domenica 2 luglio 2017

Petros Markaris, “Il prezzo dei soldi” ed. 2017

                                                Voci da mondi diversi. Penisola balcanica
    cento sfumature di giallo
    FRESCO DI LETTURA

Petros Markaris, “Il prezzo dei soldi”
Ed. La nave di Teseo, pagg. 326, Euro 16,15

     E’ tornata la dracma in Grecia. Sono tutti contenti, la moglie del commissario Kostas Charitos per prima. Perché il ritorno della cara vecchia dracma segna anche il ritorno della ‘bella vita’ per i greci. In maniera quasi miracolosa circolano di nuovo dei soldi. E’ finito il digiuno, Adriana Charitou può cucinare le sue prelibatezze senza fare i salti mortali per inventare ricette gustose ed economiche da tempo di guerra. Le strade di Atene sono di nuovo congestionate dal traffico, ora che la gente ha i soldi per comprare la benzina. Caterina, la figlia di Kostas, viene assunta come consulente in uno studio legale e parla di comprare una casa con il marito. Ma da dove vengono tutti questi soldi?
Se lo chiede Adriana e lo domanda al marito e al genero: perché nessuno si fa questa domanda? Perché tutti si sono lanciati ad occhi chiusi in questo nuovo benessere? Ci vogliono tre morti per capire le trappole della ricchezza.
    Il primo omicidio è quello di un funzionario della gestione turistica dei porti. Pare che accettasse delle mazzette per concedere gli approdi e i posti barca. Due operai confessano il delitto e il caso è in quattro e quattr’otto archiviato come un banale furto durante il quale ci è scappato un morto.

Poi muore un ricco armatore. Strana la coincidenza che poco prima due sue navi fossero affondate. Ancora più strano che, poco dopo, arrivi la decisione degli armatori di ritornare ad usare i porti greci- è possibile che siano così generosi e patriottici da voler contribuire allo sforzo di rinascita del paese?
Segue una terza morte, e a questo punto sono davvero troppe. Un noto giornalista viene ucciso con un colpo di pistola e il suo computer scompare. E’ troppo. Troppi dettagli sospetti. Troppa facilità nella soluzione dei casi, anche in quello del giornalista. Troppi colpevoli che si presentano spontaneamente autoaccusandosi. Kostas fiuta puzzo di bruciato: non è che qualcuno vuole insabbiare i casi? Ha così perfettamente ragione che viene sospeso dall’incarico.
    Con “Il prezzo dei soldi”, decimo romanzo della serie con protagonista Kostas Charitos, Petros Markaris ritorna a parlarci dei problemi della Grecia e pensiamo al nostro Camilleri perché ci sembra che i due scrittori abbiano parecchio in comune oltre all’età non più giovane, oltre ad abitare in città che si affacciano sulla stessa azzurrità di mare, oltre ad aver scelto entrambi il genere giallo per i loro romanzi. E’ ‘come’ sfruttano questo genere uscendo dalla banalità dei soliti motivi dietro i crimini, scrutando con occhio acuto la realtà socio-economica del mondo in cui vivono e in cui viviamo, sempre sensibili alle problematiche più attuali, sempre partecipi con un atteggiamento che è, nello stesso tempo, critico e comprensivo. Nella loro diversità- eternamente fidanzato Salvo Montalbano, sposato per l’eternità Kostas Charitos (in uno di quei matrimoni così mediterranei in cui i coniugi finiscono per assomigliarsi), Montalbano con il rimpianto per un figlio mai avuto e Kostas che darebbe la vita per l’unica figlia, Montalbano che si rilassa con una nuotata e Kostas che stacca la spina immergendosi nel suo amato dizionario- i due commissari hanno un qualche cosa di simile che è poi quello che c’è di simile fra i due giallisti mediterranei, la capacità di vivere il loro tempo, di cogliere segnali di allarme nel quotidiano e di farsi portavoce della maniera in cui la gente comune avverte le deviazioni della gestione politica.

“Il prezzo dei soldi” è il romanzo più ‘nero’ tra i romanzi di Markaris. Nero nel senso che si dà al’noir’ dove non c’è soluzione nel finale del libro. E se già ci dispiaceva per Kostas a cui i colleghi danno le spalle quando viene sospeso dall’incarico, ci addolora proprio saperlo schiacciato dal peso di una scelta che a nessuno dovrebbe essere richiesto di fare. In questo scenario immaginario di rinnovata prosperità, tutto sembrerà andare per il meglio nei migliori dei mondi possibili, tutti saranno contenti, perfino i presunti colpevoli degli omicidi. “E quindi: Lux facta est?”, si chiede Kostas, mentre lui è l’unico a vedere le tenebre che si addensano.

     Un ottimo giallo per l’estate (e non solo).

la recensione sarà pubblicata su www.stradanove.net


per contattarmi: picconem@yahoo.com

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