Voci da mondi diversi. Diaspora ebraica
love story
spy-story
Ronaldo Wrobel, “Traducendo Hannah”
Ed. Giuntina, trad. Vincenzo
Barca, pagg. 218, Euro 15,00
Titolo originale: Traduzindo Hannah
Rio era un campo minato. Bande di fanatici
si scontravano nelle strade, non sempre consapevoli di quanto predicavano, ma
odiando ciò che predicavano i loro rivali. Un tumulto aveva infiammato la Rua
do Catete, le scuole erano sul piede di guerra, gli integralisti andavano
vestiti di verde e gridavano “Anauê”,
furiosi contro gli ebrei. C’era gente che spariva nel silenzio della notte,
altra in pieno giorno. Era frequente vedere persone ammanettate trascinate
sulle camionette della polizia, che partivano a razzo a sirene spiegate. Chi,
cosa, quando, come? Erano gli interrogativi sussurrati. Solo gli audaci
indagavano anche sui perché.
“Traducendo Hannah”- ma, che cosa vuol
dire ‘tradurre’? ‘Tradurre’ è, prima di tutto, capire il significato di una parola
o di un testo e, poi, renderlo in un’altra lingua. Il bel romanzo insolito di
Ronaldo Wrobel gioca sul significato del verbo tradurre: nelle sue pagine si
traducono parole e una persona, la
protagonista Hannah. Perché Hannah è elusiva, inafferrabile. Hannah è mille
persone, è difficile da capire. Qual è la vera Hannah? come ‘tradurre’ Hannah
in modo che anche chi non l’ha conosciuta di persona possa non farsi un’idea
sbagliata di lei?
Prima di conoscere Hannah, però, noi
incontriamo il calzolaio ebreo Max Kutner, invitato a presentarsi al
commissariato di polizia di Rio de Janeiro dove gli viene chiesto (traduci:
ordinato) di tradurre dallo yiddish
al portoghese la corrispondenza tra gli ebrei che abitano in città e quelli di
Buenos Aires. Più di ogni cosa il presidente Getúlio Vargas teme complotti comunisti, le lettere
possono contenere qualche messaggio cifrato: il povero Max Kutner, che è
arrivato dalla Polonia con un segreto per cui può essere ricattato, deve per
forza accettare di diventare una spia.
Conoscerà tutti i segreti degli ebrei di
Rio e di quelli di Buenos Aires. E’ un uomo buono, Max Kutner. A volte cambia
appositamente la traduzione, quando gli pare possa suscitare dubbi e mettere in
pericolo chi ha scritto. A volte interviene di persona per aiutare qualcuno che
ha bisogno di un qualche aiuto. Finché, leggendo lo scambio di lettere tra
Hannah e la sorella Guita, Max si innamora di Hannah e farà di tutto per
incontrarla, entrando in negozi e bussando a porte di sconosciuti, seguendo
esili indizi trovati nelle lettere della donna di cui con certezza sa solo il
nome, Hannah.
Getulio Vargas |
Il romanzo di Ronaldo Wrobel procede in un
alternarsi di presente e passato. Per conoscere Max, ma soprattutto per
conoscere Hannah, dobbiamo sapere della loro vita in Polonia e dei fatti che
portano alla straordinaria coincidenza per cui hanno lo stesso cognome, Kutner.
Non c’è poi tanto da nascondere, nella vita di Max, molto di più in quella di
Hannah. C’è una Hannah elegantissima che entra ed esce con alterigia dagli
alberghi di Rio, ce n’è una che svolge opere di beneficenza, una che scrive
lettere colte e filosofeggianti alla sorella Guita che la ammira sopra ogni
cosa al mondo, un’altra ancora che si rivela a poco a poco, mentre l’adorante
Max riesce, se non altro, a diventare suo amico. Anzi di più, perché Max, senza
neppure capire a fondo che cosa stia succedendo, serve da spalla a Hannah in
una missione in cui deve sorvegliare una coppia di tedeschi (nel 1942, vincendo
l’opposizione dei filonazisti del suo governo, Getúlio Vargas entrerà in guerra contro l’Asse). E poi
c’è anche, nei flash-back sapientemente dosati dallo scrittore, l’Hannah
ragazzina in Polonia, nei tempi durissimi in cui ha dovuto assumersi la
responsabilità della sorellina tanto più giovane di lei a prezzo della perdita
della sua infanzia e dell’innocenza.
Tutti hanno dei segreti, tutti hanno molto
da nascondere nel romanzo di Ronaldo Wrobel. Il segreto di Max è insignificante
in confronto a quelli di Hannah, della stessa Guita che mette in scena una
recita sfavillante quando viene ad incontrare Hannah a Rio, del cosiddetto
marito di Guita che nasconde una trama ampia con un impensato commercio di
carne femminile. E allora, sotto l’occhio sempre vigile di Getúlio Vargas che osserva dai
ritratti appesi ovunque, il romanzo di Ronaldo Wrobel è una storia in cui a
volte è impossibile dare un giudizio su che cosa sia il Male e che cosa sia il
Bene, è nello stesso tempo storia d’amore e di sopravvivenza, di spionaggio e
di controspionaggio nel Brasile degli anni precedenti la seconda guerra
mondiale, diviso tra la paura dei comunisti e quella dei nazisti che già si
sono installati nel sud del paese.
la recensione è stata pubblicata su www.wuz.it
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