giovedì 27 luglio 2017

Melanie Raabe, “La verità” ed.2017

                                                          Voci da mondi diversi. Area germanica
                                                           cento sfumature di giallo
        FRESCO DI LETTURA

Melanie Raabe, “La verità”
Ed. Corbaccio, trad. L. Basiglini, pagg. 370, Euro 15,22


   Non si hanno notizie di lui da sette anni. Philipp Peterson, di Amburgo, è partito per la Colombia sette anni fa ed è scomparso. Di certo è arrivato in Colombia, ma si sono perse le sue tracce tra il suo albergo e quello in cui aveva l’appuntamento per un incontro di lavoro.
   E’ la moglie Sarah a raccontare. Del primo incontro con lui ad un concerto all’aperto, del temporale e del colpo di fulmine- nel cielo scuro di nubi e nei loro cuori. Dell’amore e dell’opposizione che lei, Sarah, aveva incontrato nella madre di Philipp che l’aveva giudicata un’arrivista. Del matrimonio e del bambino che aveva solo un anno quando il padre non era tornato dal viaggio in Colombia. Sarah si era fatta forza, aveva continuato a lavorare, aveva cresciuto il figlio da sola, si era rifiutata di far dichiarare morto il marito rinunciando anche, così, a diventare erede della sua ricchezza.
    E adesso la telefonata. Philipp è vivo. Il mistero dietro il suo rapimento per cui nessun riscatto è mai stato chiesto non è stato risolto. E’ in volo per Amburgo. Però all’aeroporto Sarah non riconosce l’uomo che scende dall’aereo. Forse assomiglia a Philipp ma non è lui, non è suo marito. Questo è un impostore che può giocare sul fatto che la madre di Philipp ha l’Alzheimer, il figlio non può ricordare il volto del padre, un amico è all’estero e Sarah…be’, Sarah ha avuto dei disturbi psichici in passato, Sarah è sotto shock, non si deve credere a Sarah.
Chi è quest’uomo che si spaccia per Philipp Petersen? Che cosa vuole? Come fa a sapere tante cose di lei, di loro? E il vero Philipp dov’è? Vivo o morto?

     Questo è l’inizio dell’inquietante psico-thriller della scrittrice tedesca Melania Raabe, “La verità”. La verità ha molte facce, è elusiva, spesso si nasconde. E la verità cercata dai protagonisti del romanzo non è solo quella che riguarda quanto è successo a Philipp in Colombia e la sua identità. E’ anche la verità del rapporto di coppia e quella dimenticata, nascosta in un incidente in un bosco, una notte che avevano litigato. E ancora: dice sempre la verità, il vero o presunto Philipp? Dice la verità Sarah, la voce narrante, il punto di vista che il lettore tende a fare proprio?
      La tensione è forte fino al termine del romanzo, in un alternarsi di credibilità, dell’uno e dell’altra, in un cambiamento di scenario, dalla grande casa che improvvisamente diventa sinistra alle strade di Amburgo che Philip (è lui?) impara di nuovo a conoscere, alla metropolitana, al bosco, al luogo tutto ‘loro’ dei loro incontri.



   “Nulla è più crudele dell’estraneità di coloro che conosciamo”, dice una citazione del romanzo. E questo è forse il significato profondo di un libro che può essere letto semplicemente come un mystery o un thriller. Perché, dietro la vicenda dell’uomo che ritorna e la moglie non ravvisa le sue fattezze e lo avverte come un pericoloso sconosciuto, c’è il dramma più quotidiano, doloroso e crudele, il sogno che crolla, l’idillio che si dissolve, la delusione, il rendersi conto che non conosciamo affatto- o non conosciamo più- colui o colei che ci vive accanto , che credevamo conoscere e che ci è diventato estraneo.

la recensione sarà pubblicata su www.stradanove.net


per contattarmi: picconem@yahoo.com

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