vento del Nord
cento sfumature di giallo
Katrine Engberg, “Il tempo della fine”
Ed. Marsilio, trad.
Claudia Valeria Letizia, pagg. 422, Euro 20,00
È febbraio quando un giovane uomo si uccide
gettandosi sotto un treno in corsa. Si chiamava Daniel Leon.
La trama incomincia a scorrere a settembre, a
Copenhagen. Liv Jensen ha lasciato il suo impiego in polizia e adesso lavora
come investigatrice privata- risolvere misteri è la sua passione. Ed è proprio
il suo ex capo della Squadra Omicidi che le chiede aiuto per risolvere un caso
vecchio di tre anni prima quando un noto giornalista è stato ucciso nella sua
casa. Era cresciuto nel Nord della Danimarca dove viveva ancora suo fratello,
un allevatore di maiali. La loro famiglia abitava in una grande fattoria che il
giornalista avrebbe voluto trasformare in un museo, contro il parere del
fratello. L’aveva spuntata il fratello, la fattoria era stata venduta ed era
stata trasformata in una distilleria di whisky.
Anche Liv abitava nel Nord e, tornando a Copenhagen, ha trovato un miniappartamento in affitto presso la famiglia Leon, sì proprio i Leon di quel Daniel che è morto lasciando un padre malato e anziano e una sorella gemella. Daniel era stato accusato di aver ucciso la moglie che lo aveva lasciato e, prima del suo suicidio, era stato per anni ricoverato in una struttura per malati mentali.
Leon- un cognome che dovrebbe anticiparvi almeno una parte della loro storia. È una storia di particolare interesse perché rivela dei segreti di una Storia più ampia. Nell’algida Danimarca, che pensavamo fosse neutrale durante la guerra, c’erano dei bunker tedeschi costruiti lungo la sua costa settentrionale, così come c’erano navi tedesche che intercettavano le imbarcazioni degli ebrei che avevano investito i loro risparmi per pagarsi la fuga verso le coste della Svezia, verso la libertà.
Ma come il filone di
questa storia di famiglia si intrecci con quelle del nostro tempo, con la scia
di omicidi che in apparenza sono scollegati tra di loro, è una sorpresa
intrigante che getta un'ombra oscura su persone e istituzioni.
“Il tempo della fine” è il primo di una
serie di libri che hanno Liz Jensen per protagonista e aspettiamo quelli
seguenti per mettere a fuoco una investigatrice di cui sappiamo poco, di cui
solo alcuni tratti vengono accennati e molti sono accennati. Piccola di
statura, individualista, una compagna con cui ha un rapporto forse in crisi, un
piccolo segreto sul perché abbia lasciato il corpo di polizia. Vorremmo
conoscerla meglio, almeno come conosciamo il paesaggio del nord della
Danimarca, brullo e spazzato dal vento, sotto un cielo basso e infinito.
Parlando del suo libro la scrittrice ha detto che è in parte la storia della sua famiglia quella che ha raccontato nel romanzo. L’idea le è venuta quando sua madre le ha consegnato un rapporto della polizia svedese, datato 6 ottobre 1942, su una coppia di ebrei che avevano attraversato lo stretto di Øresund nascosti su di un peschereccio. Erano i suoi nonni in fuga dal nazismo e la nonna era incinta di suo padre.