mercoledì 27 gennaio 2016

Georgij Vajner, "Il bacio di Mida" ed. 2002

                                                             Voci da mondi diversi. Russia
                 noir
                 il libro ritrovato

Georgij Vajner, "Il bacio di Mida"
Ed. Neri Pozza, pagg. 576, Euro 18,00


     Russia, oggigiorno. Una Russia che è diventata "un' enorme casa da gioco" dove "tutti giocano, su tutto, su tutti". Ai tempi del comunismo la gente si annoiava. Adesso la vita è diventata  interessante, adesso "c' è il più vorticoso carnevale di tutta la storia". Gira un' enorme quantità di denaro, è sempre guerra. Una guerra non troppo pericolosa, non molto sanguinosa, straordinariamente redditizia.
E' in questa nuova Russia che ha preso il posto dell' URSS che lo scrittore Georgij Vajner ambienta il suo romanzo "Il bacio di Mida". Riduttivo definirlo romanzo poliziesco solo in base all' azione della trama - un ufficiale capo dell' Interpol viene incaricato di scortare a Mosca un malavitoso estradato dalla Francia. Senonché questo viene ammazzato subito dopo il suo arrivo perché la faccenda è più complicata e coinvolge direttamente il poliziotto e due altre persone, suoi amici d' infanzia. Inseguimenti rocamboleschi, fughe da uscite secondarie, sparatorie, un pit-bull ucciso con un colpo da maestro e poi impiccato, un party favoloso che ricorda quello del Grande Gatsby, un attentato che copia quello teso a Kennedy da Oswald (e c' è un parallelo anche tra l' origine dell' enorme ricchezza delle vittime). Chi ci va di mezzo, alla fine, è una donna bellissima e infelice.    
    
Dei tre personaggi principali conosciamo i veri nomi, Sergej, Kot e Aleksander, e i nomi che si erano attribuiti nei giochi da bambini: Fedele Destriero, Gatto Audace e Cane Astuto. A distanza di ventisei anni resta il ricordo sentimentale di un passato meraviglioso vissuto insieme, ma solo Fedele Destriero - come ben dice il suo appellativo - non ha dimenticato i vincoli dell' amicizia. Lo sa bene Aleksander- Cane Astuto che lo vuole sempre vicino a sé, perché è certo che Kot non lo ucciderà se l' altro è accanto a lui. Resta a vedere chi dei due ammazzerà prima l' altro.
Tre personaggi paragdimatici e nello stesso tempo fortemente individualizzati - Sergej a cui non interessano i soldi, il piedipiatti "fatto ad immagine e somiglianza di Cristo", che sembra l' unica persona onesta rimasta; Kot, mitico vincitore di una medaglia olimpica, atleta eccezionale, scanzonato e audace come lo definisce il soprannome; Aleksander, candidato governatore della Siberia orientale, il Boss Bossovich, il re Mida che trasforma in oro quello che tocca, che ha capito per primo che chi possiede l' informatizzazione possiede il potere e la ricchezza. E si sa che chi è enormemente ricco ha giocato sporco. Ma anche Aleksander ha un segreto come il re Mida dalle orecchie d'asino, anzi, più di uno per cui può venire ricattato dall' amico che lui tradirà con il bacio di Giuda. Un finale amaro: muore anche la Russia con la donna che tutti e tre hanno amato?  Brillante fusione di generi e di stili - ampio respiro del romanzo tradizionale russo, atmosfera della detective story americana, echi della cultura europea che arricchisce ogni pagina nell' affresco di una società che ha alle spalle la fine di un' utopia.

la recensione è stata pubblicata su www.stradanove.net





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