Voci da mondi diversi. Francia
commedia
FRESCO DI LETTURA
Fabienne Betting, “Tanti baci dalla
Mesmenia”
Ed.
Feltrinelli, trad. Elena Cappellini, pagg. 281, Euro 16,00
Sapete dove è la Mesmenia? Io no di
certo, nessuno sa dove sia la Mesmenia. Ce lo dice Fabienne Betting in “Tanti
baci dalla Mesmenia”: un luogo
imprecisato, ancora più sconosciuto del Bhutan o del Belize, che non
meriterebbe neppure l’appellativo di paese. Una verruca, un punto nero
incuneato tra la Russia e l’Estonia.
E adesso che lo sappiamo, prepariamoci ad una lettura esilarante, affrontandola
però con tutta serietà.
Il ventisettenne Thomas, cameriere in un
McDonald’s di Parigi, legge un trafiletto nella sezione degli annunci di
offerte di lavoro. “Cercasi traduttore dal mesmeno al francese. Molto buona
retribuzione”, segue un numero di telefono. Ecco l’occasione per guadagnare
qualcosa e mettere a tacere la ragazza con cui Thomas convive. Thomas ha
studiato mesmeno per due anni alla Sorbona ed era innamorato di Malislovna, la
bella insegnante che parlava della povertà e dello squallore del suo paese con
le lacrime nella voce. E così si presenta ed accetta di fare la traduzione in
tre settimane. Non sa che cosa lo aspetta.
Prima di tutto: è impossibile che ci riesca
in così poco tempo. Poi: la sua ragazza è contraria a un lavoro casuale e non
definitivo. Infine, importantissimo: Thomas non
sa il mesmeno. Incomincia così un’avventura che ci tiene legati alle
pagine, con i contrasti a cui va incontro Thomas, le sorprese (Malislovna si fa
viva), le telefonate assillanti che riceve (che abbia pestato i piedi, a sua
insaputa, alla mafia baltica?) e soprattutto con i romanzi dentro il romanzo-
quello che Thomas traduce a ritmo serrato e quello del testo originale che
alla fine verrà messo a confronto con la traduzione. Perché le due versioni
sono del tutto diverse, e questo lo capiamo subito a mano a mano che Thomas si
imbatte in difficoltà e decide di superarle inventandosi la storia che, nel suo “La vita rurale in
Mesmenia”, è quella di una settantenne che si innamora (per la prima volta in
vita sua) di un soldato russo. Intanto
noi ci domandiamo quale fosse la vera
vicenda nel manoscritto. Thomas pensava che, una volta consegnata la
traduzione, tutto sarebbe finito lì, magari qualcuno avrebbe rivisto e corretto
il testo. Il destino decide diversamente. All’improvviso tutti parlano della
Mesmenia- sono state scoperte delle ‘terre rare’, cioè minerali dal valore
enorme, proprio in Mesmenia. Tutti vogliono sapere di più della Mesmenia. E c’è
un solo romanzo in circolazione, quello tradotto da Thomas che, per
superficialità dell’editore, risulta esserne anche l’autore.
Non sono una lettrice di libri ‘leggeri’.
Preferisco la tragedia o il dramma alla commedia. I libri divertenti
paradossalmente mi annoiano. Eppure mi sono ritrovata a sorridere e ridere per
l’arguzia, la brillantezza e anche l’ironia nascosta nelle pagine di Fabienne
Betting, perchè, dietro la fantomatica Mesmenia, le frecce della scrittrice francese sono puntate sul lavoro dei traduttori improvvisati. Vi ho raccontato solo l’inizio della vicenda che porterà il
lettore (con Thomas, Malislovna e un gruppo di allegre vecchiette) in Mesmenia-
e qui si avverte l’eco di Swift nella descrizione di una popolazione che ha
abitudini strane quanto quelle dei lillipuziani, divisioni politiche interne
assurde come quelle dei partiti dei Tacchi Alti e dei Tacchi Bassi nel romanzo “I
viaggi di Gulliver” di Jonathan Swift, una bandiera, poi, che è il vessillo più
adatto per tutte le loro stravaganti usanze: ha un grande cavolo nel mezzo.
Se attraversate un periodo ‘nero’, se
siete convalescenti, se avete appena finito di leggere un libro impegnativo, se
piove, se avete bisogno di tirarvi su il morale, leggete “Tanti baci dalla
Mesmenia”. Non ve ne pentirete.
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