sabato 3 agosto 2024

Olivia Ford, “Mrs. Quinn diventa famosa” ed. 2024


 Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda


Olivia Ford, “Mrs. Quinn diventa famosa”

Ed. Corbaccio, trad. Maria Olivia Crosio, pagg. 372, Euro 17,95

    Un paesino in Inghilterra. Lei, Mrs. Quinn, Jenny per tutti, ha 77 anni. Lui, Bernard, ne ha 83. Stanno per festeggiare le nozze di diamante, 60 anni insieme. Sessant’anni di amore e di armonia, di tenera sollecitudine l’uno per l’altro. Se soffrono per la mancanza di figli, non ne parlano. Si dicono che gli basta fare gli zii dei bambini che sono i nipoti della sorella di Bernard. Si congratulano con gli amici vicini di casa che fanno i nonni  baby-sitter di nipotini tutti con i capelli rossi. Chissà, però, che a Jenny non manchi qualcosa, che non si senta realizzata, quando, in un guizzo di ambizione di cui quasi si vergogna, si iscrive ad un concorso di cucina per prendere parte ad una trasmissione televisiva che ha un grande pubblico, Britain Bakes. Non dice niente al marito, la sua fiducia in se stessa è pari a zero- che cosa mai le è venuto in mente, alla sua età? Si renderà ridicola. Non sarà accettata e, se sì, sarà eliminata subito.

    E invece Jenny viene selezionata e, sentendosi in colpa per i sotterfugi a cui deve ricorrere, inizia ad andare a Londra regolarmente, superando ogni volta le prove in cui i piatti da lei preparati sono apprezzati per originalità, perfezione di esecuzione e quel certo fascino di un’antica tradizione. Intanto Bernard è più che mai preoccupato per la moglie che gli sembra strana, che pare essere veramente ossessionata dal cucinare, che sforna dolci ricercati e squisiti. Troppi dolci, troppo ricercati, troppo squisiti.


   Il romanzo di Olivia Ford è squisito, è una lettura piacevolmente deliziosa- alla lettrice il gusto di scegliere quale filone narrativo prediligere, perché, nei capitoli che hanno il titolo di una ricetta, si alternano la vita presente di un’affiatata coppia anziana, gli anni di gioventù precedenti il matrimonio di Jenny e i giorni in cui Jenny si trova catapultata in un altro mondo, fa nuove conoscenze e nuove amicizie, si mette alla prova con la sua esperienza e la sua vecchia stadera di cui non può fare a meno (una volta che sarà vista in televisione, la stadera sarà ricercatissima nei negozi), e i dolci che lei decide di preparare sono come le madeleines di Proust, collegano il presente e il passato, risvegliano ricordi, riportano in vita persone scomparse, riacutizzano il dolore per una scelta che Jenny era stata obbligata a fare, per qualcosa che non era stata capace di gettarsi alle spalle, per un segreto che adesso preme per essere condiviso con Bernard- e se parlarne ora distruggesse tutta la loro vita? E poi ci sono le ricette che fanno venire l’acquolina in bocca, la descrizione dei dolci che hanno sapore di ‘vecchia Inghilterra’, che spesso sono dolci ‘vecchia Inghilterra’, tramandati di generazione in generazione,  che a volte hanno, negli ingredienti, la capacità di risorse dei tempi di guerra.


    C’è il vecchio e c’è il nuovo, nel romanzo di Olivia Ford, c’è un peccato di gioventù in un’epoca bigotta e senza perdono e ci sono i social dei nostri giorni, una vetrina per chi ama il narcisismo ma anche una possibilità straordinaria per cercare di contattare persone di cui non si è saputo più nulla, il pericolo ma anche il vantaggio della visibilità. C’è il rimpianto di sentieri non intrapresi ma anche l’audacia di guardare avanti, di spingersi in iniziative senza farsi trattenere dall’età- l’età è un limite della mente, gli anni che si sono vissuti possono essere trasformati in un bagaglio di ricche esperienze. E poi c’è il ritratto sereno di una profonda unione di coppia in cui la felicità dell’altro è l’assoluta priorità e qualunque rinuncia non è un sacrificio ma una scelta.

    Una sola cosa mi è mancata nel romanzo: il ricettario di Mrs. Quinn per provare a fare i suoi dolci (certamente con un esito diverso dal suo).



 

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