Voci da mondi diversi. Asia
noir
il libro ritrovato
Natsuo Kirino,
“Morbide guance”
Ed. Neri Pozza, trad. A. Pastore, pagg. 609, Euro 9,35
Di Natsuo Kirino abbiamo letto,
lo scorso anno, “Le quattro casalinghe di Tokyo”, un noir truculento che
sfiorava il grottesco. Diversissimo questo “Morbide guance” appena pubblicato, un
raffinato noir psicologico in cui non viene versata neppure una goccia di
sangue e che si sviluppa intorno ad un avvenimento riportato in un articolo di
giornale all’inizio del libro: l’11 agosto 1994 Yuka, una bambina di cinque
anni, è scomparsa in un luogo di villeggiatura in montagna nell’Hokkaido. Non è
nuovo, il tema del bambino scomparso a cui segue la disperazione dei genitori,
il senso di colpa, l’inutile ricerca almeno di un corpo prima di abbandonare
ogni speranza. Ma la giapponese Natsuo Kirino riesce ad arricchire di
complessità e sfumature questa trama di base, indagando nelle pieghe dell’animo
umano, scavando nei ricordi dei personaggi, impiegando anche il sogno come
strumento per vagliare le possibilità di quanto è successo, mettendoci in
definitiva davanti ad un quesito senza risposta- quale morte è più difficile da
affrontare, la propria o quella di chi ci è caro?
Due famiglie erano presenti
nella casa di vacanza da dove Yuka è scomparsa: quella della bambina- la mamma
Kasumi, il papà e una sorellina- e quella di Ishiyama, l’amante di Kasumi.
Quella mattina la bambina era lì, e un attimo dopo non c’era più. Nessuno aveva
visto niente, nessuno aveva sentito nessun rumore, nessuno aveva più visto la
bambina. Che cosa succede dopo una
tragedia del genere? E’ il dopo che interessa Natsuo Kirino, non tanto il dopo
delle ricerche infruttuose, quanto il dopo dei giorni dell’assenza che scavano
un solco dentro di ognuno, finché qualcosa si spezza e si va alla deriva.
Colpisce tutti in maniera diversa, la scomparsa della bambina. Dalle figure
marginali- Izumi finirà per suicidarsi, Mizushima (che ha dei precedenti di
pedofilia) diventa l’amante dell’anziana signora Izumi, non concluderà nulla
nella vita il figlio adolescente di un’altra famiglia presente sul posto- a
quelle principali, che reagiscono ognuno a modo proprio. Gli amanti si
lasciano, gli Ishiyama si separano e, quando Kasumi lo rincontra, quasi non
riconosce l’uomo distinto e di successo che ora si veste con abiti di Versace e
fa il mantenuto.Lei, Kasumi, non riesce a dimenticare che, nell’ultima rubata notte d’amore, aveva pensato che avrebbe potuto abbandonare le sue figlie per quell’uomo. Il ricordo di Yuka non l’abbandonerà più, ogni 11 di ogni mese è come quell’11 di agosto, ogni 11 di agosto Kasumi ritorna sul luogo della scomparsa. Ma è a metà romanzo che compare uno dei personaggi più significativi del romanzo, un giovane ex-poliziotto che sta morendo di tumore e che si interessa del caso, per passare il tempo, per fare un’indagine in maniera diversa- ora che non ha più niente da perdere. E si forma una strana amicizia tra la donna che non vuole accettare la realtà della morte della figlia e l’uomo che non si rassegna a morire. Non sapremo mai che cosa è successo a Yuka: sfioriamo diverse ipotesi, alla fine tutti sono o potrebbero essere i colpevoli, nei fatti, o nelle intenzioni, o nei sentimenti.
Non è male, ma il mio preferito rimane Le quattro casalinghe di Tokyo! Ne parlo qui se può interessarti :)
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