venerdì 19 giugno 2020

Mathijs Deen, “Per antiche strade. Un viaggio nella storia d’Europa.” ed. 2020


                                                            vento del Nord
             romanzo on the road


Mathijs Deen, “Per antiche strade. Un viaggio nella storia d’Europa.
Ed. Iperborea, trad. Elisabetta Svaluto Moreolo, pagg. 480, Euro 18,50

    Ricordo un libro di James Baldwin, “Se Beale Street potesse parlare”. Ecco, se le strade potessero parlare, quante storie, quante persone, quanti drammi si sono consumati sulle strade. Quanti sogni, quanti nuovi orizzonti. Perché quella della strada è la metafora migliore per parlare della vita.
     “Questa è la E8”, disse mio padre, “che va da Londra a Mosca.” Il padre di Mathijs Deen è al volante dell’automobile con cui la famiglia sta andando a trovare i nonni nella casa del bosco, sulle colline di Utrecht. Mathijs è un bambino, seduto in mezzo ai due fratellini sul sedile posteriore. E la strada non è più associata soltanto alle piccole storie tipo ‘lessico famigliare’ da automobile che la costellano- la fattoria fantasma, l’albero dell’impiccato, i dossi che la Due Cavalli affrontava baldanzosa per poi lanciarsi in un salto che faceva strillare i bambini di gioia e di paura-, adesso ha un altro fascino, ha un nome che è una sigla, collega due città circonfuse da un’aura mitica.

     E’ la strada il nesso che collega le storie del romanzo, singolare diario di viaggio, dello scrittore olandese Mathijs Deen, per farle diventare una straordinaria Storia d’Europa seguendo le orme di piedi fino ad arrivare al morso degli pneumatici dei primi bolidi su quattro ruote: in un tempo più lento si moriva sulle strade per stanchezza, fatica e malattie, ora che il tempo ha avuto un’accelerata si muore per velocità. Più lontano è il passato e più è incerta la ricostruzione dei percorsi dei viandanti- di certo i primi uomini che arrivarono in Europa venivano dall’Africa, come dicono i resti degli scheletri ritrovati dell’homo erectus, quanto poi al grosso calderone fabbricato dai Traci sulle rive del Danubio, come ha fatto ad arrivare migliaia di chilometri più a Nord in una palude della Danimarca?
Sulla Bisanzio-Roma (e parliamo del 207 d.C.) imperversa un audace brigante che si fa chiamare Bulla Felix, una sorta di Robin Hood della via Appia, mentre dalla lontanissima Islanda (1025 d.C.) si muove Guđriđur per andare in pellegrinaggio a Roma (una delusione), un ebreo errante fugge dall’Inquisizione e si muove dal Portogallo in direzione di Amsterdam (è il 1653) su una strada che attraversa i Pirenei, via di fuggiaschi nei secoli, il povero Coenraad Neel, arruolato nell’esercito di Napoleone nonostante soffra di asma, marcia per mesi per arrivare dall’Olanda a Mosca nel 1812, ritornandone più morto che vivo. E finalmente saliamo sulle automobili per raccontare le ultime due ‘storie di strada’. È l’inizio del secolo, le gare automobilistiche si fanno su strada.
Nel 1902, Marcel Renault vinse la gara Parigi-Vienna coprendo il percorso in 15 ore e 47 minuti. Oggi, secondo i navigatori satellitari, occorrono 25 ore e 8 minuti per fare lo stesso tragitto che si chiama E54 da Parigi a Belfort e E60 da Belfort a Vienna- sono le denominazioni usate dal padre dello scrittore, quelle decise dall’idealismo post-bellico di creare una rete di strade europee per collegare tra loro i territori di ex-nemici. La strage della gara Parigi-Madrid, in cui solo 99 delle 174 auto iscritte alla corsa arrivarono a Bordeaux, segnò la fine di questo tipo di gara di velocità e l’inizio delle gare su circuito. Il cerchio di questi racconti, spezzoni della Storia d’Europa, si chiude con un viaggio di andata ma soprattutto di ritorno, quello del marocchino Mohamed che, dopo aver vissuto nei Paesi Bassi, era tornato a vivere in Marocco per aiutare altri migranti di ritorno a destreggiarsi con la burocrazia olandese.

     In un arco di tempo che va dal Pleistocene ai nostri giorni, seguiamo i passi di viandanti diversi, in paesi diversi, alla scoperta di culture diverse. Viste idealmente dall’alto le  strade che essi percorrono formano una grande ragnatela in una trama meravigliosa e sottilmente collegata. Affascinante.

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la recensione sarà pubblicata su www.stradanove.it


     

  


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