Casa Nostra. Qui Italia
romanzo storico
Alessandra Selmi, “La prima regina”
Ed.
Nord, pagg. 384, Euro 19,00
1868. Monza. Due donne- no, sono due
ragazze, anzi una è poco più che una bambina- entrano nella Villa Reale.
Margherita e Nora. La principessa e la servetta. Come in una favola.
Questa però non è una favola- Margherita
Maria Teresa Giovanna aveva solo diciassette anni quando andò in sposa a
Umberto I, futuro re d’Italia, il che faceva di Margherita la futura prima
Regina.
Povera Margherita. Umberto era suo cugino primo, le nozze erano state combinate, lui non l’amava e non l’avrebbe mai amata, preso com’era dalla duchessa Litta da cui avrebbe avuto anche un figlio. Dopotutto era una tradizione di famiglia- tutti sapevano che suo padre, il re Vittorio Emanuele II, aveva un’amante, ‘la bella Rosina’, che gli aveva dato due figli a cui lui voleva più bene che ai propri figli legittimi. Tutta la corte sapeva e bisbigliava, ci vollero mesi prima che il matrimonio venisse consumato, ci volle un ordine impartito dal Re. Niente romanticismo per Margherita che era bella, intelligente, colta, piena di interessi. Faceva sfigurare il marito, durante i ricevimenti, quasi a punirlo per l’umiliazione che doveva subire perché Umberto non aveva occhi che per la Litta che Margherita era obbligata ad invitare.
Nora era la sorella del guardiacaccia che si era preso cura di lei dopo la morte dei genitori. Era stato un colpo di fortuna che Nora fosse stata assunta a corte dove era arrivata come un coniglietto spaventato. Non sapeva fare niente, figurarsi se era in grado di fare un inchino davanti ai principi. Tuttavia il vecchio maggiordomo, che la chiamava sempre con il nome di sua figlia morta da piccola, l’aveva presa sotto la sua ala. Nora gli chiese di insegnarle a leggere e a scrivere ed iniziò così ‘l’ascesa’ di questa ragazzina che diventerà la cameriera personale di Margherita diventata regina, si diletterà a scrivere dapprima brevi racconti prima di cimentarsi con un romanzo.
Il destino di due donne a confronto,
dunque. Una prigioniera di un matrimonio infelice e una che avrà il coraggio di
sfidare le norme convivendo con il giornalista a cui si era rivolta per
chiedergli di aiutarla a cercare l’amica che era stata, pure lei, a servizio
dei Savoia. Entrambe si sforzano, per quanto possibile, di liberarsi dalle
convenzioni e di realizzarsi in quanto ‘persone’ prima che donne. Margherita
seguirà la sua passione per la montagna- la Capanna Osservatorio Regina
Margherita, a 4454 metri sul monte Rosa, è il rifugio alpino più alto d’Europa.
Era come se, nella fatica dello scalare una vetta, respirando quell’aria
rarefatta, lei lasciasse dietro di sé l’atmosfera soffocante della corte,
l’indifferenza del marito, la gelosia nei confronti dell’amante di lui.
La piccola e generosa Nora troverà l’amica Ottilia, si prenderà cura di lei e anche di suo figlio, che è figlio illegittimo di Re Umberto. Perché il personaggio minore di Ottilia è la controparte di Nora. Anche Ottilia è a servizio dei principi di casa Savoia, ma Ottilia è lusingata dalle attenzioni del principe bellimbusto, si illude di poter essere come Cenerentola, è così ingenua da pensare che Umberto riconosca come suo il figlio che aspetta da lui, che il bracciale di perle che riceve in dono sia un pegno d’amore e non un benservito. La fine di Ottilia, cacciata dalla Villa Reale, è tristemente scontata e così pure quella di suo figlio che cresce con il desiderio di vendicarsi del padre.
Alessandra Selmi ci fa vivere nelle stanze
della Villa Reale di Monza e del Quirinale, ricrea per noi l’atmosfera di fine
ottocento nella neo-nata Italia unita, ci descrive abiti e acconciature,
porcellane e argenterie. Come in alcuni romanzi inglesi, seguendo i due
personaggi principali la scrittrice ci porta nei ‘piani alti’ e nei ‘piani
bassi’ delle magioni abitate dal Re e dalla Regina dandoci così una doppia
visione dell’epoca. La storia della prima Regina termina, come tutti sappiamo,
con l’assassinio del Re. Morto il Re, Viva il Re. Con Vittorio Emanuele III il
titolo di Regina passa alla moglie Elena, principessa di Montenegro, meno
regale, meno consapevole del suo ruolo, la moglie perfetta per un Re
complessato dalla sua statura- anche questi sono dettagli che Alessandra Selmi
insinua con discrezione in una biografia che può essere disdegnata dagli storici
ma che ha il grande pregio di essere una piacevolissima (e istruttiva) lettura.
Nessun commento:
Posta un commento