giovedì 1 maggio 2025

Mauro Mazza, “Mostruosa mente” ed. 2025

                                                                 Casa Nostra. Qui Italia

     biografia romanzata
   seconda guerra mondiale

Mauro Mazza, “Mostruosa mente”

Ed. Fazi, pagg. 312, Euro 17,10

     

    Ce lo siamo sempre domandato: come può una madre uccidere a sangue freddo i suoi sei- sei- bambini? Lo ha fatto Magda Goebbels, moglie del ministro della propaganda nazista Joseph Goebbler.

Era il primo maggio 1945, l’Armata Rossa aveva invaso Berlino, chi aveva potuto era fuggito, i ragazzini della Hitler Jugend difendevano le strade della città in macerie con il coraggio dell’incoscienza e della disperazione, il 30 aprile Hitler si era ucciso insieme a Eva Braun (l’aveva sposata il giorno prima). In quel bunker dove ormai vivevano da giorni, Magda aveva dato ai bambini da bere una bevanda con della morfina e poi aveva rotto una fiala di cianuro nella bocca di ognuno di loro. Tranne la più grande, che aveva cercato di opporre resistenza, i piccoli non si erano accorti di nulla, erano passati dolcemente da un sonno all’altro. Come aveva potuto, Magda? Dove aveva trovato la forza? Il libro di Mauro Mazza ci aiuta a capirla.


     Lo scrittore ha scelto la forma di un presunto diario o comunque di una narrazione in prima persona in cui Magda mescola passato e presente, il presente è nel bunker del Führer, costruito 8 metri sottoterra nel giardino della cancelleria. Tra i fedelissimi che si erano rifugiati lì insieme al Führer e a Eva Braun, c’era Goebbels con tutta la sua famiglia.

Magda racconta della sua infanzia, dell’allontanamento dalla madre e del suo desiderio di essere diversa da lei, degli studi nelle scuole religiose, del primo matrimonio e del primo figlio avuto quando lei era giovanissima. Poi la svolta quando Hitler era apparso sulla scena politica, la separazione dal marito con cui era rimasta in ottimi rapporti, il corteggiamento di Joseph Goebbels, un uomo che aveva un certo fascino pur con la sua zoppia e la sua fisionomia spigolosa.

Nello stesso tempo Magda racconta dell’attrattiva che Hitler esercitava su di lei, di come il suo matrimonio con Goebbels fosse stato, in un certo qual modo, un matrimonio con sostituta persona, quasi che, non potendo sposare Hitler che dichiarava apertamente che la sua totale dedizione alla Germania gli impediva di sposarsi, l’unione con il suo ministro fosse la migliore seconda scelta possibile.


    É una donna invasata, quella che parla. Se Hitler vedeva in lei il modello della donna tedesca, lei avrebbe fatto di tutto per adeguarsi, per essere la donna che il Führer vedeva in lei. Il suo aspetto, così prettamente tedesco e ariano, giocava a suo favore, alta, bionda, con gli occhi azzurri- era perfetta. Non bastava. Magda doveva anche diventare LA madre, la procreatrice che doveva dare tanti figli alla Germania. Da qui la delusione per la nascita di due femminucce prima che arrivasse il desiderato maschietto che sarebbe stato seguito da altre tre bambine. Tutti biondi, tutti perfettamente ariani, tutti con un nome che iniziava con H in onore a zio Adolf. Il prezzo da pagare per le numerose gravidanze era stato alto per Magda. La sua salute ne aveva risentito, ma l’orgoglio per essere additata come esempio, l’ammirazione e l’affetto costante di Hitler, il fatto che Eva Braun ricercasse la sua amicizia e la sua complicità, erano una valida ricompensa.

     La voce narrante di Magda è affrettata, quasi ansimante, quasi si sentisse incalzata a ricordare, a raccontare tutto prima dell’arrivo dell’Armata Rossa. La sua è una storia personale e insieme la Storia della Germania, suoi sono i primi dubbi sulla via intrapresa da Hitler, sullo smodato desiderio di conquista e sulla ‘questione ebraica’, come devono esserli stati per tutti, anche per quelli che avevano creduto ciecamente nel Führer. Per accentuare la fretta del racconto la punteggiatura è ridotta al minimo. E poi si arriva allo strazio finale, alla decisione presa di non accettare la proposta della Croce Rossa di portare i bambini in salvo- erano arrivate le voci di quello che i soldati russi facevano alle donne tedesche, vecchie e giovani e bambine, ci si poteva illudere che non avrebbero infierito sulle piccole Goebbels? Poteva esserci un mondo senza Hitler?


    “Mostruosa mente” (bello il gioco di parole del titolo) è una biografia romanzata e, come sempre avviene in questo genere di libri, dobbiamo fare la concessione allo scrittore di immedesimarsi nella sua protagonista e di prestarle anche sue riflessioni o attingere a fonti non certe per la ricostruzione del personaggio- che il legame tra Hitler e Magda sia andato al di là di una amicizia platonica è stato motivo di chiacchiere e pettegolezzi senza che ci sia niente di certo. Il romanzo di Mauro Mazza è interessante, perché accende una luce su un’altra figura femminile (moto discussa peraltro, proprio per quella scelta finale che sa di tragedia greca) che ha avuto risalto nel tragico secolo passato.  



 

 

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