domenica 24 aprile 2022

Melissa Fu, “Nella terra dei peschi in fiore” ed. 2022

                                                        Voci da mondi diversi. Cina

                                                       saga

Melissa Fu, “Nella terra dei peschi in fiore”

Ed. Nord, trad. B. Ronca, pagg. 432, Euro 18,00

   Sembra un titolo romantico, “Nella terra dei peschi in fiore”, uno di quei titoli studiati apposta per attirare lettrici tra colori e profumi e immagini idilliache. E invece c’è un riferimento preciso, ci sono due versioni diverse della storia della terra dei peschi in fiore che è una sorta di paradiso, di giardino dell’Eden. Quando Meilin la raccontava al figlio Renshu, bambino di quattro anni, mostrandogli le delicate figure tracciate sul rotolo di seta che era l’unica cosa preziosa loro rimasta, il contadino che riusciva a raggiungere la terra dei peschi in fiore non se ne allontanava più- aveva trovato la pace e la felicità. Moltissimi anni dopo, un Renshu adulto che già aveva cambiato nome in Henry dopo essere approdato in America, aveva appreso di un altro finale- il contadino era andato via dalla terra dei peschi in fiore e, quando aveva cercato di tornarci, non lo aveva più trovato. È una fiaba a cui continuiamo a pensare, leggendo il romanzo di Melissa Fu, chiedendoci quale sarà la sorte di Renshu e quale sia la sua terra dei peschi in fiore, pensando anche all’altro significato, di un giardino con alberi carichi di fiori e di frutti che contengono una promessa di futuro- ‘pianta un frutteto’, raccomanderà Meilin al figlio.



    1938. I giapponesi hanno invaso la Cina. È la guerra. I due fratelli Dao si arruolano, solo uno tornerà, il maggiore. L’altro era il marito di Meilin, il padre di Renshu, l’erede del loro cognome. Anni duri, durissimi, si susseguono. Dall’originaria Changsha (la città in cui Mao passò gli anni formativi), nella Cina centro meridionale, inizia la fuga di Meilin con la cognata e i bambini, su carretti, treni affollatissimi, a piedi, presi di mira dagli aerei giapponesi. Quando pensano di aver raggiunto un luogo sicuro, devono scappare di nuovo. Renshu ricorderà sempre con orrore i tunnel soffocanti in cui si rifugiavano durante i bombardamenti, dove una cuginetta era morta soffocata. Lo zio, figura importante nelle fila dei nazionalisti, aveva sempre cercato di aiutarli e di proteggerli. Finché, dopo che la guerra civile aveva soppiantato la guerra contro i giapponesi, tutti i Dao avevano seguito il leader del Kuomingtang a Taiwan.

     Questa è la parte iniziale del romanzo di Melissa Fu che seguirà le vicende di tre generazioni in tre diversi paesi, perché Renshu, studente brillante, completerà gli studi in America, dove si sposerà e avrà una figlia con la quale non parlerà mai in cinese, alla quale non racconterà mai le storie che lo incantavano quando era sua madre a raccontargliele, indicando le figurine rappresentate sul rotolo che aveva dovuto essere venduto- e a che prezzo!- per pagarsi i biglietti della nave che li avrebbe portati a Taiwan.


    “La terra dei peschi in fiore” è un romanzo affascinante, anche se segue un modello stilistico tradizionale. Apprendiamo di un’altra Cina che non è quella della Rivoluzione Culturale, “la storia della Cina è una storia triste”, dirà Renshu alla figlia Lily, perché anche in questa Cina sull’isola di Taiwan ci sono sospetti e arresti e morti e torture. E ci appassioniamo alle vicende dei due protagonisti- donna straordinaria Meilin, che pensa solo al bene di suo figlio. Andrà solo una volta a trovarlo in America (tra mille difficoltà) e Renshu (diventato Henry) ritornerà a Taiwan solo quando riceve la telefonata che lei sta morendo. Ammiriamo Henry. Proviamo compassione per Henry. Lo ammiriamo per la determinazione con cui si impegna negli studi per non deludere la madre e lo zio, proviamo compassione per lui perché la sua identità è divisa, perché la paura di nuocere alla madre e di perdere lui stesso quello che ha conquistato gli fa rinnegare le sue origini. Quando torna a Taiwan, non riconosce il paese che ha lasciato- è quella la terra dei peschi in fiore? E lui, che farà? Resterà? Andrà via perdendo per sempre il paradiso? Il finale è una conciliazione delle diverse fasi della sua vita, è l’adempimento di un desiderio, è la raggiunta serenità.

Leggere a Lume di Candela è anche una pagina Facebook



   

Nessun commento:

Posta un commento