sabato 4 gennaio 2020

William Boyd, “L’amore è cieco” ed. 2019


                      Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
        love story
   romanzo di formazione

William Boyd, “L’amore è cieco”
Ed. Neri Pozza, trad. Laura Prandino, pagg. 441, Euro 18,00


        Sono due i romanzi intrecciati ne “L’amore è cieco” di William Boyd, singolare romanzo di formazione. La trama del primo è l’affascinante carriera dello scozzese Brodie Moncur come accordatore di pianoforti e quella del secondo è la storia d’amore del suddetto Brodie con Lika Blum, una cantante russa di scarsa fama e di scarso valore ma molto bella.
      Fine ottocento. Mi correggo, la primissima pagina è una lettera datata 1906 e spedita dalle isole Andamane in cui veniamo a sapere della presenza di Brodie laggiù. Poi il tempo si riavvolge, dalle isole dell’Oceano Indiano passiamo alla Scozia del 1894, nella canonica dove il reverendo Malky Moncur tiranneggia la sua numerosa famiglia. Sembra avercela in particolare con Brodie, scuro di carnagione, di occhi e di capelli. E Brodie, dotato di orecchio musicale, afferra al volo l’opportunità di un lavoro come accordatore a Parigi. Brodie non ha soltanto orecchio, ha un’ottima manualità, intuisce quali piccole modifiche apportare alla meccanica dei pianoforti per facilitare l’esecuzione secondo la necessità individuale di chi lo suona, ha idee brillanti: farà la fortuna dei Channon e dei loro piani. E la loro fortuna sarà la sua rovina. Perché, per fare pubblicità ai pianoforti Channon e aumentare le vendite, riesce a far firmare un contratto ad un pianista virtuoso, John Kilbarron, soprannominato ‘il Lizst  irlandese’: Kilbarron suonerà un Channon nei suoi concerti e verrà pagato per questo, Brodie lo seguirà come accordatore personale nelle sue tournée. È così che incontra Lika di cui si innamora follemente- situazione pericolosa visto che Lika è la donna di Kilbarron ed è anche ‘sorvegliata’ dal fratello di questi, Malachi.

     Non si può separare la storia dell’accordatore, trasportato dalla sua malattia (la tubercolosi, il male tipico dell’800) e dai concerti di Kilbarron prima a Nizza e poi in Russia dove il pianista (sempre più spesso offuscato dall’ubriachezza) ha trovato una mecenate, da quella dell’innamorato che finirà per essere sfidato a duello dal compagno dell’amante russa. La gelosia di Kilbarron si scontra con la furia vendicativa di Brodie quando questi scopre che il pianista sta lavorando ad una sinfonia il cui motivo centrale è plagiato da una canzone che Brodie aveva scritto per Lika. E poi la fuga, da una città all’altra per eludere Malachi Kilbarron e la recrudescenza della malattia- il gioco di parole sul cognome di Brodie che John Kilbarron aveva così malignamente sottolineato, mon cur, il mio cane, diventa emblematico di quella che sembra essere una partita di caccia. Come finirà?
     Riecheggiano echi di grandi romanzi in “L’amore è cieco”- i paesaggi russi non possono non evocare Tolstoj (è vivo all’epoca in cui Brodie si trova in Russia), ma anche Cechov e, nella scena del duello, “Eugène Onegin” di Pushkin, così come Parigi ci fa pensare a Balzac e le scene ambientate in Inghilterra a Dickens di cui ritroviamo la cura del dettaglio significativo nel descrivere le persone.
Se il reverendo Malky Moncur è un padre padrone, un personaggio tutto ‘nero’ senza sfumature, se Brodie, invece, ci commuove per la sua determinatezza, la forza morale con cui affronta le difficoltà, la sua immaturità nel non saper distinguere tra amore e passione- perché questo suo grande amore per Lika non è altro che un desiderio, un’esaltazione e un accordo dei sensi-, se John Kilbarron è il genio sregolato della musica e suo fratello Malachi ha qualcosa di minacciosamente mefistofelico, il personaggio di Lika, che passa da uno all’altro di ben tre uomini, infastidisce un poco. È l’immagine della bellezza adescatrice, di un egoismo che neppure quello che vuole apparire come un atto di generosità finale riesce ad attenuare. E soltanto la sua avvenenza giustifica l’ossessione amorosa di Brodie per lei.
    Un romanzo per chi ama le grandi storie in cui amore si mescola ad avventura, con un bellissimo sottofondo musicale.

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