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INTERVISTA A JONATHAN SAFRAN FOER, autore di "Ogni
cosa è illuminata"
Jonathan Safran Foer è a Milano
per due giorni intensissimi di interviste. Questa sera il suo libro, "Ogni
cosa è illuminata", sarà presentato da Irene Bignardi e Moni Ovadia allo
spazio Krizia. La sua fotografia è su tutti i quotidiani: un successo
straordinario - e meritato - per questo
ragazzo di 25 anni che abita a New York, ha un laurea in filosofia e l' aspetto
garbato e serio di un bravo studente di liceo.
Prima di leggere il romanzo, il titolo mi ha fatto
pensare ai libri "illuminati", i preziosi libri miniati. Poi mi sono
resa conto che la parola assumeva altri significati nel testo.
Sì, avevo in mente i libri
"illuminati", devo dire che ho tratto ispirazione dai libri d' arte
tanto quanto dai romanzi, e ho cercato di fare un libro "illuminato".
Ho cercato di scrivere un libro che comunicasse visivamente qualcosa di più
delle semplici parole. E, come dice lei, ci sono altri significati - nel corso
della storia le cose diventano chiare, è come se si sollevasse una foschia. E
poi c' è la famosa scena in cui tutti i personaggi fanno l' amore ed è come se
emanassero una luce.
Uno dei personaggi principali
ha il suo nome: quanto c' è di lei stesso, fino a che punto la storia del
personaggio Jonathan è la sua storia?
E' una domanda difficile. Ci sono molte
circostanze in comune: io ho fatto veramente un viaggio di 3 giorni in Ucraina
e avevo con me una fotografia. Ma la storia che segue, le esperienze dei
personaggi sono diverse. Non ho mai incontrato Alex. Quello che ho fatto è
stato uno sforzo per essere sincero dal punto di vista delle emozioni, ed è
stato non solo utile, ma necessario.
La nozione di Jonathan come un eroe resta
solo nell' immaginazione di Alex, proprio come la sua nozione idealizzata di
quello che è l' America. Quando Jonathan scende dal treno subentra la realtà.
Tutti i personaggi hanno dei nomi, ma il loro ruolo è mutevole: non è mai certo
chi è un eroe e chi no, chi è padre e chi è figlio. La storia del libro è una
storia di cambiamenti di nome, da uno all'altro. Cambiamenti di personalità:
il libro inizia con Alex che sembra uno sciocco e Jonathan un eroe, e poi
finisce esattamente al contrario.
Più che la storia del
villaggio e la storia del viaggio, il libro è in realtà sulla colpa e la
responsabilità collettiva, sul male attivo e passivo, di chi non fa niente per
impedire il male.
La cosa interessante è che tutto è illuminato,
ma alla fine non ne sappiamo molto di più. Non sappiamo chi è colpevole e di
che cosa è colpevole. C' è il senso di responsabilità collettiva della colpa e
anche la responsabilità collettiva di perdonare e andare avanti. Andare avanti
esige un prezzo molto alto. Il nonno di Alex, nel suo sforzo per far andare
avanti la famiglia, sente che è necessario che lui si uccida. Alex sente di
doversi distaccare da suo padre.
Un romanzo dovrebbe essere la vita stessa,
ma non c' è motivo per cui dovrebbe rispecchiare fedelmente i fatti. Moltissimi
romanzi si allontanano dalla realtà pur restando fedeli alle emozioni della
vita. Per evocare certe emozioni è necessario allontanarsi dalla realtà.
Ognuno è stato difficile a suo modo: la
densità della storia richiedeva grande concentrazione, ma anche il linguaggio
di Alex esigeva concentrazione. La storia dipendeva da idee e immagini, il
racconto di Alex dalla lingua e dall' umorismo.
No, perché in realtà mi trovavo a Praga
mentre scrivevo e non avevo con me il dizionario dei sinonimi.
Che cosa significa, trovarsi
famoso così giovane? Il successo le ha cambiato la vita?
In America non si è famosi se si è uno
scrittore, almeno non da essere riconosciuti per strada. Quindi è stato facile,
la mia vita non è cambiata. Penso che sia meglio, in un certo senso, non
diventare veramente famosi, perché in questo modo si mantiene la purezza della
scrittura.
Sta lavorando ad un secondo
romanzo?
Ho appena completato il canovaccio di un' altra
storia. Ma ci vuole tempo. Per "Ogni cosa è illuminata" ho scritto
una bozza in 10 giorni, poi ho impiegato due anni per scrivere il libro. Il
risultato è stato un romanzo profondamente diverso.
Jonathan Safran Foer, "Ogni
cosa è illuminata"
Ed. Guanda, pagg. 327, Euro 14,50
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