Voci da mondi diversi. Francia
biografia
René De Ceccatty, “Maria Callas”
Ed.
Neri Pozza, trad. G. Zucca, pagg. 308, Euro 19,00
Maria Callas, un mito. Maria Callas, la
Divina. La cantante lirica con un nome che è diventato la personificazione
dell’opera.
Il
libro di René De Ceccatty a lei dedicato ne ricostruisce la vita, passo per
passo, cercando di capirne gli scompensi, mettendo a fuoco la grandezza e la
fragilità di una donna che rimarrà per sempre impressa nella memoria di tutti,
anche di quelli che non sono appassionati di opera lirica.
Maria non aveva avuto un’infanzia facile. Di genitori greci era nata a New York nel 1923, dopo che i genitori avevano deciso di trasferirsi in seguito al trauma della perdita del secondogenito, morto di tifo. Aveva un cognome impossibile da pronunciare in America, Kalogeropoulos, e un lungo nome di battesimo, Anna Maria Cecilia Sofia. Dapprima fu Maria Kalos, in seguito Maria Callas.
Fin da piccola Maria aveva mostrato le sue doti canore, individuate dalla madre che, secondo le accuse della cantante, la sfruttò per anni, fino all’adolescenza. De Ceccatty non tenta di fare speculazioni psicologiche sul disagio affettivo di Maria, si limita a riportare parole dette da Maria stessa o dalla madre. È certo che non ci fu mai grande affetto tra madre e figlia, così come è certo che la madre preferisse la figlia maggiore e che il distacco precoce dal padre, dopo la separazione dei genitori, può in qualche modo spiegare l’attrazione che Maria provò sempre verso uomini molto più anziani- il marito Giovanni Battista Meneghini aveva 27 anni più di lei e Aristotele Onassis, l’altro grande amore della sua vita, ne aveva 17 di più.
L’ascesa di Maria, le sue doti canore straordinarie, le opere che la resero famosa come interprete, il suo dominio della scena, la resistenza fisica che le faceva sopportare le tournée da un lato all’altro del mondo, il paragone e la rivalità con le altre grandi cantanti del suo tempo, così come la sua vita privata con stralci delle lettere appassionate scritte a Meneghini che era diventato il suo impresario oltre che suo marito, e poi la passione per Onassis che invece finì per sposare Jacqueline Kennedy- leggiamo di tutto questo nel libro di De Ceccatty. Lo scrittore dà importanza non solo alla figura di Maria sul palcoscenico (viene voglia di ascoltare la voce della Callas mentre leggiamo) ma anche a quella dell’essere umano che si impose una ferrea dieta per trasformarsi da donna massiccia e piuttosto insignificante in una figura snella dai lineamenti scolpiti- una bellezza forse un po’ dura ma affascinante. E però può darsi che questa forte perdita di peso abbia influito sul dramma della perdita della voce della cantante- non qualcosa di improvviso, ma possiamo solo immaginare che cosa abbia voluto significare, per Maria, avere dei cedimenti durante un’esibizione, dover supplire con le strategie del mestiere alla mancata estensione della voce. Aveva contribuito anche questo alla virata nella sua vita, al nuovo interesse per il jet set e ai loro divertimenti?
Leggere la vita di Maria Callas è come
seguire il percorso di una stella luminosissima nel firmamento, una stella che
dal massimo splendore si spegne gradualmente. Termina la vita in solitudine,
Maria. Forse non è neppure strano, perché non aveva un carattere facile, non era
portata per l’amicizia, non aveva mantenuto vivi i rapporti famigliari.
Il libro di René De Ceccatty è molto
dettagliato e ricco di riferimenti, fa rivivere un personaggio che occupa un
posto d’onore nella storia del secolo XX, ridesta in noi l’interesse per le sue
opere, e tuttavia ci manca sentire lei, Maria Callas, vibrare in queste pagine-
è come ammirare un ritratto di lei, un ritratto fedele ma distante.
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