lunedì 8 giugno 2020

Joanna Courtney, “Regina di sangue” Ed. 2020


                              Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda         
                                                      romanzo storico

Joanna Courtney, “Regina di sangue”
Ed. Superbeat, trad. Chiara Brovelli, pagg. 380, Euro 19,00

    “Non ho chiesto io di essere regina”- sono le parole di Cora McDuff all’inizio del romanzo storico “Regina di sangue” di Joanna Courtney. “Volevo essere moglie e madre”, aggiunge. Per chiedersi però, subito dopo- “Ma è davvero così?”.
   Il cognome-patronimico di Cora è rivelatore: discende da Duff, uno dei due figli di re Malcolm I, re di Alba (antico nome della Scozia nel secolo X), della linea di Costantino. Nella spietata lotta per il trono suo padre era stato fatto uccidere da re Malcolm II, Cora e il fratello erano riusciti a scappare, rifugiandosi a Nord dove dominava l’altro casato che aveva diritto alla corona, quello della linea di Aed. Per legge antichissima la successione avrebbe dovuto alternarsi tra i discendenti delle due linee ma, con il matrimonio della giovanissima Cora con Macbeth, nel 1025, un loro figlio sarebbe stato l’erede perfetto delle due famiglie unite insieme e la fine di tutte le contese. E però re Malcolm II, anziano ma indomito, voleva vedere suo nipote Duncan sul trono. Da parte sua Macbeth aveva dei nemici nei suoi propri cugini- Cora viene rapita e violentata la notte precedente alle nozze, Macbeth fugge (resterà lontano cinque anni), il matrimonio ‘riparatore’ non regala certo la felicità a Cora che avrà un figlio ma non dimenticherà mai di doversi vendicare su qualcun altro oltre che su chi le aveva ucciso il padre.
un crannog- ne leggerete ne libro
     Nel nostro immaginario Cora (in una interessantissima appendice la scrittrice spiega di aver modificato il nome gaelico originale, Gruoch, per renderlo più gradevole alle lettrici di oggi) è la Lady Macbeth di Shakespeare e non ci siamo mai chiesti che cosa ci fosse nel suo passato per farle dire frasi terribili spronando il marito ad uccidere Duncan, come, “so quanta tenerezza si prova nell’amare il bambino che si è nutrito al proprio seno: ebbene, io avrei, mentre egli mi avesse guardato sorridendo, strappato il capezzolo dalle sue morbide gengive, e gli avrei fatto schizzare via il cervello, se lo avessi giurato”. La Lady Macbeth di Shakespeare è una donna dura come l’acciaio che esordisce dicendo che teme la natura di Macbeth, “troppo piena del latte dell’umana tenerezza”, spingerà il marito minimizzando il senso di colpa fino ad un finale scambio dei ruoli, quando lei cercherà ossessivamente di far sparire il sangue che vede sulle sue mani mentre Macbeth sarà sprofondato in quel sangue a cui ormai non bada più.
     Niente di tutto questo in “Regina di sangue”. Cora McDuff, più tardi Lady Macbeth quando finalmente può riunirsi a lui, è una donna forte che è passata attraverso prove tremende, sia fisiche sia psicologiche, ma è anche un’amante appassionata (“my dearest chuck”, la chiamava Macbeth in Shakespeare), e una madre amorevole che mette il benessere del figlio avanti a tutto, anche se c’è qualcosa dell’ambizione che può portare alla spietatezza nell’occhiata di rimpianto per la corona a cui rinuncia a favore della nuora, scagliandola tra i rami di un albero, quasi ad assicurarsi che sia fuori della sua portata.

    “Regina di sangue” è un romanzo in cui, al di là di tutte le ricerche storiche fatte, l’immaginazione della scrittrice colma i vuoti e aggiunge passione, colorando le pagine con avventure, battaglie, alleanze e tradimenti, vendette e amori sullo sfondo della natura selvaggia e splendida della Scozia in cui non esistevano ancora paesi e città ma solo accampamenti attorno alla fortezza del re o alle abbazie. E in cui si beveva quel distillato dal sapore di torba e dal nome gaelico di usquebaugh, che ora conosciamo come whiskey. E, se la figura dominante del libro è Cora, la regina dai capelli rossi come il fuoco che l’ha deturpata, ben ha fatto la scrittrice a metterle a fianco un’altra protagonista, un’altra regina, la moglie vichinga di re Duncan, la bionda Sybil madre dell’altro erede al trono, rivale del figlio di Cora. Due donne dal carattere diverso ma con la stessa tempra, capaci di sfidare il destino, tra cui si dividono le nostre simpatie.
     Con un miscuglio ben dosato di violenza e passione, una storia appassionante di tempi antichi che sfiorano la leggenda.

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la recensione sarà pubblicata su www.stradanove.it


     
    

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