Voci da mondi diversi. Area germanica
cento sfumature di giallo
Charlotte Link, “La notte di Kate”Ed.
Corbaccio, trad. Maria A. Petrelli, pagg. 456, Euro 19,90
Ricordiamo di certo Kate Linville, sergente
investigativo della North York Police, così come ricordiamo l’ex ispettore
Caleb Hale che ha dovuto dimettersi- era ubriaco al momento dei gravi fatti
avvenuti in un appartamento di Scarborough (nel romanzo precedente, “Senza
colpa”) ed era stato incapace di prendere decisioni migliori riguardo
all’intervento della polizia. Anche il curriculum di Kate ha delle macchie che
le impediscono un avanzamento di carriera, ha la tendenza ad infrangere le
regole mettendo a rischio la sua stessa vita.
Il romanzo inizia con un antefatto del 2010. Un ragazzo sedicenne grasso, molto grasso, obeso- a scuola lo chiamavano Fatty- viene trovato rantolante nella sua abitazione. Ci deve essere stata un’effrazione, la stanza in cui lui giace è uno sconquasso. Tantissime le impronte- la sera prima c’era stata una festa per il compleanno della madre.
Nove anni dopo. Nevica a Scarborough in
quella notte verso la fine dell’anno. Le automobili procedono lentamente. Una
donna vede l’auto davanti alla sua, guidata da una donna che forse conosce,
inchiodare per non investire un uomo molto alto che è in mezzo alla strada.
L’uomo apre lo sportello del passeggero e sale. Il giorno dopo la donna verrà
trovata morta, mentre quella che ha visto la scena non si reca alla polizia per
testimoniare. Di che cosa ha paura?
L’andamento della trama segue, in certo qual senso, quello di “Senza colpa”- un cold case che si rivelerà connesso con la nuova scia di delitti, una serie di morti veramente numerosi, tante storie che in apparenza non hanno nulla in comune (‘dove è il filo rosso?’, si chiede una scoraggiata Kate Linville), false piste e colpi di scena. In più c’è anche il ritrovamento del cadavere di un personaggio del romanzo precedente E dei capitoli con un racconto in prima persona, di che cosa si provi ad essere obeso, rifiutato dalla ragazza che sembrava ricambiare la nostra simpatia, oggetto non solo di scherno per i compagni di scuola, ma anche di disprezzo per il proprio padre.
Il segreto del successo di Charlotte Link
(scrittrice tedesca che ha scelto l’ambientazione anglosassone per il suo
filone di ‘gialli’) è nella caratterizzazione dei due personaggi principali- l’investigatrice
che potrebbe passare inosservata come donna e l’affascinante Caleb che, da
bravo ispettore inglese, ha un problema di alcolismo e che, ancora una volta e
sempre per lo stesso motivo, mette a rischio la vita di altri- e nella tensione
fortissima che riesce a costruire obbligando il lettore a divorare il libro. E
tuttavia non possiamo non osservare che la scrittrice ricorre a dei mezzi un
po’ troppo eclatanti per tener desta l’attenzione e la curiosità- il suo pregio
diventa anche il suo difetto. Bella l’atmosfera, con la neve che cade, un
biancore su cui risalta il rosso del sangue, una metafora di purezza, insieme
alla prossimità del Natale, con cui stride la lotta contro il Male.
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