venerdì 14 settembre 2018

Michael Frank, “I formidabili Frank” ed. 2018


                                         Voci da mondi diversi. Stati Uniti d'America
                                                      romanzo di formazione
     autobiografia

Michael Frank, “I formidabili Frank”
Ed. Einaudi, trad. F. Aceto, pagg. 344, Euro 20,00

     Frank non era neppure il vero cognome dei ‘formidabili Frank’. Era iniziato come nome d’arte in questa famiglia in cui le due figure femminili predominanti avevano lo stesso nome e si erano date dei soprannomi- Huffy la madre Harriet senior e Hank la figlia Harriet junior. E’ tutto speciale, nella famiglia Bergman, alias Frank. Ad iniziare dall’intreccio di parentele: fratello e sorella Ravetch hanno sposato sorella e fratello Bergman. Merona Ravetch e Martin Bergman hanno tre bambini- il più grande, Michael, è la voce narrante nonché l’autore del libro. Irving Ravetch e Hank non sono riusciti ad avere un figlio e prendono in prestito Michael, ne fanno un figlio sostituto, gli rovesciano addosso il loro amore che finisce per diventare opprimente, cercano di plasmarlo ed educarlo a riconoscere il bello ovunque: sono due sceneggiatori famosi, hanno i mezzi per farlo. E poi ci sono le due nonne, Huffy e Sylvia, che vivono insieme- Huffy la personalità dominante, Sylvia remissiva e di certo infelice.
    Il tono del libro all’inizio è leggero e divertente. Michael è un bambino, gli piace essere il prescelto, non gli importa che i due fratellini non ricevano le attenzioni e i regali di cui la zia lo ricopre, spia dalla finestra l’arrivo dell’automobile che lo porterà a fare commissioni insieme a Hank che ama girare per mercatini dell’antiquariato e per negozi insegnando a Michael quello che è b. (buono) e n.b. (non buono). Poi, a poco a poco, affiora il risvolto di questa situazione da privilegiato. Se Michael non se ne rende conto, ci pensano i compagni di scuola a fargli capire che è diverso dagli altri, tormentandolo, facendogli del male. Quale altro bambino gira con l’album da disegno sotto il braccio, ha già letto Dickens, sa chi è Balzac? Il minimo che possano fare è chiamarlo ‘femminuccia’ e ‘frocio’.
Merona e Martin Frank
La presenza della zia diventa sempre più ingombrante, e non solo nella vita del bambino. E’ lei che fa e disfa anche in casa di Merona, è lei che sceglie mobili e quadri e objets. Difficile sottrarsi al suo dispotismo, anche le vacanze dei Frank sono tutti insieme. E poi, quando lei chiama, Michael deve accorrere. E’ un personaggio carismatico e per certi versi affascinante. Ma temibile. Perfino il marito Irving, pur molto legato a lei, ha bisogno di tirare il fiato ogni tanto, di incontrare un amico da solo per un Coffee Time. E sia Irving sia Michael soffrono di mali di chiara origine nervosa- passa tutto se sono per un po’ lontani da Hank.
Irving e Hank
     “La tua vita è una menzogna”, griderà Michael allo zio, anni dopo. Perché, mentre noi assistiamo alla lotta di Michael per non restare invischiato nella ragnatela che la zia ha tessuto intorno a lui, lo zio Irving è già prigioniero- e senza speranza di liberarsi- incapace di qualunque obiettività nei confronti dei comportamenti della zia. Che diventa sempre più tirannica, assolutista, egocentrica, assurda e perfino crudele nelle sue esigenze che sembrano voler essere una prova del suo potere manipolatorio. E il tono del libro cambia, il libro di ricordi, il romanzo di formazione si trasforma nella storia dell’evolversi di una malattia nervosa che si arresta un attimo, con ritrovata ragionevolezza, solo davanti alla morte di Irving.
    “Zia Mame” di Patrick Dennis (1955) è il precedente più famoso del personaggio della zia che diventa il Pigmalione del nipote. Tuttavia c’è altro ne “I formidabili Frank” che si definiscono, ad un certo punto, come “i formidabili pazzamente Frank”. C’è prima di tutto la spontaneità del racconto di esperienza vissuta in prima persona. E poi il ritratto di una famiglia che ha una storia difficile alle spalle, il quadro di un luogo- Los Angeles e Hollywood - e di un ambiente (quello cinematografico) descritti in maniera spumeggiante. Di certo ricorderemo a lungo l’immagine di questa donna invincibile che, ormai anziana (101 anni nel 2017), usa la stessa tattica accattivante, le stesse parole, more is more, offrendo in regalo un libricino di Shakespeare alla figlia di Michael.

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