprile 2023

Arno Camenisch, “Anni d’oro” ed. 2023

                                                      Voci da mondi diversi. Svizzera


Arno Camenisch, “Anni d’oro”

Ed. Keller, trad. Elisa Leonzio, pagg. 124, Euro 13,50

   Un chiosco con la pompa della benzina, ma anche con barattoli di caramelle ben in mostra, giornali e la possibilità di bere un caffè o una bibita. E poi non è un chiosco qualunque, ha un’insegna luminosa che si vede da lontano, che attira i viaggiatori. E questa insegna, vanto di Margrit e di Rosa-Maria che da cinquantun anni gestiscono il chiosco, assume un valore simbolico- la luce non è solo quella dell’insegna, è pure quella che emanano le due anziane signorine, con la loro empatia, con il loro amabile chiacchiericcio che riporta in vita il passato. Perché loro due sono lì ‘per ascoltare’, per raccogliere le confidenze e gli sfoghi delle persone.

   Cinquantun anni è già più di mezzo secolo. Mezzo secolo visto da un piccolo angolo di mondo in Svizzera, con i ricordi che iniziano dallo storico allunaggio nell’estate del 1969. E già abbiamo un’idea di ‘come’ Margrit e Rosa-Maria (del loro aspetto sappiamo poco o niente, solo che Rosa-Maria deve sempre spingere in su gli occhiali dorati che le scivolano sul naso) rievochino il passato, mescolando le notizie che hanno la vivezza delle immagini viste in televisione o su uno dei giornali che vendono nel chiosco, con qualche aneddoto, qualche battuta che aggiunge un tocco ilare alla notizia ‘pubblica’. Immaginiamo, ad esempio, che qualcuno si sia perso la scena del primo uomo sulla luna perché proprio in quel momento doveva andare al cesso- per sempre lo avrebbe raccontato così, a sua vergogna.


Il tour dei ciclisti che passava sulla strada (e non si parlava allora di doping e neppure di biciclette che in pratica vanno da sole), personaggi famosi, il parroco che va a comprare dei giornaletti che loro gli danno facendo finta di niente, le pene d’amore del postino, le grandi catastrofi naturali, allagamenti e uragani, il compaesano che è rifiorito dopo che la moglie lo ha lasciato, osservazioni sui cambiamenti climatici (e a loro vengono in mente i Moonboots che furoreggiavano in passato quando le temperature erano spesso sotto lo zero, così come i colbacchi di pelliccia), Chernobyl e le conseguenze, qualcuno che ha il vizio del gioco e qualcuno invece che vince al biglietto della lotteria, l’allegria della gente quando è caduto il muro di Berlino…


    “Anni d’oro” è una straordinaria carrellata su cinquant’anni della nostra Storia, mescolando piccole vicende private con eventi di importanza mondiale, perché la nostra Storia è proprio in quel miscuglio, e le vite dei ‘piccoli’ hanno la stessa importanza di quelle dei ‘grandi’ di cui sono un riflesso. E il fascino di questo racconto è proprio in questo, è nella voce delle due donne che sembrano aver vissuto attraverso la vita degli altri- di loro non sappiamo quasi nulla, a parte una serata stravagante di cui parlano gioiosamente.

    Terminiamo la lettura pensando che l’oro del passato è negli occhi e nella mente di chi lo ricorda, è nello scenario illuminato dall’insegna che è come un faro per i viaggiatori, che indica la strada da seguire- e non solo letteralmente.



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