Casa Nostra. Qui Italia
cento sfumature di giallo
il libro dimenticato
FRESCO DI LETTURA
Cristina Rava, “Come i tulipani gialli”
Ed. Frilli, pagg. 326, Euro
12,90
E’ il caso che detta la scelta di un libro ‘dimenticato’ sullo scaffale.
E forse, tuttavia, dietro il caso, c’è una memoria inconscia, che ‘quello’ sia
il libro giusto per quel momento. Avevo bisogno di qualcosa di leggero, e poi
avevo nostalgia della mia terra e del mio mare e sapevo che un romanzo di
Cristina Rava mi avrebbe fatto bene.
“Come i tulipani gialli” fa parte della
serie pubblicata dalla casa editrice Frilli in cui il protagonista è il commissario Rebaudengo e la dottoressa Ardelia Spinola- che passa in primo
piano nei romanzi pubblicati dalla casa editrice Garzanti- appare al suo
fianco, per aiutare nelle indagini. I fatti: in una palazzina nel centro
storico di Albenga un uomo si
suicida con un colpo di pistola. Pochi giorni dopo qualcuno scarica una
ragazzina di tredici anni davanti all’ospedale: è stata picchiata
selvaggiamente. E sulla spiaggia viene ritrovato il cadavere di un uomo sulla
sessantina: è stato evirato e ha la lettera V incisa sul petto. Il morto
suicida viveva da solo dopo che un duplice dramma aveva sconvolto la sua vita
una decina di anni prima- la moglie era morta e la figlia di appena dieci anni
era scomparsa. La ragazzina picchiata si trincera dietro un muro di silenzio.
E’ chiaramente infelice in famiglia, con la madre, il suo compagno e il figlio
di questi. Quanto all’uomo evirato, faceva il giocattolaio. Un pretesto per
avvicinarsi al mondo dei bambini? Comunque i
tre casi in apparenza non hanno nulla in comune. In apparenza.
Non mi disturba affatto il leggere i
romanzi seriali non nell’ordine in cui sono stati scritti e pubblicati. Ho
incominciato a leggere quelli di Cristina Rava dagli ultimi, quelli in cui
Ardelia Spinola è protagonista assoluta e Bartolomeo Rebaudengo è una figura
incerta, non si sa bene se è l’ex fidanzato o se ha ancora un posto importante
nel cuore di Ardelia. E confesso che, invece, mi piace molto scoprire il loro
passato, come si sono conosciuti, come è iniziata la loro relazione, come si
comportino l’uno con l’altro. Mi piace riempire gli spazi vuoti, come succede
con una nuova conoscenza. In “Come i tulipani gialli” Ardelia e Bartolomeo
‘riprendono’ la loro storia dopo uno sbandamento di lui. Ardelia è un poco
diffidente, ma Ardelia è sempre Ardelia- irruente,
generosa, empatica, senza peli sulla lingua. Terribilmente simpatica, in
una parola sola. Bartolomeo Rebaudengo è piemontese,
la calma accanto all’effervescenza di Ardelia.
Chi conosce la Liguria e il
Piemonte, l’amicizia-rivalità tra le due regioni che incomincia, molto banalmente,
dal cibo e passa attraverso le inflessioni diverse e facilmente ridicolizzabili
del linguaggio, apprezzerà la
sottigliezza e la perspicacia con cui la scrittrice tratteggia i suoi due
personaggi. E poi, leggendo “Come i tulipani gialli”, mi sono finalmente
imbattuta nel personaggio dell’enigmatico Gabriel che ha un ruolo così
importante nei libri che ho letto precedentemente. Finalmente sono venuta a
sapere la sua storia e perché sia una specie di zio acquisito per Ardelia. Il
ruolo dell’anziano Gabriel in questo
libro è quello del vertice di un triangolo, l’uomo affascinante che, se non
fosse per l’età, potrebbe essere un rivale di Rebaudengo e, sempre se non fosse
per l’età e per il suo buio passato, potrebbe
essere perfino incriminato da Rebaudengo.
Quando si termina di leggere
un romanzo di Cristina Rava, si provano due
desideri- di avere un gatto (se già non lo si ha), perché i gatti sono una
presenza essenziale nei suoi libri e hanno una loro felina personalità che ci
incanta, e di andare a fare un giro nei carruggi Albenga. Il terzo desiderio è poi
di leggere presto un altro di questi libri profondi
con leggerezza, ricchi di un umorismo gentile, di ‘sapore di sale, sapore
di mare’, come dice la canzone di Gino Paoli.
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