Casa Nostra. Qui Italia
cento sfumature di giallo
FRESCO DI LETTURA
Rosa Teruzzi, “La fioraia del Giambellino”
Ed. Sonzogno, pagg. 171, Euro
11,90
Che piacere incontrare di nuovo Iole,
Libera e Vittoria, le donne di tre generazioni che abbiamo conosciuto come
protagoniste de “La sposa scomparsa”, primo romanzo di una serie della
scrittrice milanese Rosa Teruzzi. Prendo in mano il nuovo libro, “La fioraia
del Giambellino”, e so già che mi aspetta una lettura molto gradevole,
divertente, un po’ gialla e un po’ rosa, con personaggi simpatici sullo sfondo
di una Milano che ha il suo incanto.
Iole (la nonna stravagante, ex
sessantottina che si fa ancora le canne e inneggia al libero amore), la figlia
Libera (capelli rossi come quelli di Julianne Moore, suo marito Saverio, un
poliziotto, è stato ucciso mentre faceva indagini su una cosca mafiosa, lei ora
confeziona originali bouquet da sposa) e Vittoria (venticinque anni, poliziotta
sulle orme del padre, un legame d’amore improbabile con un pregiudicato) vivono
in quello che era un casello ferroviario sul Naviglio. A quanto pare ci sono
sempre due indagini che scorrono parallele nei romanzi di Rosa Teruzzi- una
tremendamente seria che tocca da vicino Libera e Vittoria ed è il caso ‘freddo’
insoluto dell’assassinio di Saverio, e l’altra che perde un poco della serietà
che ogni mystery ha perché sono Iole e Libera, delle dilettanti, che svolgono
un’indagine a cui la polizia non avrebbe prestato la minima attenzione. Il caso
‘minore’ si presenta, come nel libro precedente, sull’onda della notorietà che
Libera ha acquisito grazie ad un articolo su un giornale che parla, per una
volta, non dei suoi bouquet che portano fortuna ma del successo della sua
precedente indagine.
La ragazza che si presenta al casello ha un’aria triste nonostante
l’abito fiorito. Sta per sposarsi e no, non vuole un bouquet ma sapere chi è
suo padre: sua madre si è sempre rifiutata di dirglielo. Sua madre è un tipo
solitario e senza amicizie, non hanno mai abitato in uno stesso posto a lungo,
le ha detto di essere cresciuta in orfanotrofio. Che speranza ha Libera di
poterla aiutare? Iole insiste perché accetti (per lei è un gran divertimento,
curiosa com’è) e qualcosa in Libera- una certa affinità con la ragazza che
vuole sapere la verità, proprio come lei vorrebbe sapere la verità sulla morte
del marito- la spinge infine a dire che farà qualche ricerca, senza illudersi,
però, sul successo dell’impresa.
C’è una novità anche per l’indagine più
importante, quella che tocca da vicino Libera e Vittoria: non è forse entrata
in polizia, Vittoria, per scoprire di più? e adesso, da una tasca di una
vecchia camicia di Saverio viene fuori un biglietto con una calligrafia
femminile. Poche parole per un appuntamento. Martedì 25, alle sette, nel parcheggio. Un appuntamento con la
morte.
Il finale dell’indagine ‘minore’ non è una gran sorpresa per chi è
esperto del genere ed è abituato a fiutare i piccoli indizi disseminati lungo
la narrazione, ma chi cerca la sorpresa? Si gode di altro, leggendo il romanzo
di Rosa Teruzzi. Di quel mix di leggerezza e profondità che è la sua cifra
narrativa, delle battute di quella vecchia ragazza di Iole, impenitente
sciupamaschi che spinge la figlia a prendere una decisione fra i due uomini che
le girano intorno, dei rossori di Libera, così timida con gli uomini (una
reazione alla sfacciataggine della madre che le ha confessato di non poterle
dire chi sia suo padre, semplicemente perché non lo sa) e così creativa ad
usare il linguaggio dei fiori, della durezza della giovane Vittoria, obbligata
a destreggiarsi fra mamma e nonna, delle pennellate di parole che ci dipingono
il cielo di Milano dopo la pioggia insolita di agosto, ‘così bello quando è
bello, così splendido, così in pace’, e i tramonti che sfumano sulla chiesa di
San Cristoforo sul Naviglio.
Resta in sospeso, a stuzzicare la nostra
curiosità, invece, l’indagine sulla morte di Saverio: che ci sia un traditore
fra i colleghi della polizia? Aspettiamo il seguito.
la recensione sarà pubblicata sul sito www.stradanove.net
Rosa Teruzzi sarà presente a Tempo di Libri con Barbara Bellomo sabato 10 marzo 2018
Rosa Teruzzi sarà presente a Tempo di Libri con Barbara Bellomo sabato 10 marzo 2018
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