mercoledì 26 dicembre 2018

Ronaldo Wrobel, “Traducendo Hannah” ed. 2013


                                                 Voci da mondi diversi. Diaspora ebraica
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Ronaldo Wrobel, “Traducendo Hannah”
Ed. Giuntina, trad. Vincenzo Barca, pagg. 218, Euro 15,00
Titolo originale: Traduzindo Hannah


       Rio era un campo minato. Bande di fanatici si scontravano nelle strade, non sempre consapevoli di quanto predicavano, ma odiando ciò che predicavano i loro rivali. Un tumulto aveva infiammato la Rua do Catete, le scuole erano sul piede di guerra, gli integralisti andavano vestiti di verde e gridavano “Anauê”, furiosi contro gli ebrei. C’era gente che spariva nel silenzio della notte, altra in pieno giorno. Era frequente vedere persone ammanettate trascinate sulle camionette della polizia, che partivano a razzo a sirene spiegate. Chi, cosa, quando, come? Erano gli interrogativi sussurrati. Solo gli audaci indagavano anche sui perché.


         “Traducendo Hannah”- ma, che cosa vuol dire ‘tradurre’? ‘Tradurre’ è, prima di tutto, capire il significato di una parola o di un testo e, poi, renderlo in un’altra lingua. Il bel romanzo insolito di Ronaldo Wrobel gioca sul significato del verbo tradurre: nelle sue pagine si traducono parole e una persona, la protagonista Hannah. Perché Hannah è elusiva, inafferrabile. Hannah è mille persone, è difficile da capire. Qual è la vera Hannah? come ‘tradurre’ Hannah in modo che anche chi non l’ha conosciuta di persona possa non farsi un’idea sbagliata di lei?

    Prima di conoscere Hannah, però, noi incontriamo il calzolaio ebreo Max Kutner, invitato a presentarsi al commissariato di polizia di Rio de Janeiro dove gli viene chiesto (traduci: ordinato) di tradurre dallo yiddish al portoghese la corrispondenza tra gli ebrei che abitano in città e quelli di Buenos Aires. Più di ogni cosa il presidente Getúlio Vargas teme complotti comunisti, le lettere possono contenere qualche messaggio cifrato: il povero Max Kutner, che è arrivato dalla Polonia con un segreto per cui può essere ricattato, deve per forza accettare di diventare una spia.
Getulio Vargas
Conoscerà tutti i segreti degli ebrei di Rio e di quelli di Buenos Aires. E’ un uomo buono, Max Kutner. A volte cambia appositamente la traduzione, quando gli pare possa suscitare dubbi e mettere in pericolo chi ha scritto. A volte interviene di persona per aiutare qualcuno che ha bisogno di un qualche aiuto. Finché, leggendo lo scambio di lettere tra Hannah e la sorella Guita, Max si innamora di Hannah e farà di tutto per incontrarla, entrando in negozi e bussando a porte di sconosciuti, seguendo esili indizi trovati nelle lettere della donna di cui con certezza sa solo il nome, Hannah.
    Il romanzo di Ronaldo Wrobel procede in un alternarsi di presente e passato. Per conoscere Max, ma soprattutto per conoscere Hannah, dobbiamo sapere della loro vita in Polonia e dei fatti che portano alla straordinaria coincidenza per cui hanno lo stesso cognome, Kutner. Non c’è poi tanto da nascondere, nella vita di Max, molto di più in quella di Hannah. C’è una Hannah elegantissima che entra ed esce con alterigia dagli alberghi di Rio, ce n’è una che svolge opere di beneficenza, una che scrive lettere colte e filosofeggianti alla sorella Guita che la ammira sopra ogni cosa al mondo, un’altra ancora che si rivela a poco a poco, mentre l’adorante Max riesce, se non altro, a diventare suo amico. Anzi di più, perché Max, senza neppure capire a fondo che cosa stia succedendo, serve da spalla a Hannah in una missione in cui deve sorvegliare una coppia di tedeschi (nel 1942, vincendo l’opposizione dei filonazisti del suo governo, Getúlio Vargas entrerà in guerra contro l’Asse). E poi c’è anche, nei flash-back sapientemente dosati dallo scrittore, l’Hannah ragazzina in Polonia, nei tempi durissimi in cui ha dovuto assumersi la responsabilità della sorellina tanto più giovane di lei a prezzo della perdita della sua infanzia e dell’innocenza.

    Tutti hanno dei segreti, tutti hanno molto da nascondere nel romanzo di Ronaldo Wrobel. Il segreto di Max è insignificante in confronto a quelli di Hannah, della stessa Guita che mette in scena una recita sfavillante quando viene ad incontrare Hannah a Rio, del cosiddetto marito di Guita che nasconde una trama ampia con un impensato commercio di carne femminile. E allora, sotto l’occhio sempre vigile di Getúlio Vargas che osserva dai ritratti appesi ovunque, il romanzo di Ronaldo Wrobel è una storia in cui a volte è impossibile dare un giudizio su che cosa sia il Male e che cosa sia il Bene, è nello stesso tempo storia d’amore e di sopravvivenza, di spionaggio e di controspionaggio nel Brasile degli anni precedenti la seconda guerra mondiale, diviso tra la paura dei comunisti e quella dei nazisti che già si sono installati nel sud del paese.

la recensione è stata pubblicata su www.wuz.it



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