lunedì 10 marzo 2025

Kevin Chen, “Città fantasma” ed.2025

                                                       Voci da mondi diversi. Cina

                                             Voci da mondi diversi. Taiwan

Storia di famiglia

Kevin Chen, “Città fantasma”

Ed. e/o, trad. Silvia Pozzi, pagg. 352, Euro 18,05

 

    Mi entusiasma la scoperta di scrittori di paesi lontani di cui finora sapevamo solo la collocazione geografica e qualche notizia sulla situazione politica. Kevin Chen è il primo autore taiwanese di cui vengo a conoscenza e la lettura del suo libro mi ha tenuto avvinta dalla prima all’ultima pagina.

    Qualche notizia al volo sullo scrittore. Facendo una ricerca su Google, possiamo restare confusi dalla duplicità del suo nome di cui però comprendiamo quasi subito la ragione. Lo troviamo sotto il nome di Chen Shi-Hung e poi come Kevin Shi Hung Chen- è piuttosto comune per gli orientali che emigrano in Europa o in America assumere un nome che sia più facile da pronunciare e ricordare- e vada per Kevin! Kevin Chen ora vive in Germania dove ha iniziato la carriera artistica come attore. Il romanzo “Città fantasma”, che ha vinto il Taiwanese Book Award ed è stato tradotto in dodici lingue, è in parte autobiografico ed è ambientato a Yongjing, una piccola città nel centro di Taiwan, da cui proviene lo scrittore stesso.


     Yongjing appare come una città fantasma a Tien-hung (ovvero il Piccolo) che vi ritorna, dopo essere stato in prigione in Germania per aver ucciso il suo compagno, anzi, suo marito, perché in Germania è possibile il matrimonio di una coppia gay. E ritorna proprio quando è la Festa degli Spiriti, quando si spalancano le porte dell’Inferno e gli spiriti calpestano nuovamente la terra. Da qui prende l’avvio la storia della famiglia Chen, tra presente e passato, raccontata da una molteplicità di voci, di persone vive e di fantasmi, un miscuglio di vicende che riguardano non solo la famiglia ma anche amici e vicini di casa, e, intrecciate a queste e ai segreti che vengono alla luce, ci sono superstizioni e frammenti della Storia di Taiwan negli anni ’80 del ‘900.

    Cinque figlie femmine erano venute al mondo prima che arrivassero i due agognati maschi. Le figlie femmine non valgono niente, una donna che mette al mondo solo figlie femmine non vale niente, finché non erano nati i due maschi la suocera ingiuriava la nuora e le riservava i lavori più duri. E poi…i due tanto attesi eredi maschi erano finiti in prigione, uno per corruzione e l’altro per omicidio.


    Dapprima si fa confusione tra i personaggi- i nomi delle prime tre figlie iniziano tutti per Shu, per la quarta, per ingraziarsi la sorte per un’altra gravidanza, Shu era stato modificato in Su. Non era bastato, era nata la quinta femmina soprannominata Man-mei per il seno prosperoso che le era cresciuto da ragazzina. Il figlio dell’imprenditore vicino di casa, il Re dei Biscotti che aveva fatto una fortuna, avrebbe dovuto sposare Man-mei prima di ripiegare sulla quarta sorella. Il perché lo leggerete in una storia su cui ridiamo e poi invece il riso si trasforma in compassione per la quarta sorella che finisce per vivere chiusa in casa, con tende scure alla finestre.

    Una, due, tre, quattro, cinque- una sposa un uomo che coltiva orchidee dopo aver sperperato soldi al gioco, una si laurea e sposa un volto noto al pubblico perché è un conduttore televisivo (ma la picchia con ogni possibile pretesto), un’altra…E si avvicendano in primo piano, con una narrativa che può essere in terza o in prima persona. Parlano anche gli spiriti, o i fantasmi- del padre (si era ritirato in un monastero, sembrava dovesse morire, ma aveva vissuto ancora a lungo), della quinta sorella- e poi il settimo figlio, ripudiato dalla madre perché gay, che ci parla di una esperienza di allontanamento in un paese di cui non conosce la lingua, di un amore che diventa tossico e che finisce molto male,


di spiagge sul mar Baltico che non hanno niente di simile a quelle della sua isola, di un sottomarino che sembra una balena piaggiata, di un ritorno e di una valanga di ricordi. Possiamo leggere un frammento di una storia raccontato da un personaggio (quella dei due librai che si tenevano per mano di nascosto e della loro libreria che era una copertura per incontri politici) e poi la rileggiamo da un altro punto di vista e poi andiamo in cerca di indizi della stessa storia in altri racconti.

    È un metodo narrativo intrigante che porta alla luce una molteplicità di problemi- dalla pesante discriminazione nei confronti delle donne a quella, altrettanto pesante, di chi ha inclinazioni sessuali diverse, dalla corruzione al Terrore Bianco, che durò dal 1947 al 1987, durante il quale moltissimi cittadini scomparvero o vennero uccisi.

    È un libro da leggere, sarete conquistati dalla vivacità della narrazione, da come le cinque sorelle dai nomi simili prenderanno vita in un’ottima caratterizzazione, da quel miscuglio di vita reale e fantastica.




   

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