venerdì 6 marzo 2020

Florencia Etcheves, “Scomparsa” ed. 2020


                                                    Voci da mondi diversi. Argentina
                                                           cento sfumature di giallo


Florencia Etcheves, “Scomparsa”
Ed. Marsilio, trad. Valeria Raimondi, pagg. 318, Euro 18,00

    Un inizio che ci sconcerta. Sembra essere incongruente, tranne che per il dettaglio che ha a che fare con la morte: una donna con l’hobby dei necrologi ne legge uno che colpisce la sua attenzione. Aveva dimenticato che era il 15 di aprile: da dieci anni, quel giorno, compariva un necrologio in memoria di una ragazza che era scomparsa. Cornelia Villalba, la metà della tua assenza è amore- dicono le righe pubblicate quel giorno. E la donna, che ritaglia il necrologio per metterlo nella scatola dove raccoglie la sua collezione, andrà alla messa funebre in memoria di Cornelia.
     Dieci anni prima la quindicenne Cornelia Villalba era scomparsa durante una gita scolastica in Patagonia. Erano con lei un’insegnante e altre quattro ragazze della scuola molto esclusiva che frequentava. Ora, durante la messa in sua memoria, le ragazze che ormai sono delle donne sono tutte presenti- una fa la psicologa, un’altra è giornalista, una è sposata e ha un bambino, una è nella squadra omicidi. La madre di Cornelia non si è mai rassegnata- è convinta che sua figlia sia ancora viva. Al centro della chiesa un grande ritratto di Cornelia. Sappiamo presto tre cose che mettono in moto la trama- che non è stata la famiglia a mettere in mostra la foto di Cornelia in chiesa e tantomeno a pubblicare ogni anno il necrologio. E succede che viene ucciso il prete che ha officiato la messa e con cui aveva parlato Manuela (l’agente di polizia che le compagne chiamavano Pipa al tempo della gita) dopo che la madre di Cornelia l’aveva incaricata di riprendere in mano il caso.

    La storia della ragazza scomparsa si srotola tra il passato e il presente, tra il racconto degli antefatti- la gita, le scaramucce tra le compagne, la descrizione della locanda in cui erano alloggiate e della famigliola che le aveva accolte (la madre, un figlio dal bel fisico aitante e una ragazzina ritardata), la serata fatale in cui erano tornate in quattro dal bar dove erano andate all’insaputa della professoressa- e il presente dove molti nuovi personaggi vengono introdotti. Sono uomini senza scrupoli comandati da un uomo conosciuto con il nome de ‘l’Egiziano’ (perché mettere uno straniero arabo a capo della banda?- è uno dei dettagli poco credibili di questo libro) che guida un traffico di droga e di tratta delle donne.
    
Il ritmo del romanzo è serratissimo- è un vero page-turner anche se non ci riserba molte sorprese perché sono tanti gli indizi disseminati lungo la trama per capire che cosa è successo e per indovinare l’identità di un personaggio misterioso che vediamo, di sfuggita, in chiesa, all’inizio. E, nonostante i difetti di alcuni dettagli piuttosto incredibili, “Scomparsa” (da cui è stato tratto un film, “Perdida”- un titolo perfino migliore perché implica molto di più riguardo a Cornelia) è romanzo di genere allo stesso tempo bello e terribile. Bello perché ha le caratteristiche che richiediamo ad un thriller- incluso la forte tensione quando temiamo per la vita della poliziotta Manuela, nelle mani di gente per cui la vita non ha assolutamente alcun valore- e terribile perché fa luce su una delle orrende piaghe della nostra società, senza lasciarci nessuna illusione riguardo ai metodi che vengono usati con le donne rapite e trasformate in schiave del sesso in un processo di sottomissione fisica e psicologica.
Ci piacerebbe poter dire, ‘ma è solo un romanzo, non è possibile che queste cose succedano veramente’. Florencia Etcheves, però, è giornalista di cronaca nera e penso che, purtroppo, abbia conoscenza di prima mano dell’argomento di cui ci parla.


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