Voci da mondi diversi. Penisola iberica
spy-story
love story
Javier Marìas, “Berta Isla”
Ed. Einaudi, trad.
M. Nicola, pagg 480, Euro 18,70
C’è tutto Javier Marìas in questo suo nuovo splendido romanzo
che ha un titolo breve con un nome, quello della protagonista. Ovvero: è lei,
Berta Isla, la protagonista del romanzo, lei che, secondo l’uso spagnolo,
dovrebbe in realtà chiamarsi Berta Isla de Nevinson, aggiungendo il cognome del
marito al suo, come fosse di sua proprietà? O piuttosto il protagonista è suo
marito Tomás o Thomas o Tom Nevinson che a un certo punto assumerà un altro
nome e poi un altro ancora? Perché c’è un buon motivo se Berta, innamorata di Tomás
da quando era una studentessa, non aggiunge il suo cognome al proprio- dopo un
rientro a Madrid da Oxford dove studiava, Tomás era apparso cambiato. Più
ritirato in se stesso, come se ci fosse un’ombra sulla sua vita. E- erano già
sposati e avevano un bambino piccolo- l’aveva avvisata che il suo lavoro nel
Foreign Office lo avrebbe obbligato a stare lontano per lunghi periodi, che a
volte lui non avrebbe potuto neppure contattarla, che lei avrebbe dovuto essere
paziente. Berta era stata paziente, anche quando non era riuscita a
rintracciarlo e lei doveva dirgli che qualcuno aveva messo in pericolo la vita
del loro bambino. Poi, nel 1982, all’epoca dell’assurda guerra delle Falklands,
Tomás era partito ed era in pratica scomparso.
Noi
lettori siamo gli spettatori che sappiamo tutto o, almeno, quasi tutto fino ad
un certo punto. Sappiamo quello che è successo ad Oxford e che- come allude il
titolo del romanzo di Joseph Conrad, “L’agente segreto”, che un personaggio sta
leggendo- Tomás è stato reclutato dall’MI6 o dall’MI5. D’altra parte ricordiamo
bene Peter Wheeler e il misterioso Mr. Tupra che avevamo conosciuto in altri
romanzi di Javier Marìas. Forse anche Berta sa ma non vuol
sapere, così come quando lo aspetta per anni e anni e continua ad aspettarlo
nonostante sia stata dichiarata vedova, è perché non vuole credere che Tomás
sia morto. Continua a tornare sul tema dello spionaggio, sugli agenti segreti, Javier Marìas. Gioca con i nomi e con le diverse identità- ma non siamo forse
tutti diverse persone in una, come il Tomás per metà spagnolo e per metà
inglese per nascita (da qui i diversi modi di dire il suo nome), già
predisposto ad essere tanti in uno? Tema affascinante, quello di chi deve
assumere personalità diverse, costruirsi storie di vita diverse: gli sarà poi
possibile tornare al suo vero sé? Saprà ancora qual è il suo vero ‘io’?
Di
fronte a lui l’altra protagonista o quella che serve come uno specchio per il
personaggio di Tomás, Berta che di cognome fa Isla e può anche essere un
cognome comune in Spagna ma noi pensiamo che ‘isla’ significa ‘isola’ e questa
donna è così, è isolata nella sua solitudine, fedele all’unica se stessa che è
moglie e madre, fedele all’uomo che ha ‘determinato’ di amare per tutta la
vita. Per mantenere l’immagine dell’isola, Berta è lì, in preda delle burrasche
da cui però non si lascia intaccare, spiaggia a cui un naufrago può approdare.
Uno splendido personaggio.
Ho già detto altre volte che, quando si
legge un romanzo di Javier Marìas, si deve essere pronti a lasciarsi
trascinare dal suo linguaggio ricco, dal suo girare intorno ad una frase o a un
pensiero per poi tornarci, per suggerirci altri significati oltre a quelli che già
ci sono chiari. Senza stancarci mai. Javier
Marìas è unico.
leggere a Lume di Candela è anche una pagina Facebook
Nessun commento:
Posta un commento