Voci da mondi diversi. Stati Uniti d'America
INTERVISTA A SUSAN VREELAND, autrice di "La passione
di Artemisia"
Susan Vreeland è a Roma - sulle tracce di Artemisia, la
protagonista del suo libro che è appena stato pubblicato in Italiano. Parliamo
con lei al telefono, della sua carriera come scrittrice, di questo romanzo e di
quello che verrà pubblicato a primavera.
Può dirci qualcosa sulla sua
vita e sulla sua carriera come scrittrice - quando ha iniziato a scrivere?
Sono venuta per la prima volta in
Europa nel 1971, in un viaggio di studio organizzato dalla mia università e
guidato dai nostri insegnanti di materie umanistiche. Il testo che usavamo era
"Civiltà" di Kenneth Clark e nel primo capitolo veniva citata una
frase di John Ruskin: "Le grandi nazioni scrivono le loro autobiografie in
tre manoscritti - il libro delle loro imprese, il libro delle loro parole e il
libro della loro arte." Questa affermazione di Ruskin mi colpì come molto
profonda, ma ha poi avuto per me un significato di una portata di gran lunga
maggiore di quello che avrei potuto immaginare, quando promisi a me stessa che
l' arte di questo nuovo mondo nel Vecchio Mondo sarebbe stata la compagna della
mia vita. Mai come allora, durante quel viaggio, la storia era stata vibrante
di vita, con una voce sua propria. Pittura, scultura, architettura, musica,
storia religiosa e storia sociale - ero rapita da tutte queste cose, volevo
leggere di più, imparare le lingue, riempirmi i polmoni di una cultura ricca,
gloriosa e antica, elaborata dall' energia umana. Questa esperienza è dietro ai
miei scritti degli anni '80, articoli su viaggi, arte e cultura per riviste e
giornali. Un incontro e la successiva amicizia con due persone coraggiose, una
coppia la cui cecità non impediva loro di condurre una vita indipendente e
piena, mi insegnò dei modi alternativi di vedere. Solo quando sentiii
fortissima la necessità di raccontare la loro storia, mi avventurai nella
narrativa. Così scrissi il romanzo "What Love Sees" nel 1988. Il
romanzo seguente, "Girl in Hyacinth Blue", nel 1999, su un quadro di
Vermeer, fu scritto mentre mi sottoponevo alla terapia per la cura di un
linfoma e fu, in gran parte, un' opera di gratitudine verso gli artisti che
avevano sollevato il mio spirito in quel periodo difficile. Lo sforzo creativo
e il piacere della bellezza possono aiutare a guarire perché ci tirano fuori
dal pensiero rivolto soltanto a noi stessi.
Che cosa l' ha portata a
scegliere Artemisia come soggetto del suo libro?
Sono stata attratta da Artemisia
Gentileschi perché è una figura grandiosa, come artista, come donna e come
essere umano. E' stata la prima donna a guadagnarsi da vivere con il pennello,
la prima donna che ha dipinto quadri politici e religiosi di grandi dimensioni,
soggetti una volta riservati agli uomini. Una pittrice di straordinaria
creatività, la prima donna ad essere ammessa all'Accademia dell' Arte di
Firenze. Ad ogni punto decisivo della sua vita, ha scelto il corso d'azione che
richiedeva maggior coraggio. Nonostante lo stupro, nonostante l' esposizione
pubblica nel processo del suo violentatore da parte di una corte papale che
sottopose lei alla tortura, nonostante le macchie sulla sua reputazione, è
diventata uno dei pittori più famosi del Barocco Italiano. Ha usato la sua
notorietà a suo vantaggio. Ha sviluppato un ideale di donna eroica e
coraggiosa. Ho ammirato il modo in cui ha ricostruito se stessa lavorando sull'
offesa che le era stata fatta e sciogliendo nella pittura il suo risentimento.
Artemisia dice al padre che loro due si assomigliano:
entrambi hanno rinunciato ad una figlia per la carriera. Pensa che sia
inevitabile scegliere tra essere madre e avere una carriera?
