lunedì 10 febbraio 2020

Jun’ichirō Tanizaki, “La gatta, Shōzō e le due donne” ed. 2020

                                                         Voci da mondi diversi. Giappone


Jun’ichirō Tanizaki, “La gatta, Shōzō e le due donne”
Ed. Neri Pozza, trad. Gianluca Coci, pagg. 124, Euro 17,00

      Una commedia. Un divertissement. Che altro può essere un breve romanzo che ha per protagonista una gatta (che naturalmente ha un nome, Lily, e che naturalmente ha un suo fascino esotico per  i personaggi giapponesi che le stanno vicino, visto che è di razza europea) e in cui la suddetta gatta è il vertice di due triangoli amorosi? C’è Lily, dunque. C’è poi un uomo, Shōzō (non particolarmente bello, nullafacente, in pratica mantenuto dalla madre e dalla moglie, ma è pur sempre un marito), e ci sono due donne- una prima moglie, Shinako, da cui Shōzō si è separato, e una seconda moglie, Fukuko, che è anche sua cugina.
     Shinako scrive una lettera alla nuova moglie di Shōzō chiedendole se può convincere il marito a regalarle la gatta. Mossa furba, quella di Shinako. Non faccia l’errore di pensare che Lily è solo una gatta”, scrive Shinako, instillando il seme della gelosia in Fukuko. Dopo tutto, quando era sposato con lei senza amarla, forse Shōzō aveva bisogno di Lily come fosse una sorta di sostituta dell’oggetto del suo mancato amore. Ora, però, la gatta dovrebbe essere solo un intralcio.

E l’occhio di Fukuko, che osserva il comportamento di Shōzō con la gatta a cena, è influenzato dalle parole della ex moglie. I due che ha davanti non sono un uomo e una gatta, ma un uomo e un’amante che ha l’aspetto di un felino- Lily che si struscia contro Shōzō, Shōzō che riserva a lei la maggior parte del pesce che Fukuko ha cucinato apposta per lui, Shōzō che fa afferrare a Lily il pesce che gli penzola dalla bocca in un gioco molto sensuale, Lily che lecca le labbra di Shōzō. E dopo, a letto: Lily che scivola sotto le coperte, Lily che dorme abbracciata a Shōzō. Insopportabile. Ed è così che Fukuko obbliga il marito ad acconsentire al desiderio della ex moglie.
     Ma siamo sicuri che Shinako abbia detto la verità, quando ha scritto che voleva un ricordo della sua vita passata? Quando era sposata con Shōzō, Shinako non poteva sopportare la gatta. Non starà giocando sul prevedibile desiderio di lui di rivedere la sua amata Lily e andarla a trovare quando la gatta si sarà trasferita?

      A voi leggere quello che succede dopo in questo romanzo brillante, ironico, divertente, con una trama su un decisamente insolito triangolo amoroso dove l’uomo è lo sciocco di turno manovrato da madre e mogli, la femme fatale è una gatta, oggetto di contesa e strumento di seduzione e di sottile vendetta.
      Una lettura d’obbligo per chi ama i gatti e… attenzione, se avete una gatta, potrebbe rubarvi il marito.

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