Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
biografia romanzata
Gill Hornby, “Miss Austen”
Ed. Neri Pozza, trad. A. Zabini,
pagg. 278, Euro 18,00
È il 1840. Cassandra Austen, sorella di Jane, arriva alla canonica di
Kintbury. Il reverendo Fowle è morto da poco, la figlia Isabella deve
traslocare per lasciar posto al nuovo curato e Cassandra vuole esserle vicino
in questo momento doloroso- dopo tutto sono ‘quasi’ parenti: Cassandra era
stata fidanzata di Tom, zio di Isabella, morto in una disgraziata avventura di
mare. Ma c’è un altro intento nella visita di Cassandra. Sia lei sia la sorella
Jane erano state molto amiche della madre di Isabella con cui avevano
intrecciato una fitta corrispondenza. Jane è morta da ormai più di vent’anni e
i suoi libri hanno acquistato una certa fama (e ne acquisteranno sempre di
più), l’anziana Cassandra deve mettere le mani sulle lettere prima che
finiscano sotto occhi indebiti. Non sa quali confidenze Jane possa aver fatto
all’amica e non può permettere che, se divulgate, qualsiasi ombra possa calare
sulla memoria della sorella.
Leggendo “Miss Austen”, basato sulla corrispondenza della famosa
scrittrice (nessuna delle lettere riportate nel libro è, però, originale), ci
pare di leggere un romanzo di Jane. Non solo proviamo una sensazione
estraniante sentendo ‘leggere’ dai protagonisti, ad alta voce, stralci dei suoi
romanzi, ma vi ritroviamo la stessa atmosfera, la stessa piccola vita di una
canonica in un villaggio nella dolce campagna inglese.
Di più. Incontriamo dei
personaggi- persone vere che Jane e Cassandra Austen hanno veramente
frequentato- che sembrano essere la copia di altri, inventati, che conosciamo
benissimo dalle opere di Jane e che, adesso, ci paiono più reali ancora di
questi. È come un gioco di specchi o di ombre- viene da chiedersi chi sia vero
e chi sia la copia romanzata. Il mondo femminile con tutte le sue limitazioni,
di cui abbiamo letto nelle pagine di Jane, rivive qui, sia nei
ricordi-flashback di Cassandra sia nei nuovi avvenimenti che rivelano quanto
poco sia cambiato nell’arco di mezzo secolo. Il matrimonio- e non il matrimonio
romantico, privilegio di poche, ma il matrimonio come unica possibile soluzione
per una vita dignitosa per una donna senza molti mezzi- è ancora il centro del
romanzo. “Ho sempre affermato l’impossibilità dell’amore senza denaro, eppure
deve essere ancora possibile sperare che, con il denaro e il trascorrere del
tempo, possa svilupparsi l’amore…”- è la riflessione disperata di Jane (così
come la ricorda la sorella) dopo aver accettato una proposta che poi rifiuterà
nel giro del giro di ventiquattr’ore. No, Jane non si era lasciata comprare, il
matrimonio senza amore non faceva per lei. Solo l’amore avrebbe potuto
alleggerirle il sacrificio di dover rinunciare alla scrittura, se questa fosse
stata incompatibile con i nuovi doveri. Essere nubili e ricche- se solo fosse
possibile- sembra essere una sorte migliore che essere assoggettate ad un uomo,
rinunciando a se stesse.
Jane Austen |
Cassandra |
Tra presente e passato entriamo nell’intimità delle due sorelle, di
Cassandra che si sente legata per tutta la vita ad una promessa di fedeltà
eterna, di Jane, così intelligente e critica, così interamente dedicata alla
creazione letteraria da non cercare un affetto diverso da quello della sorella,
amica, confidente. Sono donne, quelle che animano il romanzo, che sanno ben
poco della realtà dell’amore, e forse il destino, che riserva a Cassandra un
futuro di vedova senza mai essere stata moglie, la protegge anche dalla delusione
di legarsi ad un uomo con cui ha ben poco in comune tranne l’attrazione fisica.
Un soffio di novità arriva, invece,
con Isabella, la figlia affranta all’inizio del libro. Affranta perché orfana, senza
soldi e senza casa, obbligata a pregare le sorelle perché la ospitino. Ed ecco
che, in una scena (ispirata ad un romanzo di Jane) che sembra quella di una commedia
in cui le serve sono più realiste delle padrone, la mossa furba di una
domestica spalanca la porta del matrimonio per Isabella. Proprio perché è
orfana, può accettare il corteggiamento di un uomo degnissimo che però suo
padre considerava inferiore, un medico- la borghesia lavoratrice avanza!
Un romanzo piacevole per rivivere le atmosfere degli ineguagliabili
romanzi di Jane Austen.
Leggere a Lume di Candela è anche una pagina Facebook
la recensione sarà pubblicata su www.stradanove. it
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