La scelta tra maternità tradizionale e
carriera è ancora molto difficile. Oggi è diffcile, ma possibile, scegliere
entrambe. La facilità o difficoltà nel riuscire a combinare le due cose dipende
da due fattori: la situazione finanziaria in famiglia, per poter prendere un
aiuto se è necessario; e la disponibilità del marito ad assumersi alcune delle
responsabilità che una volta erano solo della donna. Purtroppo, spesso non ci
sono questi presupposti ed è impossibile per le donne svolgere del lavoro
creativo. Se questo è vero oggigiorno, i risultati di Artemisia nel
diciassettesimo secolo sono ancora più stupefacenti.
Qual è il ruolo dell' arte nella vita?
La ricchezza dell' arte nella vita umana
riflette i suoi molteplici intenti: dare piacere, certo, ma anche innalzare lo
spirito, servire come modello di comportamento, celebrare persone degne della
nostra ammirazione, incitarci all' azione, farci prestare attenzione alle
bellezze della terra, trasportarci in altri tempi e farci conoscere le loro
problematiche, stimolare la nostra immaginazione, passione, spiritualità e compassione.
Artemisia vive a Roma, Firenze, Genova, Venezia e Napoli
e lei riesce splendidamente nel renderci le strade, gli odori, i colori e i
rumori di queste città: vi ha vissuto?
La descrizione delle città italiane deriva
soprattutto dalla ricerca fatta negli Stati Uniti che ha stimolato la mia
immaginazione. Ho consultato 70 libri, non solo di storia dell' arte, ma storie
della cultura e della società, libri di resoconti di viaggi di scrittori
inglesi del '700 e '800, libri di viaggio contemporanei, romanzi ambientati in
Italia, libri di architettura, di costume, di musica e danza, libri di
fotografie e, naturalmente, di quadri di tutti questi luoghi. Purtroppo non ho
mai avuto l' opportunità di vivere in Italia, vi sono stata soltanto per un
paio di settimane trent' anni fa. Dopo che il mio romanzo è stato accettato dal
mio editore sono stata in Italia una settimana per tenere un corso di scrittura
e un' altra settimana per visitare Firenze e Roma, camminando sulle orme di
Artemisia, guardando i palazzi, i quadri e le sculture che lei aveva visto,
immaginando i rumori e gli odori che lei aveva sentito.
Galileo è la voce ribelle per la scienza, proprio come
Artemisia lo è per la pittura. E' questo il motivo per cui gli ha dato un ruolo
così importante - oppure è semplicemente storicamente vero che era amico di Artemisia?
Sia Galileo sia Artemisia si tovavano
alla corte di Cosimo Secondo dei Medici a Firenze nello stesso periodo. La
prova che si conoscessero è in una lettera in cui Artemisia chiede l' aiuto di
Galileo per farsi pagare da Cosimo quello che le è dovuto. Ho scelto di
attribuire a Galileo un ruolo più importante nella vita di Artemisia per la
posizione parallela che i due avevano nell' ambito dei rispettivi campi.
Certamente devono aver compreso i rischi che l' altro stava correndo, e
rispettato il coraggio e l' impegno che ognuno di loro mostrava.
Speriamo di leggere presto anche il suo primo libro - un
altro libro su un pittore?
"Girl in Hyacinth Blue" (che
sarà pubblicato da Neri Pozza nella primavera del 2003) segue , invertendo la
cronologia, un dipinto fittizio del pittore olandese Vermeer. Il quadro opera
in maniera diversa per ogni personaggio che si trova ad avere a che fare con
esso; ognuno vede nel quadro qualcosa di rilievo per la propria esperienza
personale. Così può parlare dell' innocenza perduta, spingere ad un' azione
generosa e coraggiosa di amore, suscitare il ricordo del passato, anche di un
amore passato, suggerire un' offerta di rappacificazione coniugale, esprimere
un conflitto di valori tra marito e moglie. E, sopra tutto, parlare di
desiderio, in tutte le sue varianti. E' solo un quadro, ma invia molti messaggi
a chi è capace di riceverli, mentre ognuno vive dei momenti decisivi sotto la
sua influenza. La ricchezza dell' arte è in questa diversità di effetti.
Susan Vreeland, "La passione di Artemisia"
Ed. Neri Pozza, pagg. 317, Euro 15,5
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