Casa Nostra. Qui Italia
guerra d'Africa
FRESCO DI LETTURA
Marco Consentino,
Domenico Dodaro, Luigi Panella, “I fantasmi dell’Impero”
Ed. Sellerio, pagg. 536, Euro 15,00
Eh, sì, Italiani, brava gente,
come dice ironicamente il titolo del libro dello storico Angelo Del Boca. E’
quello che vogliamo credere, di essere ‘brava gente’. Non è da noi commettere
atrocità. No, gli italiani hanno buon cuore, non sarebbe capaci di compiere
eccidi o ammazzare selvaggiamente. E invece sì. Ne è un’altra prova il libro
appena pubblicato da Sellerio, “I fantasmi dell’Impero”, scritto da Marco
Consentino, esperto di relazioni istituzionali, Domenico Dodaro, business
lawyer, e Luigi Panella, avvocato penalista, che racconta di un’inchiesta
segreta condotta nel 1937/38 da un magistrato militare sull’operato di
Gioacchino Corvo, un ufficiale accusato di crimini di guerra nell’Etiopia
occupata.
Il libro inizia con i fatti del febbraio 1937. Il 19 febbraio c’era
stato l’attentato contro il Viceré Rodolfo Graziani, seguito da una feroce
rappresaglia.
La vicenda
si svolge in Etiopia nell’arco di un inverno e una primavera in cui i
telegrammi (nel desueto e un poco ridicolo linguaggio fascista) si incalzano,
tutti con la formula della massima priorità, mentre Graziani si accinge a
cedere (molto a malincuore) il posto al Duca di Aosta, le certezze di Bernardi
sulla colpevolezza di Corvo si incrinano, uomini dalla pelle scura dimostrano
il loro coraggio e amor di patria (quelli che sono ‘ribelli’ per gli italiani,
sono in realtà ‘patrioti’ che reagiscono ad una invasione), altri provano la
loro fedeltà verso i bianchi che hanno imparato a rispettare. Agguati,
inseguimenti, azioni ardite e suicide, il deserto disseminato di cadaveri. E
Bernardi e Valeri vengono dati per dispersi.
C’è Storia vera (Luigi Panella è il
ricercatore del terzetto di scrittori, quello che si è imbattuto in documenti
interessanti negli archivi) corredata anche da fotografie di alcuni dei
personaggi, sia dei ‘buoni’ sia dei ‘cattivi’, c’è anche un filone di avventura
che tiene con il fiato in sospeso e, dietro i protagonisti nel cui nome ci
imbattiamo pure sui testi di Storia, ci sono almeno tre personaggi che ci
appassionano- l’avvocato militare Bernardi e il tenente Valeri, ognuno con una
storia d’amore sospesa in Italia il cui ricordo serve per alleggerire la
durezza dell’esperienza africana e anche a rendere più oltraggioso il
comportamento dei più verso le ‘faccette nere’ considerate (come al solito)
preda di guerra, e infine lo sciumbasci Welé (ci voleva un eroe di colore),
fedele, coraggioso, leale. A lui Bernardi e Valeri devono la vita.
La fine non è datata 1938, ma una trentina
d’anni più tardi, con la soluzione degli enigmi e l’incontro con i personaggi
di allora.
Un’ottima prova narrativa tra realtà e
romanzo. Un glossario sarebbe stato utile per risparmiarci la ricerca del
significato dei titoli e delle cariche traslitterati in italiano dall’originale
lingua africana.
Gli autori del libro:
Marco Consentino |
Domenico Dodaro |
Luigi Panella |
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