Casa Nostra. Qui Italia
storia di famiglia
Giuliana Salvi, “Clementina”Ed.
Einaudi, pagg. 336, Euro 18,05
Un libro di donne e scritto per le donne-
perché no? Si sa che le lettrici sono più numerose dei lettori e si sa che le
lettrici si appassionano nel riconoscere qualcosa di se stesse nei personaggi
sulla carta. Questa poi, di Clementina, è una storia vera e ha, in più, il
fascino di tutte le storie vere. Perché Clementina fa Salvi di cognome ed è la
bisnonna della scrittrice. Ed è una storia che copre buona parte del ‘900,
dagli inizi a dopo la seconda guerra mondiale.
Clementina è la maggiore di quattro sorelle, una di loro, la minore, muore. È il primo lutto in questa famiglia che la morte non risparmia- ma la morte non risparmia nessuno. Il padre ritira presto Clementina da scuola, ma non ci sono ostacoli per una mente curiosa e intelligente e ambiziosa, la cultura non si acquista solo a scuola. Clementina si sposa giovane, il marito è un ingegnere delle ferrovie, vanno a vivere a Roma e a Roma nascono i loro figli, quattro. La morte colpisce ancora, il dolore è straziante, Clementina ritorna a vivere a Lecce, i bambini sono solo tre, le due sorelle la accolgono a braccia aperte. Immaginiamo le ristrettezze di tre donne sole che vivono con quello che i genitori hanno lasciato e la pensione del marito di Clementina.
Quando
si presenta l’occasione di un lavoro, Clementina tentenna. È l’affascinante
professore di francese che glielo propone. Se Clementina è stata così brava a
insegnare a casa ai suoi figli prima di iscriverli alla scuola pubblica, perché
non accetta di dare lezioni a ragazzi che fanno fatica ad imparare? È per
onestà che Clementina è incerta. Lei non è una maestra, lei non ha nessun
diploma, ha solo un metodo empirico e ore di studio notturno.
Infine
Clementina accetta, prima sono pochi studenti che vengono a casa sua e studiano
insieme ai suoi figli, poi viene adattata una stanza della grande casa, poi si
iscrivono anche delle ragazze. I risultati di questi studenti agli esami sono
eccellenti, i professori non riescono a credere che quelle giovani menti si
siano schiuse come per miracolo. Per alcuni casi Clementina deve imporsi con i
genitori perché permettano al figlio o alla figlia di continuare a studiare-
non vogliono o non possono pagare? Poco importa. Si creerà un legame stretto
tra la maestra e i ‘suoi ragazzi’.
Clementina insegnante e Clementina madre e sorella- sono due aspetti della sua personalità, due filoni narrativi perfettamente armonizzati. Lei aveva promesso al marito che non si sarebbe risparmiata, che avrebbe fatto studiare i figli, che li avrebbe aiutati a trovare la loro strada. Faranno scintille tutti e tre- il primogenito diventerà professore universitario, il minore diventerà avvocato e farà conoscere a Clementina la gioia di diventare nonna, Emira studierà lettere, è la figlia complessata per non essere bella, sempre in rapporto conflittuale con la madre.
E lei, Clementina, come donna? Non ha mai
smesso l’abito nero dopo la morte dell’amato marito, la sua unica gloria sono i
lunghi capelli che tardano ad imbiancare. È una donna fiera, orgogliosa,
volitiva e caparbia che neppure i numerosi lutti riescono a piegare. Non si
permette di cedere al sentimento, Clementina. È chiaro che il professore di
francese è innamorato di lei, forse anche lei lo è di lui, ma l’obbligo di
fedeltà al marito è più forte. Forse non vuole sostituire la figura paterna per
i suoi figli con quella di un altro uomo e comunque ha chiuso il suo cuore, ha
sostituito l’amore con una missione.
Sullo sfondo scorrono le vicende
dell’Italia, della prima e della seconda guerra mondiale, del Referendum per la
Repubblica. Clementina assiste, le vive solo in quanto si riflettono sulla sua
famiglia, ma anche questa è una esperienza che molte, moltissime donne, prese
dalle cure quotidiane, possono condividere.
La narrativa alterna un tempo presente con
quella del passato- quando nel presente si allude a qualcuno che non c’è più,
verremo a sapere dopo, riandando indietro negli anni, che cosa è successo.
Qualche inflessione dialettale leccese aggiunge un pizzico di colore in questa
storia che si legge di volata, con una protagonista dal dolce nome antiquato
che non possiamo non ammirare.



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