Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
distopia
Katharine Burdekin, “La notte della svastica”
Ed. Sellerio, trad. Alfonso Geraci,
pagg. 323, Euro 15,00
No, questo non è semplicemente ‘un altro’ romanzo distopico sul nazismo,
‘un altro’ libro che prospetta un mondo in cui la Germania ha vinto la guerra-
e il nostro primo pensiero va alla “La svastica sul sole” di Philip Dick. La
singolarità de “La notte della svastica” è, prima di tutto, nel fatto che è
stato scritto nel 1937, precedendo di ben due anni la prima mossa aggressiva
dell’esercito nazista. E, secondariamente, nel fatto che sia stato scritto da
una donna che ha pubblicato a lungo le sue opere sotto lo pseudonimo maschile
di Murray Constantine e che ha dato un’impronta decisamente femminile alla sua
distopia, in un’anticipazione della prospettiva da cui Margaret Atwood ha
scritto “Il racconto dell’ancella”.
È il 720 dopo Hitler. Dopo la vittoria sugli alleati, Germania e
Giappone si sono spartite il mondo- alla Germania l’Europa e l’Africa, al
Giappone l’Asia e l’America. Una nuova teologia impone di credere in Hitler che
non è ‘nato’ come tutti i mortali ma è ‘esploso’e in una divinità chiamata il
Tonitruante. La Storia è stata ritoccata (come nell’altro regime totalitario in
“1984” di Orwell) perfino in quello che sembrerebbe un dettaglio irrilevante-
alla statura di Hitler sono stati aggiunti una cinquantina di centimetri:
poteva un semidio essere piccolo e insignificante?
L’inizio è una cerimonia della nuova religione in cui si recita la nuova
versione del Credo (in Dio il
Tonitruante…e nel Suo Figlio, il nostro Sacro Adolf Hitler…) e si elencano
le leggi che stabiliscono una graduatoria, Come
un uomo è superiore alla donna, così un nazista è superiore a ogni hitleriano
straniero…I nazisti, dunque sono la razza eletta in questa nuova società, i
Cavalieri sono i loro ‘capi’, gli inglesi vengono dopo, i cristiani sono
ghettizzati come lo erano gli ebrei durante il nazismo- gli ebrei sono
scomparsi, si dice che siano stati assimilati dalle altre nazioni dove non sia
stata fatta ‘piazza pulita’- e in fondo, ma proprio in fondo, ci sono le donne
che stanno solo uno scalino sopra ai vermi. Disprezzate perché prive di
intelligenza e pronte ad adattarsi a qualunque volontà maschile, vivono in un
enorme recinto e servono solo a fare figli che non possono neppure veder
crescere: a diciotto mesi i maschietti vengono loro sottratti, soltanto le
femminucce- una vergogna- restano con loro.
Rudolf Hess |
È un romanzo che anticipa i temi di molti libri, “La notte della
svastica”, che stupisce per la perspicacia con cui la scrittrice ha visto il
rapporto tra violenza e sessualità, ha capito il ruolo di ‘fattrice’ che
nazismo e fascismo avrebbero riservato alle donne, ha messo in guardia dal
pericolo di sottomissione adorante.
Se il libro ha un difetto, è quello
di aver affidato il suo messaggio, più che al comportamento dei personaggi, a
lunghi dialoghi tra il Cavaliere che potrebbe essere accusato di tradimento e
l’inglese che trama il tradimento e la ribellione.
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