mercoledì 15 febbraio 2023

Jørn Lier Horst, “Corpi dimenticati” ed. 2023

                                                                          Vento del Nord

        cento sfumature di giallo

Jørn Lier Horst, “Corpi dimenticati”

Ed. Rizzoli, trad. Eva Valvo, pagg. 391, Euro 20,00

 

     Questo romanzo è un thriller, lo dice il sottotitolo, “La nuova indagine dell’ispettore William Wisting”, e però soffermiamoci un attimo sul titolo  (diverso in originale e anche quello con un significato interessante che si chiarisce leggendo il romanzo): “Corpi dimenticati”. Quanta tristezza in queste due parole. Allude a persone che sono diventate solo dei corpi, dei cadaveri, e sono anche state dimenticate, perché mai ritrovate, abbandonate in una impropria sepoltura. È un titolo che anticipa il tema del libro che va al di là del filone giallo- la tristezza della solitudine, e essere soli (come dice un personaggio) è non sentire la mancanza di nessuno. Così come nessuno sente la tua mancanza.

    A Larvik, cento chilometri a sud di Oslo, Viggo Hansen, sessantun anni, viene trovato morto nel salotto di casa sua. Seduto in poltrona, con il televisore acceso. Ancora acceso dopo quattro mesi. Perché Viggo Hansen è morto da quattro mesi e nessuno se ne accorto, nessuno si è insospettito. Sembra morto per cause naturali, il caso è chiuso senza neppure essere aperto.


   Line Wisting, giornalista e figlia dell’ispettore Wisting, vuole scrivere un articolo su questa morte che l’ha colpita, perché la casa di Viggo è nella stessa strada in cui si trova la casa di suo padre, quella in cui lei stessa ha abitato prima di trasferirsi a Oslo. Ricorda benissimo Viggo, di come i bambini avessero paura di lui che era solito uscire solo di sera. Ne vuole scrivere perché fra poco sarà Natale, luminarie e alberi di Natale in giro, musichette che invitano alla bontà, e un uomo è morto senza che nessuno lo sapesse. Che tipo di società è diventata, la nostra?

    Line torna a Larvik e intanto un altro cadavere viene ritrovato, appoggiato ad un abete in un bosco dove si vanno a tagliare gli alberi di Natale. Anche questo non è un morto recente, deve essere lì dall’estate. È, anzi, era un professore americano e si era messo sulle tracce di un serial killer ricercato dall’FBI che aveva già ucciso un buon numero di ragazze (tutte bionde) in America prima di spostarsi in Norvegia da dove venivano i suoi antenati. Quanti casi c’erano stati di ragazze scomparse in Norvegia? Tutte bionde, tutte ‘raccolte’ su un’autostrada?

    Uomini dell’FBI arrivano dall’America per collaborare con William Wisting nella ricerca di questo pericoloso assassino che sembra si sia impossessato dell’identità di un norvegese e che- come aveva scoperto il professore ucciso-ha l’abitudine di sbarazzarsi delle sue vittime gettandole in un pozzo.


     In un freddo glaciale, con le temperature che precipitano sotto zero, in un paesaggio che diventa la metafora della freddezza del cuore, del disinteresse verso i propri simili, si svolgono due ricerche parallele, quella della giornalista Line e di suo padre, l’ispettore Wisting. Quando l’assassino è un serial killer, la paura serpeggia nelle pagine e, quando l’ispettore protagonista ha una figlia che scava in un passato che la porta troppo vicino all’assassino, sappiamo che la sua vita sarà in pericolo.

    Il thriller di Jørn Lier Horst termina con un ritorno alla normalità: il reportage di Line Wisting viene pubblicato il 27 di dicembre, lei è tornata a Oslo, suo padre è rimasto da solo in casa. Continua a nevicare, i fiocchi di neve creano un muro grigio tra William Wisting e il mondo esterno. Lui guarda dalla finestra la casa vuota dove aveva abitato Viggo Hansen, si siede in poltrona e sembra ripetere le piccole azioni dell’uomo dimenticato da tutti- guarda la guida Tv, si sintonizza con un canale che trasmette un film su un ragazzino rimasto solo in casa e si addormenta. Fuori si era alzato un vento forte che spazzava via ogni impronta dalla neve.



 

Nessun commento:

Posta un commento