domenica 14 maggio 2017

Vladimiro Bottone, “Il giardino degli inglesi” ed. 2017

                                                                  Casa Nostra. Qui Italia
                                                                  cento sfumature di giallo
     FRESCO DI LETTURA

Vladimiro Bottone, “Il giardino degli inglesi”
Ed. Neri Pozza, pagg. 400, Euro 15,30


    Napoli 1842. Un giovane inglese, Peter Darshwood, muore dopo essere stato aggredito di notte in strada. La colpa viene addossata a due poveracci che sono trovati in possesso di sterline d’oro e dell’orologio appartenuto a Peter. Il commissario Gioacchino Fiorilli non crede affatto che siano questi i colpevoli. Perché la vicenda non incomincia con Peter bensì con sua sorella Emma, insegnante di canto nell’orfanotrofio che viene chiamato ‘il Serraglio’. Emma era stata uccisa- anche nel suo caso Gioacchino Fiorilli era certo, pur non avendo solide prove, che il responsabile dell’omicidio non fosse il corteggiatore respinto ma Domenico De Consoli il quale si è dimesso dall’impiego di medico del Serraglio proprio per sviare l’attenzione da sé e da possibili sospetti di indebito interessamento verso i bambini. E al povero Peter era già successo altro, poco dopo il suo arrivo a Napoli: una ferita da arma da fuoco. Era stato curato in gran segreto da un medico ebreo austriaco. Perché tutto questo mistero? perché forse si trattava di un duello, proibito dalla legge? E chi era l’altro duellante? Per chi o per che cosa si erano battuti?

   “Il giardino degli inglesi” di Vladimiro Bottone è un affascinante romanzo storico che mescola i generi con abilità e sapienza- sullo sfondo perfettamente ricostruito della Napoli di metà ‘800 sotto il governo dei Borboni, rivive la colonia inglese in tinte noir (è proprio del noir non offrire una soluzione al diffondersi del Male), con il mystery dell’indagine poliziesca, un poco del gusto del feuilleton nelle intrecciate storie d’amore e di tradimenti (c’è perfino più di un accenno ad un amore incestuoso) e un crudo realismo nelle descrizioni della vita di strada. Leggiamo il romanzo di Bottone e ci caliamo in un altro tempo e pensiamo che quello di Vladimiro Bottone è uno stile perfetto per questa storia e per questo libro. Ci vengono in mente i romanzi di Dickens, la Londra ottocentesca di Dickens non è diversa da questa Napoli di strade maleodoranti e case fatiscenti, di povera gente dai denti marci, di bambini straccioni pronti a vendersi per un pezzo di pane, la bimba che vende i fiori che Peter porta sulla tomba della sorella è uguale alle piccole fioraie londinesi o alla piccola fiammiferaia di Andersen che muore nella neve. E, come in uno dei grandi romanzi dell’800, il libro è ricco di personaggi e di storie che ci vengono raccontate in uno stile sontuoso, con una finezza e una perfezione di linguaggio a cui avevamo perso l’abitudine, e la nostra mente si riempie di immagini di una Napoli brulicante in cui serpeggia il Male anche dove non ce lo aspettiamo.

   Se Peter, Emma e la piccola Palmina sono le vittime, due sono le figure che giganteggiano a confronto- il commissario Gioacchino e il medico De Consoli. L’uomo probo e l’uomo malvagio. L’uomo così integro e corretto da non avere abbastanza immaginazione per capire il Male che è nell’altro, un essere abbietto e viscido, spergiuro che non rispetta il giuramento di Ippocrate, un lussurioso che cerca soddisfazione carnale con chiunque colpisca i suoi sensi, maschietti e bambine, mogli degli altri, fanciulle oneste. De Consoli ha anche quell’intelligenza malvagia capace di escogitare i mezzi per sottrarsi alle accuse, per trascinare gli accusatori con sé nel baratro. D’altra parte, tutto il corpo medico dell’Ospedale degli Innocenti non è da meno per cinismo, mancanza di correttezza, ambizione personale, indifferenza davanti alle sofferenze. Con tutte le nostre forze vogliamo pensare che questo è il secolo XIX, che ora siamo nel XXI, che tutto sia cambiato. Sappiamo che non è proprio così.
     Il finale del libro ci lascia in un’ansia sospesa. Forse lo scrittore ci regalerà un seguito. Di certo alcuni di questi personaggi erano i protagonisti di “Vicarìa”, pubblicato da Rizzoli nel 2015.



  

    

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