Off the main road
Voci da mondi diversi. Australia
guerra civile in Sri Lanka
Shankari Chandran, “Song of the Sun God”
Ed. Ultimo Press, pagg. 388, Euro 11,18
Inizia nel 1931 a Colombo, nello
Sri Lanka quando ancora si chiamava Ceylon (diventò Sri Lanka nel 1972), e
termina a Sydney, in Australia nel 2009. Un tempo lungo abbastanza da seguire
le vicende di tre generazioni di una famiglia, quella di Rajan e Nala. Rajan
veniva da una famiglia povera, ma aveva potuto studiare, era un medico, anzi il
più giovane chirurgo di Ceylon. Era stato un matrimonio combinato secondo l’uso
indiano, ma per loro era stato subito amore.
La violenza irrompe nel romanzo e nella felice vita della famiglia allietata dalla nascita di una bambina quando arrivano le notizie dei disordini a Gal Oya, nella parte orientale dell’isola- l’amatissimo cugino di Nala, quasi un fratello per lei, era stato ucciso, la moglie era rimasta in vita ma era profondamente traumatizzata e così pure la bambina, la piccola Dhara che aveva dovuto assistere a quello che i soldati facevano alla madre. Dhara crescerà con Priya, la figlia di Nala e Rajan, diventeranno inseparabili- ci penserà la vita, purtroppo, a separarle. È il 1956. Passeranno ancora anni prima che il conflitto diventi cruento. La guerra civile nello Sri Lanka che vide la maggioranza dei singalesi, per lo più buddisti, schierarsi contro la minoranza induista Tamil durò venticinque anni, dagli anni ‘80 al 2009. Una guerra combattuta con varie motivazioni- non c’erano solo le Tigri del Tamil che reclamavano uno stato indipendente al Nord, era anche una lotta tra diverse etnie e diverse religioni, dolorosa e tragica come solo una guerra fratricida può essere.
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Colombo |
Dhara e Priya studieranno entrambe medicina, per passione Dhara, per
compiacere il padre Priya. Delle due è Dhara quella più coinvolta nel movimento
separatista, è Dhara che, come in un ripetersi della storia di sua madre, ne
riporterà le ferite più profonde. Quando nasce Smrithi, l’amore di Dhara per
lei non può essere sereno- Smrithi è il ricordo vivente di una violenza, è una
cicatrice che non guarirà mai. Ed è così che diventerà per Priya la seconda
figlia che non aveva potuto avere e crescerà a Sydney, con Priya, suo marito e
il figlio, con i nonni Nala e Rajan.
Lo spaesamento, la nostalgia, i cambiamenti a cui tutti gli emigrati devono abituarsi, diventano il filo conduttore della seconda vita dei personaggi. Ad alcuni riesce più facile ambientarsi, ad altri più difficile.
Si impone una scelta in ogni momento, in ogni giorno- che cosa si deve mantenere delle proprie usanze, delle proprie tradizioni, di tutto quello che fa la nostra cultura, perfino del nostro abbigliamento, e che cosa, invece, si può abbandonare come un fardello che è diventato troppo pesante. Il legame con Colombo, con chi è rimasto, con Dhara che ha ritenuto suo dovere restare, che non ha mai smesso di aiutare il movimento antigovernativo a rischio della vita, non si è mai interrotto. Ci sono le lettere che dicono quello che non si può dire, ci sono le telefonate, ci sono i viaggi di ritorno in cui sono due le madri che abbracciano Smrithi, anche se lei non lo sa.
“Song of the Sun God” è, come Chai Time at Cinammon Gardens”, un libro
molto bello, un romanzo che ci coinvolge e che ci appassiona, che ci fa vivere
a fianco dei personaggi, che ci fa conoscere la Storia di un paese lontano
nella maniera migliore- sì, forse anche la più facile-, attraverso le vite dei
protagonisti.