sabato 14 marzo 2020

Katharine Burdekin, “La notte della svastica” ed. 2020


                                             Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
                                                                      distopia


Katharine Burdekin, “La notte della svastica”
Ed. Sellerio, trad. Alfonso Geraci, pagg. 323, Euro 15,00

      No, questo non è semplicemente ‘un altro’ romanzo distopico sul nazismo, ‘un altro’ libro che prospetta un mondo in cui la Germania ha vinto la guerra- e il nostro primo pensiero va alla “La svastica sul sole” di Philip Dick. La singolarità de “La notte della svastica” è, prima di tutto, nel fatto che è stato scritto nel 1937, precedendo di ben due anni la prima mossa aggressiva dell’esercito nazista. E, secondariamente, nel fatto che sia stato scritto da una donna che ha pubblicato a lungo le sue opere sotto lo pseudonimo maschile di Murray Constantine e che ha dato un’impronta decisamente femminile alla sua distopia, in un’anticipazione della prospettiva da cui Margaret Atwood ha scritto “Il racconto dell’ancella”.
     È il 720 dopo Hitler. Dopo la vittoria sugli alleati, Germania e Giappone si sono spartite il mondo- alla Germania l’Europa e l’Africa, al Giappone l’Asia e l’America. Una nuova teologia impone di credere in Hitler che non è ‘nato’ come tutti i mortali ma è ‘esploso’e in una divinità chiamata il Tonitruante. La Storia è stata ritoccata (come nell’altro regime totalitario in “1984” di Orwell) perfino in quello che sembrerebbe un dettaglio irrilevante- alla statura di Hitler sono stati aggiunti una cinquantina di centimetri: poteva un semidio essere piccolo e insignificante?

    L’inizio è una cerimonia della nuova religione in cui si recita la nuova versione del Credo (in Dio il Tonitruante…e nel Suo Figlio, il nostro Sacro Adolf Hitler…) e si elencano le leggi che stabiliscono una graduatoria, Come un uomo è superiore alla donna, così un nazista è superiore a ogni hitleriano straniero…I nazisti, dunque sono la razza eletta in questa nuova società, i Cavalieri sono i loro ‘capi’, gli inglesi vengono dopo, i cristiani sono ghettizzati come lo erano gli ebrei durante il nazismo- gli ebrei sono scomparsi, si dice che siano stati assimilati dalle altre nazioni dove non sia stata fatta ‘piazza pulita’- e in fondo, ma proprio in fondo, ci sono le donne che stanno solo uno scalino sopra ai vermi. Disprezzate perché prive di intelligenza e pronte ad adattarsi a qualunque volontà maschile, vivono in un enorme recinto e servono solo a fare figli che non possono neppure veder crescere: a diciotto mesi i maschietti vengono loro sottratti, soltanto le femminucce- una vergogna- restano con loro.
    
Ad un inglese intelligente che ha avuto il permesso di compiere un pellegrinaggio in Terra Santa (la Germania, dove la Mecca è l’Aeroplano Sacro) spetta il ruolo del rivoluzionario che programma di distruggere la Società Hitleriana. È a lui che un Cavaliere affiderà un testo tramandato da padre in figlio nella sua famiglia, un libro scritto in segreto dal Cavaliere von Hess (ha lo stesso nome del molto discusso Rudolf Hess che volò in Scozia per proporre un armistizio) in cui c’è l’intera vera Storia ricostruita a memoria prima che se ne perdesse ogni ricordo dopo il rogo di tutti i libri. È in questo libro, che l’inglese dovrà nascondere e custodire, che si può apprendere l’origine della trasformazione delle donne- è incredibile, le donne che sono adesso così brutte, mortificate in rozzi abiti marrone, una volta lavoravano perfino, abitavano insieme ai ‘mariti’ e ai figli, erano gloriosamente belle come la ragazza bionda con le trecce che appare accanto a Hitler in una foto preziosa conservata nel libro.
Rudolf Hess

     È un romanzo che anticipa i temi di molti libri, “La notte della svastica”, che stupisce per la perspicacia con cui la scrittrice ha visto il rapporto tra violenza e sessualità, ha capito il ruolo di ‘fattrice’ che nazismo e fascismo avrebbero riservato alle donne, ha messo in guardia dal pericolo di sottomissione adorante.
Se il libro ha un difetto, è quello di aver affidato il suo messaggio, più che al comportamento dei personaggi, a lunghi dialoghi tra il Cavaliere che potrebbe essere accusato di tradimento e l’inglese che trama il tradimento e la ribellione.

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