martedì 27 agosto 2019

Bernhard Schlink- Walter Popp, “Selbs Justiz” ed. 1987


                                                 Voci da mondi diversi. Area germanica
                                                     cento sfumature di giallo

Bernhard Schlink- Walter Popp, “Selbs Justiz”
Ed. Diogenes,  pagg. 294,  Euro 11,66
“I conti del passato”- Ed. Garzanti, trad. U. Gandini, Euro 6,83

    Mannheim, Germania. Anni ‘80. Gerhard Selb, 68 anni, Pubblico Ministero negli anni bui del nazismo, si è riinventato come investigatore privato. Lui stesso ci dice che, quando avrebbe potuto tornare al suo incarico di una volta come tanti colleghi, non aveva voluto- aveva visto che cosa aveva scatenato in loro la riabilitazione e ne era rimasto disgustato. Invece di provare un sentimento di colpa, si sentivano come se avessero subito un’ingiustizia e la riabilitazione fosse una riparazione loro dovuta.
    Il suo vecchio amico Korten, proprietario e direttore delle Industrie Chimiche Renane, si rivolge a Selb perché uno hacker è entrato nei computer dell’azienda e sembra prendersi gioco di loro, alterando la busta paga degli impiegati e modificando gli ordini. Non ci vuole molto a Selb per capire chi sia il responsabile e la faccenda dovrebbe risolversi non penalizzando troppo il burlone.
Sennonché questo muore in un incidente d’auto. La fidanzata non crede affatto che sia stato un incidente. Anche un dipendente delle Industrie Chimiche muore poco dopo. Era anziano, aveva qualche problema di cuore, ma, ugualmente, la coincidenza di queste due morti è strana. Quella che era iniziata come un’indagine da poco, che aveva anche i suoi lati ridicoli, si trasforma in qualcos’altro di molto più drammatico che fa resuscitare fantasmi del passato, che popola di incubi le notti di Selb che dovrà interrogarsi sulla propria colpevolezza, e non solo riguardo alla parte inconsapevole da lui avuta in una delle morti più recenti.
     Questo primo romanzo di una trilogia, pubblicato per la prima volta nel 1987 e scritto da Bernhard Schlink e Walter Popp, è qualcosa di diverso da un semplice thriller, ha per protagonista un personaggio la cui singolarità si annuncia già nel cognome, Selb, che è il Self inglese, ‘se stesso’, e ci chiediamo se Gerhard Selb non rappresenti il tedesco medio di ‘quegli’ anni della dittatura hitleriana, quando quasi nessuno era riuscito a sottrarsi al fascino carismatico dell’omino con i baffetti, anche se a posteriori pare impossibile. Come dice Selb, ‘però voi siete cresciuti sapendo quello che noi abbiamo appreso pezzo per pezzo dopo il 1945’. E tuttavia è anche importante che  questo tedesco medio avesse un incarico di rilievo nell’ambito della giustizia in un tempo in cui la giustizia fu stravolta, perché, dopo aver relegato per anni in un angolo della memoria i ricordi di sentenze in cui aveva deciso della vita o della morte di un uomo, l’improvvisa rivelazione di come fosse stato manipolato, di come avesse emesso una condanna ingiusta in più, lo portano ad una decisione estrema di cui si assumerà piena responsabilità. Gerhard Selb si farà giustizia da solo- lo dice il titolo originale del libro dalla duplice interpretazione, Selbs Justiz, la giustizia a mo’ di Selb oppure la giustizia fatta da sé.

      E’ impossibile non provare simpatia per Selb, non più giovane, vedovo che però si guarda in giro per trovare una compagna e intanto vive con il gatto Turbo, che beve sambuca e mangia in un ristorante italiano, che addobba l’albero di Natale con scatolette vuote di sardine. Ci piace il suo umorismo e l’onestà con cui guarda se stesso e il suo passato, senza farsi sconti. Oppure, invece, sì? Oppure, invece, anche Selb, come altri personaggi dei romanzi di Schlink, mente a se stesso?
“Selbs Justiz” è la prova che anche un romanzo di genere può superare i suoi limiti, può diventare lo stimolo per riconsiderare la propria storia e per cercare di fare ammenda.

Lo scrittore sarà presente al Festival della Letteratura di Mantova


        

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