giovedì 26 luglio 2018

Elda Lanza, “Una stagione incerta” ed. 2018

                                                              Casa Nostra. Qui Italia
                                                                     love story


Elda Lanza, “Una stagione incerta”
Ed. Ponte alle Grazie, pagg. 231, Euro 15,00

       Una voce al telefono che le augura buon compleanno. Che la chiama ‘Eddy’. Anche senza quel diminutivo che solo lui aveva usato, che lui aveva inventato per lei quando si erano conosciuti e il suo nome vero, Edgarda, sembrava troppo grande per una bambina di cinque anni (lui ne aveva dieci), lo avrebbe riconosciuto. Perché, perché è così. Perché non si dimentica la voce che faceva tremare il cuore a sedici anni, la voce del ragazzo con cui si è scambiato il primo bacio, quello che ci ha rivelato l’amore. Malgrado tutto quello che è seguito poi.
      Eddy compie sessantotto anni e da cinquant’anni non ha più saputo nulla di Nanni Delle Piane. Anzi, no, non è esatto. Ha visto in televisione il ragazzo che è diventato avvocato e ha avuto un ruolo importante in politica. Lo ha visto a fianco di una moglie bella, elegante, raffinata che sembrava essere l’esatto opposto di lei, Eddy dai capelli ricci e scuri e sempre un poco trasandata. Lo sa, Nanni, che anche lei è diventata famosa come scrittrice, che anche lei è apparsa in televisione in tutt’altro contesto?
      Si incontrano nuovamente, Eddy e Nanni, nello studio di lui, un ambiente neutro. Eddy diffidente e rancorosa, Nanni fin troppo espansivo- continua a ripeterle che ha sempre pensato a lei per cinquant’anni, nonostante moglie, figli e nipoti: gli si può credere dopo quello che le ha fatto? Inizia così un corteggiamento serrato con regali, pochi ma belli e costosi, soggiorni in case una più bella dell’altra- a Venezia, a Londra, nell’isola d’Elba, a Milano, a Roma, e poi la Mirabella dei loro ricordi di bambini (riacquistata da Nanni)-, mentre il cuore di Eddy (vedova dopo un matrimonio infelice) si scongela lentamente senza però mai cedere del tutto: è possibile rivoluzionare la propria vita quando ci si è già costruiti una propria identità che è servita anche da difesa?


     Elda Lanza, nata nel 1924- meglio dire l’anno di nascita, è un vanto l’aver raggiunto un’età più che matura con un passato così ricco-, assunta in Rai come presentatrice nel 1954, giornalista, esperta di comunicazione, ha pubblicato il suo primo romanzo con l’ispettore Massimo Gilardi come protagonista a ottantasette anni. C’è qualcosa nella sua vita, un’infanzia difficile e senza la presenza dei genitori, un marito molto bello e vanesio da cui si è separata, con cui è tornata insieme e che poi si è ammalato della malattia più terribile che possa colpire un essere umano privandolo della memoria, che fa pensare che la scrittrice abbia messo molto di se stessa in questo romanzo appena pubblicato, la storia di un amore che rivive in quella che non si può chiamare una nuova giovinezza, ma in un’età incerta che non è neppure vecchiaia, perché capace di sentimenti, di emozioni, di energia, di sogni e soprattutto di progetti.
Perché la vecchiaia incomincia quando si finisce di guardare avanti, quando si vive aspettando che cali il sipario- che, se sopraggiunge la malattia, è una fine augurabile. Quando la figlia di Nanni chiede a Edgarda se sia stato bello ritrovarsi, ‘malgrado l’età’, risponde di sì, ‘malgrado l’età’. Perché, poi, questo limite? ‘Che ne sa una donna di meno di quarant’anni di quali sentimenti si è capaci a settanta?’. Non c’è nulla di così soggettivo come il tempo, come l’età che uno ha. Ci sono solo stereotipi e luoghi comuni. Edgarda e Nanni hanno vissuto un’età ‘che non è mai esistita prima di loro. Quelli che erano stati vecchi prima di loro, erano vecchi in un altro modo alla loro età.’
“Una stagione incerta” è un insegnamento a non mollare la presa sulla vita, a non rifiutare i sentimenti a qualunque età si presentino, senza curarsi degli altri. La voce femminile di Edgarda suona più naturale di quella di Nanni che a volte ci pare affettata, e se la loro storia d’amore ci può sembrare all’inizio troppo da romanzo ‘alla Liala’, il finale quasi inevitabile ci fa piombare nell’inverno gelido della realtà.

Leggere a lume di Candela è anche una pagina Facebook


Nessun commento:

Posta un commento